Hayden, lui, il Mutante.

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La grande porta della stanza blindata si aprì violentemente facendo rimbalzare di lato le due ante.

Tony dapprima gettò lo sguardo sulla persona alle sue spalle, poi tornò ad osservare la porzione di corridoio visibile con le porte aperte; davanti a lui non vi era nessuno, solo il residuo di una leggera nube rossastra.

Allungò il collo udendo in lontananza il ticchettio di alcuni passi avvicinarsi.

-Non c'era bisogno di tutta questa messa in scena, Wanda.- commentò alzando la voce.

Dopo pochi secondi di attesa, la donna giunse all'interno della stanza.

L'espressione tirata e furiosa lasciava poco spazio a qualsiasi tipo di domanda.

-Ho letto il messaggio di Steve, spiegami la ragione di questa pagliacciata.- sibilò incrociando le braccia al petto.

Tony rimase accigliato.

-Pagliacciata? Trovi in qualche modo divertente il fatto che Leanne voglia parlarci tutti assieme per discutere riguardo Hayden?-

Il lungo sospiro di Wanda gli fece capire che era già sulla via dell'esasperazione ancor prima di iniziare il Meeting.

-Trovo ridicolo il fatto che ci sia da discutere. Va bene ho sbagliato nella modalità con la quale l'ho portato qui, avrei dovuto consultarmi con Steve o Leanne direttamente, le ho mancato di rispetto e tutte quelle cose che a voi piace sentire, ma ciò non toglie che il mio pensiero resta lo stesso.-

A quel punto Tony rabbuiò lo sguardo.

-Wanda io credo tu ti sia spinta troppo oltre, sei pericolosamente vicina al punto di non ritorno. La gestione di Hayden non spetta a te, ne a Steve e tanto meno a me. Non sarà il fratello di Leanne, ma è giusto sia lei a mettere il punto su questa storia.-

Scosse il capo contrariata.

-Credimi Tony se avessi deciso di spingermi oltre, a quest'ora quello che tu continui a chiamare Hayden come niente fosse, sarebbe già un cadavere irriconoscibile.-

L'uomo spalancò gli occhi incredulo.

-Per il tuo bene è meglio se concludi qui questo discorso, sono parole che potrebbero ferire Leanne non immagini quanto.-

Wanda superò Tony andando a mettersi davanti alla vetrata della camera nella quale si trovava il Mutante.

Fino a poco prima era rimasto impassibile seduto sopra al suo letto, osservando Tony trafficare con il tablet, consapevole che a conti fatti non era lui la minaccia. Ma quando le porte della grande stanza si erano aperte, rimbombando di un rumore metallico, si era alzato in piedi spaventato.

Lui lo sapeva che Wanda Maximoff sarebbe stata in grado di ucciderlo, in qualsiasi momento, ignorando gli ordini di chiunque.

Vedendola avvicinarsi, indietreggiò di qualche passo finendo sul fondo della camera.

-Tony lui...loro, tutti loro possono ribaltare gli equilibri del mondo in un batter d'occhio. Se davvero Mendoza è riuscito a trovare la maniera di ricreare il gene mutante sinteticamente, dobbiamo fare in modo di essere pronti.-

-Essere pronti non significa uccidere a caso, questo spero ti sia chiaro.- commentò raggiungendola.

Lo sguardo di Wanda si era inchiodato addosso al Mutante, che dal canto suo non stava facendo nulla, ma per lei era impossibile non osservarlo, terribilmente disgustata dal fatto che fosse così uguale ad Hayden in ogni più piccola sfaccettatura fisica.

-Non hai idea la minima idea di quanto lei abbia sofferto nel realizzare di essere rimasta completamente sola e credo proprio che tu non riesca affatto a capire quello che rappresenti.-

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