Illuso

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Capisci di essere sempre stato un illuso quando ti guardi indietro.

Capisci di aver sbagliato tante cose, che se quel giorno non avessi intrapreso quel cammino oggi non saresti in questa situazione, giusta o sbagliata che sia.

"Sei un illuso." Ti dici, guardandoti allo specchio e beffandoti delle tue stesse scelte.

E sorridi.

Sorridi perché quell'illuso al tempo ventenne che si prendeva gioco della vita e amava giocare col fuoco, è diventato un ottantenne sedentario e pieno di rimorso.

Illuso.

E la vita ti guarda dall'alto, ghignandoti quasi malvagia, e tu le rispondi per le rime, pentendoti e non facendolo al contempo.

Guardi negli occhi il tuo riflesso, gli stessi occhi spenti che un tempo illuminavano il volto di tante persone, te compreso.

Capisci di essere un illuso in quel momento in cui sei nel tuo letto e ti senti mancare. Quando ti ricordi tutto ciò che hai fatto da giovane, mettendo alla prova più volte la resistenza del filo della vita.

Di quest'ultima, ne hai avuto sempre un'idea sbagliata.

Capisci di aver sempre errato nel credere che ella - non essa, ella - fosse stata dalla tua parte, proteggendoti come una madre premurosa.

E invece lei, la vita stessa, voleva solo osservarti dall'alto, metterti al mondo e guardare il tuo processo evolutivo, come uno scienziato che studia una cavia, per poi riprenderti e strapparti dal suolo, con una forza bruta indescrivibile, quando meno te lo aspetti.

Eppure ora la senti. La percepisci reclamare quella che è una sua proprietà.
"Io ti ho creato, io ti distruggo." La senti chiaramente pronunciare queste parole.

Ora è lì, davanti a te, che ti sorride.
"Sei solo un illuso."

E il tuo cuore smette di battere.

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