23 aprile, venerdì
14:02
«Quindi, cosa ne pensi?» Ray ed Emma erano seduti vicini, Jason e Norman erano usciti dalla stanza, ma sarebbero tornati nel giro di pochi minuti.«Abbiamo trovato quello che cercavamo, ora ci resterà far controllare tutto, e poi sarà finita.»
«Esatto. D'altronde non abbiamo ricevuto altre notizie, e lui ed i suoi colleghi sono stati sbattuti dietro le sbarre.»
«Be', è stata dura.»
«Puoi dirlo forte.»
Sospirarono, ed in quel momento la porta si aprì: nella stanza entrarono Norman e Jason.«Allora?»
«Nulla di nuovo, per ora quelli del ʀɪs stanno controllando la casa, ci faranno sicuramente sapere.»
«Voi due? Trovato qualcosa?» Entrambi si sedettero vicino a loro.
«Ricordate il quadro che Kay fissava? Diceva che c'era qualcosa che le tornava familiare, ma non sapeva cosa.»
«Sì, ricordo che ce lo hai menzionato. Quindi?»
«Come aveva detto e specificato Deadoc: all'interno del pc ci sono entrambe le versioni della foto, modificate e fatte da lui. Foto ingiallita e non.»
«Sapete cos'era quello che Kay riteneva "familiare"?» Cliccò sulla cartella e mise a confronto le due foto.
«Noi.»
«Esatto. Una delle due figure alte è Isabella, mentre noi facciamo parte dei bambini vicino a loro.»
«La cosa ancora più terrificante è che ci siamo tutti.
Gilda, Don, Isabella...
Tutti noi.»«Nelle altre cartelle c'è descritto tutto quello che ha creato, e come lo ha creato. Se non sbaglio c'è anche qualche testo che cita William Minerva, l'autore di quei libri. Inoltre ci sono anche altri nomi, probabilmente suoi colleghi, ma deceduti.»
«Ovvero?»
«Per ora ricordo solo un nome: Peter. Gli altri non mi vengono in mente, controlleremo dopo.»
«Puoi andare a vedere nelle cartelle in cui descrive tutto quello che ha creato?»
Spostò la freccetta su un'altra cartella, e cliccò.
«Più di venti pagine.»
«Forse qua dentro ci sarà il significato di "Deadoc"?»
«Speriamo, è una delle tante cose che vorrei scoprire.»
Aprì il file e cominciarono a leggere.
18 gennaio, sabato
04:00Più che normali testi, o frasi,
penso che questo diventerà il mio diario personale.
Finché la polizia non mi prenderà, naturalmente. In questo caso, vorrà dire che lo continuerò nella mia mente.
Al solo pensiero di alzarmi alle quattro del mattino, solo per poter continuare queste frasi, le mie palpebre si fanno pesanti. E tralasciando il sonno, a volte mi definisco poetico per come parlo o scrivo. Sì, so che non c'entra niente, ma a volte anche a me prendono dei momenti in cui ho l'autostima ha le stelle.
Ammetto che non avevo voglia di alzarmi dal letto, scusate, ma anche io amo il calore delle coperte, e non abbandonerei mai il mio comodo letto.
Dovrebbero farne un lavoro, sapete quante persone miliardarie al mondo ci sarebbero?
Miliardi.
Scusate volevo fare una battuta, ma non sono mai stato bravo in cose simili. Il mio umorismo è sempre stato orribile, rido pure se vedo una mosca volare, e non scherzo.
Magari sarebbe anche il momento di passare alle cose serie, e lasciare perdere le stronzate.
Ieri sono andato da un mio collega, di lavoro. Jacob (è così che si chiama quel deficiente), mi ha invitato a casa sua.
Perché la maggior parte dei bambini quando corrono devono urlare? Ieri sera i suoi due figli (maschio e femmina) gironzolavano per tutta la casa, e avranno percorso sicuramente più di due chilometri.
Lei era un po' più calma (è più piccola, il fratello è più grande di lei di qualche mese), mentre lui sembrava avesse bevuto cinquanta litri di caffeina pura.
Vi giuro, mi stava salendo il nervoso.
Dovrebbero fare santa la madre, visto che si è decisa a dare uno schiaffo ad entrambi (non potete capire quanto ho goduto in quel momento, i miei timpani potevano solo ringraziare).
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𝙇𝙖 𝙛𝙖𝙗𝙗𝙧𝙞𝙘𝙖 𝙙𝙞 𝙘𝙤𝙧𝙥𝙞
Mystery / Thriller•COMPLETA. -Per questa storia mi sono ispirata ad un libro che ho letto, chiamato: "Morte innaturale" di Patricia Cornwell. Ho seguito la maggior parte degli eventi contenuti nel libro e ci ho aggiunto la mia fantasia per molti avvenimenti. Gli altr...