1-S. Somewhere Only We Know - Darren Criss' Cover

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Eccoci!

Oggi capitolo speciale (infatti 1-S perchè è il primo di questi capitoli speciali), ma in che senso:

- sarà raccontato in terza persona, quindi niente "lettera" o foto.
- è un capitolo che inserirò ogni 3 di quelli normali, in cui si racconta un episodio avvenuto più avanti del 1999 che magari hanno nominato spesso nei capitoli, quindi molto importante per la trama e per tutte e tre le coppie + gli altri personaggi.
- serve a fare un poco il giro di boa, fare il punto della situazione fino a qui.

E ragazzx ve lo dico, il capitolo di oggi penso sarà uno dei più tristi, perchè i più attentx avranno già capito di che episodio spesso nominato andiamo a parlare.

Non insultatemi troppo <3 (e nemmeno Denki <3).




















La macchina dal colore grigio inchidò praticamente davanti alla figura in piedi, che aspettava i conducenti della macchina a braccia incrociate. Un uomo alto, davvero alto, i capelli lisci e rosso brillante legati in un pipullo alto e ordinato, la pelle caramellata. Il fisico statuario avvolto da uno smoking nero, con una cravatta del medesimo colore davanti.

A scendere velocemente da essa, quattro figure distinte. La prima di queste, una splendida donna dai capelli ricci lunghi fino alla schiena di un colore castagno, dalla pelle scura e gli occhi profondi, si mosse veloce sui tacchi neri che indossava, andando a scontrarsi con l'uomo che li stava aspettando fuori dalla porta. Il suo vestito nero ed elegante, e ovviamente non volgare, ondeggiava dietro di lei come un drappo.

Si abbracciarono per lunghi istanti, senza aprire bocca, stringendosi tanto forte da voler far scrocchiare le ossa l'un l'altro. Un abbraccio che da anni a quella parte legava i due in un'amicizia così profonda e devota, e che nonostante ora fossero due persone adulte non era mai cambiata.

Poi lei, si staccò, fissandolo con apprensione. Aveva gli occhi di una persona che stava fingendo una forza che non possedeva.

«siete qui da molto?» sussurrò lei, mentre le altre tre figure si avvicinavano.

«da due giorni, insieme a Izuku e Ochako - l'uomo rispose con voce sommessa, le sue occhiaie sembravano testimoniare la fatica di quei giorni - loro due per fortuna sono stati molto dietro ad Aizawa, insieme ad Eri».

«e Toshi?» fremette la ragazza, facendo dipingere una smorfia di dolore sul viso dell'altro.

«Kat sta facendo il possibile per farlo mangiare e lavare, ma a malapena si alza dal letto» sussurrò grattandosi la nuca.

Rimasero tutti in silenzio, prima che un'altra delle figure appena arrivate prendesse la parola: un uomo alto e dal fisico asciutto, dalle spalle squadrate e gli occhi profondi e scuri, i capelli lisci e neri lunghi fino al collo, anche lui avvolto da abiti di un cupo colore nero che sembravano quasi stonare su di lui, agli occhi dei suoi amici.

«Iida c'è?».

«sì, grazie a Dio ha organizzato tutto lui per oggi» mugugnò l'uomo dai capelli rossi, rivolgendo un sorriso all'amico e avvicinandosi ad abbracciarlo velocemente.

«e Shoto?» chiese nel metre che si staccava dall'abbraccio.

«ha avuto un contrattempo e non riusciva proprio a venire, ma mi ha detto che avrebbe mandato qualcosa» mugugnò l'altro scrollando le spalle con fare nervoso: quell'informazione sembrava dargli un po' fastidio.

«vado dentro a vedere Ochako e Izuku» la terza voce apparteneva a questa donna dall'aria giovanile che era scesa con loro dalla macchina, i capelli corti e scuri tagliati a poco sotto la mascella, due enormi occhi scuri, vestita (a differenza di ogni altra persona di sesso femminile lì) anche lei con uno smoking e cravatta. La donna dai capelli ricci le annuì teneramente, carezzandole la mano con la sua, prima che l'altra entrasse velocemente dentro la casa.

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