Capitolo 3

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“Vuoi spiegarmi con esattezza quello che stiamo cercando?”

“Quello che STO cercando, tu te ne stai lì bella seduta a guardarmi” mi risponde mentre continua a scavare per terra
“Me lo hai detto tu di stare seduta e non sforzare la caviglia”
“Appunto, e già che ci sei fai anche attenzione a non sporcare il gesso”

“Tanto tra una settimana me lo togli, giusto?” la sento sospirare, si gira rimanendo piegata sulle sue gambe
“Si, tra una settimana te lo tolgo, ma questo non significa che potrai fare subito quello che ti pare, non usi quella caviglia da 3 settimane, se la sforzi tutto d’un tratto finirà per rompersi di nuovo”
“Ma io dev-”

“SI L’HO CAPITO” sobbalzo appena la sento urlare “Scusa” si alza ripulendosi dalla terra, sospira e si avvicina “Devi andare a trovare i tuoi amici, lo so ok? Lo ripeti 10 volte al giorno, ogni giorno, da tre settimane, ti ho detto che appena ti riprendi puoi fare quello che ti pare, ma basta per favore, smettila di ricordarmi che tra poco più di una settimana te ne andrai, ok, puoi farmi questo piacere?” ci guardiamo negli occhi per una cosa come 20 secondi e poi annuisco, lei si allontana da me e mi dà le spalle, schiarisce la voce

“Io entro” e senza dire altro se ne va.
Poggio la testa contro il muro dietro di me e chiudo gli occhi, godendomi il poco calore crea to dal sole, Elyza si comporta in modo strano da qualche giorno, abbiamo passato queste ultime 3 settimane in modo stupendo, ci siamo avvicinate, e devo dire che mi sbagliavo di grosso, è una bellissima persona, nonostante si ostini a darmi nomignoli come ‘dolcezza’ o ‘bellezza’ o ancora peggio ‘ragazzina’, quest’ultimo proprio non lo sopporto, insomma ha solo 2 anni in più di me.

Ad ogni modo, il nostro rapporto stava diventando bellissimo, poi dal nulla ha ricominciano ad allontanarsi, è iniziato tutto un paio di giorni fa

-flashback-

Sono in camera mia, sul mio letto, con una mappa che ho trovato in un cassetto in camera mia, sento bussare

“Entra” alzo lo sguardo e vedo Elyza entrare con due tazze in mano
“Ho fatto del tè” dice porgendomene una
“Oh, grazie” si siede vicino a me
“Che fai?”
“Ho trovato questa mappa, sono riuscita a collocare il punto esatto dove ci troviamo, sto tracciando dei possibili percorsi che potrò fare quando guarirò con la caviglia, per andare a cercare i miei amici” dico mentre continuo ad analizzare la mappa
“Ah si giusto, i tuoi amici” la guardo e la vedo giocare con la tazza
“Che hai?”
“Mh?”
“Ti vedo pensierosa” sospira

“Sei sicura di voler andare in giro per un mondo distrutto a cercare i tuoi amici, insomma non hai neanche la certezza che loro siano vivi”
“Ne abbiamo già parlato Elyza, voglio almeno provare”
“Ma se vieni morsa? Se ti allontani troppo, non trovi nessuno e non riesci più a tornare indietro? Se finisci le provviste e non trovi niente in giro? Alicia è troppo pericoloso, resta qui, abbiamo tutto quello che ci serve, cibo, acqua, elettricità, perché dovresti andartene?”
“Ho bisogno dei miei amici”
“Ci sono io, posso farti io da amica, per favore”
“Elyza, loro ci sono sempre stati per me, ora ci devo essere io per loro”

“QUINDI TE NE ANDRAI DIMENTICANDOTI COMPLETAMENTE DI ME”
“Non urlare, ti ho già detto che puoi venire con me sei tu che hai rifiutato” ridacchia
“Fai come vuoi ragazzina” ed esce dalla stanza

-fine flashback-

Sospiro e mi alzo, entrando dentro casa usando le stampelle che avevamo trovato in infermeria, Elyza è sdraiata sul divano con una pezza in fronte e gli occhi chiusi

“Stai bene?” le chiedo sedendomi sulla poltrona
“Si, solo un po' di mal di testa”
“Dovresti riposarti un po', non so cosa tu stia cercando così insistentemente però-”
“Hai presente il luogo a cui hai dato fuoco? Dove c’erano tutti i corpi imbalsamati?” annuisco “Sul punto in cui sto scavando era costruita quella stanza, quei corpi non erano solo imbalsamati, erano esperimenti, Teddy stava cercando una cura al morso, non per salvare la sua gente, ma per salvare alcune persone, tipo noi, e permetterci di costruire il futuro, non so se ci sia riuscito oppure no, sto cercando qualsiasi detrito o indizio che possa aiutarmi a capire se ci ha reso immuni oppure no, e se si come, in modo che quando troverai i tuoi amici potrai renderli immuni e continuare la tua vita” dice tutto con gli occhi chiusi

“Parlando di questo-”
“Alicia mi scoppia la testa, non mi va ok? Guarisci, trova i tuoi amici e costruisci quello che tua madre voleva costruire, io rimarrò qui, considerando che starò da sola, anche togliendo tutte le risorse che prenderai tu, potrò vivere a lungo” dice togliendo il panno dalla fronte e alzandosi “Vado in camera”, decido di seguirla, e farei molto più in fretta se non avessi queste stampelle del cazzo.
Busso alla sua porta e senza aspettare una risposta entro

“Smettila di evitarmi”
“Non ti sto evitando”
“Si invece, passavamo tutte le giornate insieme e invece adesso appena puoi te ne vai”
“Ti ho detto che mi fa male la testa”
“La scorsa settimana hai avuto la febbre ma sei stata comunque con me, smettila di dire cazzate”
“Mi sto semplicemente abituando alla vita che farò quando te ne andrai”
“Elyza, non morirò lì fuori ok? Starò bene”
“NON E’ QUESTO IL PROBLEMA, POSSIBILE CHE TU NON LO CAPISCA” dice alzandosi dal letto e avvicinandosi a me “Cristo” con le mani si porta i capelli dietro “So che riusciresti a sopravvivere lì fuori, so che sei forte, intelligente, furba e determinata, lo so, l’ho capito, ma sei diventata troppo importante per me e non-” si ferma e sospira “non voglio che tu te ne vada” mi guarda negli occhi, e per la prima volta li vedo lucidi e tristi

“Allora vieni con me”
“Proprio non capisci vero? Non sarebbe la stessa cosa, qui siamo io e te, da sole, in questa casa tutta nostra, chiuse nella nostra bolla, una bellissima bolla, quando usciremo, e mettiamo anche caso che troviamo i tuoi amici, non sarà così, ti importerà più di loro, non saremo io e te, sarete voi ed io, capisci la differenza? E si può sembrare egoista, lo è, lo sono, ma non posso farci niente” allunga una mano per accarezzarmi i capelli “Ma allo stesso tempo so che è questo quello che ti farebbe stare bene, ed è solo per questo motivo che non ti impedirò di andartene”

“Ma anche tu sei importante per me Elyza, ci tengo tanto alla nostra amicizia, lasciarti qui sarebbe comunque lasciare un pezzo di me e non voglio, quindi per favore vieni con me, cerchiamo insieme i miei amici, possiamo cercare anche i tuoi, troviamo la cura e viviamo insieme, non posso rinunciare alla nostra amicizia proprio ora che è diventata fondamentale per me”

“I miei amici sono morti”
“Non lo puoi sapere, l’ultima volta che li hai visti erano vivi?” annuisce “Allora, molto probabilmente saranno ancora vivi, avranno trovato un riparo, saranno sopravvissuti all’esplosione, come anche i miei di amici, quindi andiamo a cercarli, tutti quanti” sospira

“Vai a riposarti Ali, la caviglia guarirà prima” dice buttandosi sul letto “starò bene anche da sola”
“Non sembrava la pensassi così due minuti fa quando mi hai letteralmente sbraitato addosso”
“Ho detto che non vorrei stare senza di te, non che non riuscirei a stare da sola”

“Continuerai ad ignorarmi?”
“Io non ti ignoro, sto cercando di rimediare al danno che ho fatto”
“Sarebbe?”
“Affezionarmi a te”
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N.A.
so che i primi capitoli sono noiosi, sono noiosi anche da scrivere, ma appena entro nella storia, credo e spero diventerà più interessante.
scusate il ritardo, e anche se vi farò aspettare tanto per il prossimo capitolo.
-iram.

Ritroviamo casa-LEXARK FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora