4. Iris - The Goo Goo Dolls

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Oggi non ci crederete, ma:

fluff per la Shinkami ! (per farmi perdonare <3)

- il capitolo di oggi ha riferimenti sessuali espliciti, quindi con calma a leggerlo se non vi piace (anche se niente di troppo troppo smut che tanto non so scriverle)

- + vi consiglierei vivamente di leggere questo capitolo dopo aver ascoltato Love Anthem No. 1 di Venerus, perchè letteralmente verrà citata lungo il capitolo (le strofe le scriverò in corsivo).

Niente, godetevi un minimo di gioia <3


















Non avevo intenzione di scrivere. Di sicuro non dove tutti erano liberi di leggere. Non dove chiunque avrebbe potuto leggere le mie sconclusionate parole e pensare come al solito, non riesce nemmeno a farsi capire. Ma non lo so, gli altri hanno insistito.

Ho visto Sero come è stato dopo aver letto la parte di Shoto, e non posso dire di essere stato bene io dopo la sua. Per questo, all'inizio non volevo scrivere. Farlo soffrire ancora una volta, non era nei miei piani. Per questo ho deciso che se avessi scritto, dalle mie parole sarebbero solamente uscite parole cariche della bellezza di quell'estate, e non della stupidità di noi adulti incapaci di gestire le nostre vite.

L'estate del novantanove è stata la mia spinta a cominciare a vivere. Il momento in cui ho sentito di avere un significato, di non essere solamente una sacca di organi, ma un'anima, una persona contente vita.

L'estate del novantanove, quando chiudo gli occhi, sa della sabbia che si infilava in ogni vestito o tra i capelli, del sole che bruciava la pelle e dell'acqua salta del mare che ti lasciava quello strato sottile di sale attaccato ai peli delle braccia.

Sa dei miei amici, dei miei quattro amici che tutt'ora mi portano il caffè sotto casa la mattina e mi vengono a prendere al lavoro. Sa di Hanta che balla in mezzo alla piazzetta dietro lo skate-park a suon di balli latini, di Mina che canta al karaoke, di Kirishima e Bakugo a baciarsi di nascosto nei vialetti dietro casa.

Sa di quei ragazzi nuovi che ora, ora sono la mia famiglia. Sa del tintinnio delle birre che portava a cassette ogni volta Iida, di Midoriya e Uraraka a insegnarci a fare surf (portandomi a numerosi fallimenti), di Tsuyu che mi consigliava film da vedere quando nei pomeriggi di pioggia non uscivamo dall'ostello, e di Shoto che con aria impacciata mi veniva a chiedere quale tipo di fiore poteva piacere maggiormente al mio migliore amico.

Sa di lui. Anzi, potrei dire di te, perchè tanto leggerai. Anche se non so, forse sapendo che sono io a scrivere nemmeno aprirai questo. Comunque, sa di lui. Della sua camera da letto piccola e piena di musica, dell'odore dell'ammorbidente dei suoi vestiti, delle sue mani fredde, dei suoi capelli morbidi, del suo sguardo che parava adorarmi e spogliarmi allo stesso momento.


Ho visto che tutti sono partiti a parlare del primo giorno, e penso che se dovessimo soffermarci giorno per giorno non finiremmo mai. Mi ricordo che giugno, nel bene e nel male, è passato in modo abbastanza semplice: si usciva per tutti i giorni tutto il giorno insieme, stringevamo amicizia con gli altri. Era strabiliante come più passava il tempo, più Shinso e Bakugo si parlavano (spesso per insultarsi, ma non solo). Grazie alla "raccomandazione" di Hanta, il minore dei Todoroki prese a uscire con noi: silenzioso, ma gentile, un po' svampito su certe cose, ma la sua presenza non ci disturbava, anzi. Era palese a tutti noi come il ragazzo venisse solo per ammirare un esemplare di Sero Hanta nel suo habitat naturale, mi ricordo quante volte io, Kiri e Mina lo abbiamo beccato mentre fissava con occhi a cuore il moro, che raccontava qualcosa di sicuramente molto meno interessante di come i suoi occhi facevano passare.

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