Capitolo 1

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Sono chiusa qui dentro da non so quanto, non mangio e non bevo da non so quanto, non che sia una novità, non vedo la luce da non so quanto, non so neanche distinguere il giorno dalla notte, sono completamente sola in questo bunker mentre i miei amici, praticamente la mia nuova famiglia, è lì fuori in pericolo, giuro che se Teddy non muore da solo lo ucciderò io stessa con le mie mani e lo buttero in pasto agli zombie.

Ho passato, credo, le prime ore della mia reclusione a tirare pugni e calci alla porta cercando, disperatamente e stupidamente, di aprirla, ovviamente, essendo una porta di un bunker, non si sarebbe di certo aperta con i miei deboli pugni, quindi ci ho solo guadagnato delle nocche sanguinanti che probabilmente si saranno infettate grazie allo sporco che si trova qui dentro.

Sono sdraiata per terra, sto cercando di dormire e sto pensando a cosa potrebbe succedere lì fuori mentre io sono qui ‘La fine è l’inizio’ solo una mente malata come quella di Teddy poteva creare uno slogan del genere, ma il livello di pazzia che affligge quell’uomo mi preoccupa, cosa arriverà a fare, perché mi ha chiusa qui con lo scopo di farmi ricostruire un nuovo mondo? Sono io l’inizio dopo la fine? E come dovrei fare? E gli altri? Moriranno o forse sono già morti, una parte di me vuole sperare che siano ancora vivi e che lo saranno ancora a lungo, una parte di me vuole uscire di qui e andarli a trovare e iniziare veramente un nuovo mondo con loro e magari finalmente trovare quella pace che mia madre stava cercando di regalare a me e mio fratello.

Se lei fosse qui ora saprebbe cosa fare, lei sarebbe stata l’inizio dopo la fine, non io, e so che Strand mi ha spesso detto che le somiglio, che sarebbe fiera di me, ma non sono determinata e coraggiosa come lei, sto ancora male ogni volta che uccido uno di quei cosi che ora girano per il mondo nonostante io sappia che siano ormai belli che andati, sto ancora male al pensiero che avevo solo 17 anni quando tutto questo è iniziato e ora quanti ne ho?

Boh non ho tenuto il conto, 20? O forse 21? Si credo 21, non che sia di vitale importanza, anche perché se tutto lì fuori finirà sono destinata a morire qui in completa solitudine fra quanto? Una settimana, se proprio proprio mi va male due settimane, e quello stronzo malato non mi ha lasciato niente per uccidermi, non una pistola, non un coltello neanche un bastone o una pietra, niente, morirò lentamente disidratata.

Chiudo gli occhi e per la prima volta riesco a prendere sonno.

Vengo svegliata da delle esplosioni provenienti dalla superficie, sono molto lontane e ovviamente essendo sotto terra non riesco a capire minimamente quello che sta succedendo, so solo che dopo poco il bunker inizia a riempirsi di un fumo bianco, cerco di coprirmi naso e bocca con la mia giacca ma prima di riuscirci cado a terra immobilizzata e poi nero totale.

Sono sdraiata su una superficie molto più morbida del pavimento del bunker, questo mi fa spalancare gli occhi, mi alzo di scatto mettendomi seduta, la testa inizia a girarmi ma me ne frego, mi guardo intorno e mi trovo in una casa, sembra essere la casa sopra il bunker, mi provo ad alzare ma le gambe mi cedono, quando sto per cadere due mani mi tengono per i fianchi evitandomi una grossa botta

“Sdraiati dolcezza” sentendo una voce femminile mi giro ritrovandomi di fronte ad una bellissima ragazza, credo abbia più o meno la mia età, bionda con gli occhi azzurri

“Chi sei? Lavori per Teddy? Lui è ancora vivo? Cos’erano quelle esplosioni? E il fumo? Mi volete fare il lavaggio del cervello e farmi diventare come voi rincoglioniti? Che fine hanno fatto i miei amici? Li avete uccisi?”
“Troppe domande dolcezza, domande a cui non posso rispondere mi dispiace, siamo sulla stessa barca io e te, più o meno, ora sdraiati se non vuoi sentirti male”
“Non prendo ordini da una sconosciuta”
“Senti ragazzina, non mi va di farti da baby-sitter, fai come ti pare, ma fino a pochi minuti fa stavi per cadere, ti sei svegliata 2 giorni dopo di me questo vuol dire che hai inalato più fumo, sei stata rinchiusa in un bunker senza cibo e acqua per una settimana, quello che è successo a te è successo anche a me, sono stata chiusa in un bunker vicino al tuo 3 giorni prima di te, ti ho vista arrivare, faceva tutto parte di un pianto di quel pazzo psicopatico che si è ucciso insieme a tutti i cagnolini che lo seguivano. Trai le tue conclusioni e considera anche che potrebbe essere la grande possibilità che noi siamo le uniche rimaste vive in tutta America, se non nel mondo interno.”

Ritroviamo casa-LEXARK FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora