"Jar."
"Si?" Sorrise.
"Matteo mi ha scritto questo. Cosa vorrebbe dire?" Dissi facendogli vedere il messaggio, arrivato poco prima.
"Che ti ha perdonato, forse?" Disse sarcastico, come se Matteo non fosse talmente arrabbiato con noi da non rispondere ai nostri 20 e passa messaggi.
"Lascia perdere.-" Dissi seccata. Che cavolo era successo a Matteo? "-ora lo chiamo."
Dopo qualche squillo, non rispose. Siamo al solito, pensai. Provai ancora qualche volta e non rispose ancora. "Dio!-" Urlai in preda alla disperazione. "-devo andare a Roma." Iniziai a scendere le scale e feci colazione con un po' di latte e cereali, ero in tensione.
"Piccola" mi chiamò Lorenzo, ma lo ingnorai e andai al piano superiore per lavarmi i denti e vestirmi. Mi misi un paio di pantaloni neri strappati sul ginocchio e la mia felpa dei 5 Seconds of Summer. Poi scesi le scale e mi misi le scarpe uscendo di casa con Lorenzo che mi correca dietro urlando "Camilla!" Continuai ad ignorarlo e presi il telefono.
A Mamma 7.49 a.m
Vado a Roma, Matteo sta male.
Nemmeno il tempo di rimetterlo in tasca che mi arrivò un messaggio.
Da Mamma 7.50 a.m
Stai attenta, solo questo.
Grazie al cielo non mi aveva detto di no, non che se me lo avesse detto me lo avesse impedito. "Camilla, cazzo." Disse Jar prendendomi per un braccio. "Cosa vuoi?"
"Potresti ascoltarmi?"
"Si, però mentre tu parli e io ascolto muoviamoci che sennò perdiamo l'autobus per la stazione." Continuai a camminare velocemente per raggiungere la fermata mentre Lorenzo parlava "...per questo è arrabbiato." Aspetta, cosa? "Non ho intenzione di ripetertelo, so che non hai ascoltato neanche una parola."
"Scusami." Dissi fermandomi e lasciandogli un piccolo bacio sulle labbra.
***
Arrivati alla stazione andammo a prendere i biglietti e aspettammo il treno che sarebbe arrivato da li a 10 minuti.
Saliti sul treno vedevo che Jar aveva una faccia strana.
"Che hai?" Gli chiesi.
Probabilmente mi prese per stupida supponendo che lo sapessi, ma se glielo avevo una ragione c'era.
"Per me lo avresti fatto?" Disse serrando la sua bellissima mascella squadrata e riducendo le sue labbra in un sottile filo.
"Mi stai prendendo in giro per caso?" Ma che domande erano, certo che lo avreu fatto.
"Non cambiare discorso e rispondimi."
"Prima di tutto ti dai una ghiacciatina-" dissi fredda "-e poi, si, certo che lo avrei fatto anche per te. Solo che tu non sei mai sparito." Dopo la mia risposta si limitò a non rispondere, mettersi le cuffie e girare la testa verso il finestrino. Grazie, grazie tante davvero. Mi misi le cuffie anche io e mentre c'era la mia canzone preferita la voce dell'altoparlante la interruppe dicendo che saremmo arrivati tra dieci minuti. Così svegliai Lorenzo con un leggero bacio sulla guancia e incominciammo a prepararci. Adesso il mio unico pensiero era trovare quello stupido e massacrarlo di botte, e abbracci. Si perchè dopotutto mi aveva fatto preoccupare e arrabbiare tantissimo, ma era il mio migliore amico. Arrivammo a casa di Matteo dove c'erano tutti i ragazzi tranna Greta, che probabilmente era con lui.
"Allora da dove cominciamo?" Disse Riccardo.
"Ho controllato dove si trovava l'ultima volta che mi ha inviato un messaggio, alquanto strano, e si trovava vicino allo skate park." Disse Jacopo.
"Allora andiamo a vedere la." Proposi io.
Ci incamminammo tutti insieme, erano dei bravi ragazzi e li volevo bene. Lorenzo non mi aveva più rivolto la parola da quel piccolo bisticcio che avevamo avuto sul treno quindi andai da Francesco, che a dirla tutto era proprio un bel ragazzo, come tutti gli altri ovviamente.
"Fraa!-" Gli urlai saltandogli sulle spalle "-come stai? È un sacco che non ci vedevamo, mi mancavate."
Lui sorrise e mi prese per le gambe così da potermi sistemare meglio. "Sono un po' preoccupato per Matteo, e si, mi mancavi anche tu e tutte le tue uscite da pazza."
Ci mettemmo a ridere insieme procurandoci uno sguardo assassino, al che io scesi dalle sue spalle stirandomi i pantaloni e la maglietta con le mani.
"Che hai?" Dissi prendendo la mano a Lorenzo.
"Sono solo preoccupato, scusami se mi sono arrabbiato con te."
"Tranquillo." E lo cinsi in un forte abbraccio e mi rese ancora più felice ricambiando qiel gesto stringendomi più forte.
"Ecco lo skate park!" Urlò francesco indicando un posto con delle rampe a circa una ventina di metri da noi. Io iniziai a correre e appena entrata vidi una chioma biona con uno shatush rosa. Greta. E accanto a lei un tipo con dei pantaloni uguali e stretti come i miei e una maglietta a maniche corte, non poteva che non essere Matteo. Ricominciai a correre e appena si girò sorrise. Sorrisi anche io saltandogli letteralemente addosso iniziando ad urlare. "Sappi che ti odio Tiberia!"
"Anche io, Desii, anche io." E inizio a baciarmi tutta la faccia finchè non fece scontrare le nostre labbra in un caldo e bellissimo bacio.Spazio autrice
Ahahahahah e adesso?
Sono riuscita ad aggiornare prima questa voltaa! Siate contenteee
Beh grazie mille a tutte e alla prossimaa
Baci baci
Ciao ciao
Camii ❤