L'Avengers Compound

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L'Avengers Compound era una struttura immensa, gigantesca, fuori da qualsiasi tipo di immaginazione. Era una sorta di piccola città, sempre blindatissima e circondata da ettari ed ettari di prato verde e alberi.

Negli anni, fra crolli, attacchi ed esplosioni, Tony l'aveva fatta ricostruire, rimodernare ed allargare più volte, fino a raggiungere le dimensioni attuali. Inizialmente contava un solo Hangar per i velivoli aerei ma col tempo ne vennero costruiti altri due.

C'era tutto quello che una persona poteva desiderare; campi da tennis, da golf, campo da beach volley, tre piscine, due palestre, persino un maneggio e posto su una collinetta artificiale rialzata appositamente per la struttura, Tony aveva costruito un Poligono di tiro. Ovviamente non potevano mancare le stanze interne dedicate ad allenamenti specifici, ognuna studiata per le esigenze degli Avengers.

Si aggiungevano infine gli alloggi, il cinema, la Sala Grande per i Ricevimenti collegata alla terrazza che dava sul fiume.

Leanne non era mai stata all'interno della struttura, i suoi tre anni di allenamento li aveva vissuti allo S.H.I.E.L.D ed ora che si trovava all'ingresso, con il naso all'insù, era completamente senza fiato.

Bucky era andato a fare rimorchiare il Jet all'interno di uno degli Hangar, lasciando a Leanne la possibilità di curiosare all'esterno prima di entrare.

-Non preoccuparti se ora non vedi nessuno ad accoglierci, sapevano che saremmo arrivati oggi, semplicemente avevano degli affari da sbrigare, ma vedrai che rientreranno a breve.-

-Affari da sbrigare intendi una missione?-

Bucky annuì e passò una chiave magnetica sulla serratura dell'enorme portone d'ingresso che fece illuminare di verde la spia laterale.
La porta si aprì rivelando l'atrio.

I due avanzarono all'interno, Leanne a passo lento, quasi con timore.

Bucky invece sapeva esattamente dove andare, ma notando un'evidente titubanza nella giovane, rallentò sorridendole.

-Lo so che questo posto può mettere in soggezione, ma ricordati che è come se fosse casa tua. Una casa nella quale puoi perderti, ma comunque casa tua.- scherzó facendole cenno di seguirlo.

-Si ecco... scusami, è che non credevo sarei mai riuscita a vedere il Compound. È davvero immenso.-

-Natasha mi ha detto che le nostre stanze sono al quarto piano, le porte sono aperte e le chiavi già all'interno sul letto, preferisci muoverti a piedi e fare un giro o salire direttamente con l'ascensore?-

-Va bene l'ascensore, posso aspettare più tardi per dare un'occhiata.-

-Se te lo stai chiedendo, Si, quelle all'ingresso sono le armature di Stark, poco megalomane eh?-

-Sinceramente, guardandomi attorno, le armature sono dei giocattoli a confronto.-

L'ascensore giunse al quarto piano e una volta scesi Bucky notò subito due porte; una si trovava in fondo al corridoio, era proprio l'ultima porta e sopra di essa erano stati fissati due palloncini, uno verde e l'altro rosa, mentre appeso alla maniglia c'era un piccolo mazzo di tulipani bianchi.

-Direi che ci sono pochi dubbi sul dove sia la tua stanza.- scherzò Bucky avanzando lungo il corridoio.

-Credo valga lo stesso per te.- disse Leanne cercando di trattenersi dallo scoppiare a ridere.

Dal lato esattamente opposto del corridoio sempre sulla porta, era stato attaccato un foglio con un disegno fatto a mano in stile fumetto; Redwing che inseguiva Bucky.

-Più tardi ricordami di fare molto male a Sam.- commentò lui.

-Lascerai la porta aperta questa notte?- domandò Leanne senza dar peso alla battuta.

Marvel -Un Nuovo Mondo- ▪️ -Bucky Barnes x OC.-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora