CAPITOLO 52

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Skye's Pov

"Pss... Skye. Vieni qui."

Il sussurro di mia nonna mi fa sussultare involontariamente e, di scatto, mi volto, scoprendola acquattata dietro ad un mobile.

"Nonna! Cosa stai facendo lì?" Domando, con sicuramente un'espressione corrucciata sul volto.

"Shh!" Mi dice, spaventandomi non poco. Che sia impazzita? Perché tutta questa messinscena, quando non c'è nessuno in casa oltre a noi due?

Poi, mi fa segno di avvicinarmi e io obbedisco, riluttante.

"Vieni. Ti mostro una cosa."

La mia curiosità cresce a dismisura, e la mia espressione passa da interrogativa ad avida di informazioni.

"E non chiedere nulla" Mi intima, bloccando sul nascere tutte le mie domande.

Chiudo la bocca, leggermente scocciata, seguendola dietro per la casa.

Percorriamo tutto il soggiorno e saliamo le scale, fino ad arrivare in camera mia nel più assoluto dei silenzi.

"Cosa significa tutto questo, nonna?" Sbotto alla fine, irritata.

"Niente domande, tesoro. Abbi pazienza"

Alzo gli occhi al cielo, pensando a Sean, che, in compagnia di mio nonno, è andato a farsi una passeggiata.

Come lui stesso mi aveva spiegato, dopo molte peripezie era riuscito a risalire all'indirizzo dei miei nonni. Una volta giunto a destinazione, però, si era aggiunto l'impedimento della lingua.

Fortunatamente, Sean aveva avuto un colpo di genio e grazie a Google Traduttore erano riusciti a salvarmi in tempo.

Sorrido calorosamente senza accorgermene e ripenso agli ultimi giorni trascorsi in compagnia del mio fidanzato.

Ora che tutti gli ostacoli sono stati superati egregiamente, la nostra storia va anche meglio di quanto mi aspettassi. Lui sembra essere un'altra persona.

Eppure è sempre lo Sean che ho conosciuto la prima volta, arrogante e saccente.

Ma è anche dolce e gentile, un ragazzo forte e pronto a battersi per le persone che ama.

"Lo ami davvero tanto"

La voce leggermente rotta di mia nonna mi riscuote dai miei pensieri e, quasi commossa, annuisco.

"La mia Skye" Mormora lei, prendendomi tra le sue esili braccia.

Le stesse braccia che mi hanno vista piangere tante volte e che mi hanno stretta forte, compensando di un poco il vuoto che provavo.

"Mi ricordo ancora di quando, piccolina, venisti da me e mi chiedesti cosa fosse l'amore. Ti risposi che l'avresti capito solo provandolo. E finalmente puoi capire appieno le mie parole." Mi confida, facendomi sedere sul mio letto.

Non sapendo cosa rispondere, sorrido timidamente, sentendomi un po' imbarazzata a parlare del rapporto tra me e Sean.

"So di esserti sembrata strana prima, ma volevo solo attirare la tua attenzione. È arrivata la resa dei conti, tesoro. Sono passati dei giorni dal confronto con i tuoi e mi sembra giusto prendere delle decisioni. Il tempo non ti aspetta, ricordatelo sempre, Skye."

"Lo farò, nonna." Le prometto, sincera, esortandola ad andare avanti con un secco gesto del capo.

"Bene. Ho sentito che hai detto di essere incinta di Sean. Lui ha negato tutto, ma io voglio sentire la verità da te." Comincia a snocciolare la questione, ma prima che potesse continuare a parlare, la interrompo.

"Tranquilla, nonna, Sean ha pienamente ragione. Non sono incinta." Anche se ho rischiato. "E non ho intenzione di rimanerci nei prossimi anni. So bene che prima bisogna terminare gli studi, trovare una propria stabilità economica e successivamente pensare a una famiglia. L'ho finalmente capito"

"Parli come un'adulta certe volte. Hai solo sedici anni eppure sei così forte e bella, tesoro. Non lasciarti scappare Sean, è un bravo ragazzo. Sembrate che vi completiate a vicenda. Sappi che l'amore vero si incontra solo una volta nella vita e bisogna essere bravi a coglierlo, perché la vita non te lo offrirà una seconda volta."

Rimango spaesata dal suo continuo cambio di argomento e lei pare capirlo, infatti mi rassicura.
"Tranquilla, Skye, non sono ancora da mandare al manicomio. Salto da un discorso all'altro, ma è solo perché voglio che tu sappia. E non ho molto tempo per farlo, perché tu hai già preso una decisione sul tuo futuro, vero?" Domanda, la voce rassegnata e un'espressione sconsolata sul viso.

Mi si stringe il cuore a doverla lasciare, ma è stata proprio lei a insegnarmi che bisogna inseguire i propri sogni e obiettivi. E io ho tutta l'intenzione di farlo.

"Mi dispiace, nonna, non vorrei lasciarti, ma l'hai detto tu stesso che la vita non ti offre le stesse opportunità una seconda volta. Tornerò a New York, con Sean, naturalmente. Finirò la scuola lì. Poi si vedrà."

Grosse lacrime sgorgano dagli occhi stanchi di nonna e in un attimo mi ritrovo a piangere con lei.

Non voglio lasciarla una seconda volta. È sempre stata una mamma e una nonna per me. Ed é così difficile accettare di non poterla più vedere ogni giorno.

Rimaniamo abbracciate, a piangere tutte le nostre lacrime, sino a quando gli uomini di casa non tornano e ci ritrovano scarmigliate e con gli occhi rossi e gonfi.

Entrambi accorrono al nostro fianco, agitati e preoccupati, e io mi rendo finalmente conto che è proprio questo quello di cui ho bisogno.

I miei nonni, il mio amore e un focolare dove possa rifugiarmi.

Sono loro la mia famiglia.

Un sogno a occhi apertiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora