now in color

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"... e quindi le ho detto, 'non sarebbe il caso di andare su un colore più neutro?' e- Jake, mi ascolti?" mi voltai verso mio marito, lasciando perdere i vestiti da ripiegare per un istante.

Fece un passo indietro dalla finestra, lo sguardo perso. Chiaramente non mi stava ascoltando. "Certo, certo, mi dicevi che Agnes doveva...?"

Alzai un sopracciglio e inclinai la testa. "Questo te l'ho detto ieri sera. Adesso stavamo parlando di Wanda."

"Oh, certamente: Wanda. Wanda Maximoff." ripeté, le mani appoggiate sui fianchi. Non sembrava essere molto in forma.

Per prima cosa accesi la luce della camera da letto, poi mi avvicinai a lui e gli posai una mano sulla guancia. "Jake, tesoro, stai bene? Sembri più distratto del solito." dissi con premura, guardandolo da capo a piedi e cercando di scorgere un qualunque indizio nei suoi occhi azzurri.

"È solo che... nulla, lascia stare." scosse la testa, lanciando un'occhiata alle mie spalle.

«Wanda viene dalla base HYDRA di Sokovia, giusto?» chiesi a Steve.

«Sì, perché me lo chiedi?»

«Perché il Barone Von Strucker richiedeva spesso la mia presenza lì, ma è strano che io non l'abbia mai vista lì: ricordo che c'era sempre e solo un ragazzo.»

«Forse era Pietro Maximoff, il fratello gemello. È stato ucciso durante il conflitto con Ultron.»

«Posso avere qualche file su di lui?»

«Te lo faccio inviare da Jarvis. Mi raccomando, però: acqua in bocca con Wanda.»

"Beh, Wanda ha un viso familiare, in effetti." riflettei a voce più bassa, riallacciandomi al discorso di poco prima.

"Vero? E anche Visione... oltre ad avere un viso familiare, ha anche una voce particolare - come se l'avessi già sentita in radio o in televisione." continuò Jake.

"C'è anche da dire che fate la ronda di quartiere insieme da qualche tempo, però." replicai, tornando a sistemare gli abiti.

"Lo so, ma non è così facile da spiegare come sensazione," Jake fece una breve pausa. "E anche tu... Artemis, sei sicura che sia questo-" egli si fermò bruscamente quando, accompagnata dal tipico rumore del calo di tensione, la lampadina si spense e il salvavita scattò al piano di sotto.

Aggrottai la fronte e schiusi le labbra. "Che caspita succede?"

"Qualcosa di strano," commentò mio marito, alzando lo sguardo verso il lampadario, dove la lampadina era completamente andata. "Avevi lasciato accesi il forno e la lavatrice?"

"Non lo faccio mai, lo sai," negai, appoggiando un paio di pantaloni sul letto. "Ma è sempre meglio andare a controllare."

Uscii dalla camera da letto e mi diressi al piano inferiore, scendendo le case con mio marito che mi seguiva. Mi diressi in cucina ma, quando andai a controllare le manopole degli elettrodomestici, notai che erano tutte puntate su OFF. Ancora più strano. Andai perfino a controllare il salvavita, ma quando provai ad alzare le leve, esse non rimanevano in posizione.

𝙥𝙧𝙚𝙫𝙞𝙤𝙪𝙨𝙡𝙮 𝙤𝙣... [✓]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora