Ci vieni alla festa?

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<< E quindi le ho detto "che cazzo pensi di fare bambolina?" e gli ho mollato tre pugni allo stomaco. Hmp, ben le sta, mi stava facendo perdere la pazienza quella Mikawa, ha persino provato a mettermi in cattiva luce con i professori, che poi dico, già mi odiano si, ma mi fa proprio incazzare che quella ochetta metta altra carne sul fuoco solo per provocarmi, chi si crede di essere! >>

<< Me lo aspettavo proprio da te, Temari>>

<<Non mi è mai piaciuta quella Mikawa>>

<< A me si! >>

Solito tavolo, terza ora di lezione e i teppistelli più famosi della scuola Anbu di Konoha riuniti lì intorno a sorseggiare qualche bevanda e sgranocchiare delle schifezze industriali.

<< A te piacciono proprio tutte, Lee! Mi fai quasi pena. Spero solo che un giorno non mi—>>

<< Ino, che ti prende? >>

La bionda schioccò la lingua tre volte di fila ghignando silenziosamente e attirando l'attenzione dei suoi compagni.

<< Avanti, che ti prende ora, hai adocchiato una nuova preda? >> intervenne Shikamaru premendo violentemente la cicca della sua sigaretta nel posacenere in plastica viola che si era avvicinato un attimo prima.

<< Ma quale nuova preda, quello che ho davanti agli occhi è pure meglio! Guardate là! >> puntò in avanti il dito la bionda, che con un sorrisetto divertito continuava a schioccare la lingua contro il palato.

Da lontano si faceva sempre più nitida l'immagine di una ragazza dai capelli rosa, impacciata come non mai, che camminava lentamente ad occhi bassi torturandosi i pollici.

Era proprio l'Haruno, la piccola, diligente, puntigliosa e laboriosa Sakura Haruno, e chissà cosa ci faceva, tutta da sola, per i corridoi della scuola, durante l'ora di geografia.

Chissà, forse qualche incarico affidatole a causa della sua nomina di rappresentante di classe?

<< Sakura-chan.. >> sussurrò flebile Naruto che, intanto, era seduto al tavolo con i suoi amici e che, un minuto prima, era tutto preso a giocare con l'accendino rosso del Nara.

Lo sguardo cristallino dell'Uzumaki incontrò quello debole e incostante della smeraldina, che per la troppa ansia iniziò a mordersi il labbro inferiore.

E beh, dopo quello che era successo come non aspettarselo?

Quel pomeriggio in cui il ragazzo si era fiondato a casa Haruno, quel dannato pomeriggio aveva mutato per sempre i rapporti tra i due, e da allora le loro conversazioni svanirono nel baratro dell'incomprensione.

Erano troppo diversi, si.
Proprio come aveva detto Sasuke.
Appartenevano a mondi così eterogenei che erano destinati ad un'infinita ritmica parallela dove nessuno dei due avrebbe mai potuto sfiorare l'altro.

Però Sakura ci teneva, ci teneva tanto,
ci teneva più del dovuto,
a farsi degli amici.

<< Fronte spaziosa, come mai da queste parti? Hai forse qualche scartoffia da consegnarmi, di nuovo? >> trillò Ino spazzolandosi la sua enorme coda bionda con le sue dita ben curate.

<< In realtà... no.. i-io.. ecco.. >> e la rosa prese a balbettare in piedi, di fronte al tavolo che strabordava di persone.

Aveva tutti gli occhi puntati addosso, sguardi sghembi, pieni di ira, di irritazione, di scherno, di accidia.

E come dare torto a questi ragazzi?

In fondo Sakura li aveva abbandonati lì, al Pizza Palace, quel giorno, senza alcuna spiegazione, o forse qualche motivo di fondo vi era ed era palese a tutti, ed era quest'ultimo a far storcere il naso.

Sixteen || [Sasusaku]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora