RITORNO

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Inizio flashback...

"no papà ti prego, rimaniamo qui" dico in preda alle lacrime che correvano veloci sul mio viso

"Vero, te l'ho detto dobbiamo traferirci, mi hanno chiamato per allenare un altra squadra e tu non puoi rimanere qui perché sei minorenne"

"Piccola mia, non ti preoccupare, ci rivedremo. Con te ho condiviso momenti unici, sei la mia piccola, la mia migliore amica e lo sarai per sempre, è come il matrimonio, finché morte non ci separi" disse con il suo tono ironico strappandomi una risata che condivisi con lui

"Leo, prima di andare volevo darti questa" dissi tirando fuori una maglia con il mio nome e il nostro numero rappresentativo, il 2, perché io e Leo ci siamo conosciuti il 2 maggio del 2005. Esattamente, se ve lo state chiedendo siamo amici da 16 lunghissimi, ma bellissimi anni.

"Grazie cucciola. Arrivederci Veronica Mancini" disse stringendomi in uno dei suoi abbracci bisognosi

"Di nulla. Arrivederci Leonardo Spinazzola" mi allontanai da lui varcando quella porta che non vidi mai più...

Fine flashback...

"qualche giorno fa ho incontrato Leonardo e ho scoperto che giocherà nella nazionale, arriverà domani" queste erano le uniche parole che mi giravano in mente da tutta la sera. Nella mia mente cominciai a farmi mille film mentali, tutto quello che quella sera gli azzurri dissero non mi entrò minimamente in testa. I miei pensieri furono interrotti quando senti un leggero bruciore sul mio braccio, una scheggia di vetro era al suo interno.

"aiah! ma porca troia, che cazzo ciò nel cervello sta sera" mi alzo e vado verso un tavolo per prendere un fazzoletto, ma mi scontro contro qualcuno

"scusa io-" dico mentre alzo lo sguardo

"oh mio dio! Leo" dico quasi urlando stringendolo in un abbraccio che ricambia volentieri

"Ciao piccola mia" disse sollevandomi da terra, dopo 5 lunghissimi minuti che eravamo abbracciati sentiamo qualcuno che tossisce e ci stacchiamo

"Leonardo, che piacere rivederti!" urla mio padre mentre entra nella sala

"Pà! siamo tutti qui a meno di un metro di distanza, non serve che urli"

" si lo so, scusate" disse facendo ridere tutti

Mentre mio padre parla con Leo e gli altri mi si avvicina Matteo che mi dice:

"che cosa hai fatto qui?" disse indicando il braccio

"una scheggia di vetro" dissi facendo una smorfia di dolore

"vieni qui" disse prendendomi per il braccio e accompagnandomi ad un tavolo

Piano piano estrasse la scheggia e nel momento in cui essa uscì dalla mia pelle urlai attirando l0attenzione di tutti che mi guardarono allarmati

"WE raga, keep calm"

"che cazzo hai fatto a Veronica" disse questa volta Leo riferito a Matteo

"calma Spina, mi ha tolto una scheggia di vetro che era nella mia pelle da prima"

"ok... Allora, andiamo al bar? mi racconti delle nuove novità che sicuro ci saranno" disse spostando lo sguardo su Matteo e guadagnandosi un'occhiataccia da parte mi

"va bene anche se non ci sono delle novità" 

Mi alzo e mi vado a preparare prendendo una gonna una semplice magliettina

Scendo di corsa le scale perché sono in ritardo e mi dirigo verso la sala pranzo urlando

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Scendo di corsa le scale perché sono in ritardo e mi dirigo verso la sala pranzo urlando

"Leooo, ho fatto"

"finalmente! ho fatto in tempo anche ad allenarmi da quanto ci hai messo!" dice ironico

"ma stai zitto và!" 

Prima di andare mi avvicino a Matteo e gli stampo un bacio sulla guancia dicendo:

"grazie per la scheggia"

"di nulla" dice alzando lo sguardo su di me e cominciando a squadrarmi dalla cima ai piedi. Prima di andare mi richiama e sotto lo sguardo di tutti di avvicina a me e...


Ciao a tutti! 

Che cosa farà Matteo sotto gli occhi di tutti e del padre di Veronica?? Lo scoprirete solo se continuate a leggere e votare.

Ciauuuuu

"NON SO COME DIRTI TI AMO!" // Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora