5. Wonderwall - Oasis

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Ce la possiamo fare ad aggiornare anche qui? Speriamo.

Anche perché il capitolo di oggi è molto carino ed è per tipo la mia coppiettina preferita (che penso abbiate capito bene chi sia).

ricordo sempre la presenza di contenuti nsfw !!!!

Scusate il ritardo, buona lettura <3


























Sembra quasi che mancassi solo io, e vedere il mio amato migliore amico aver scritto mi ha dato il coraggio. Tutti a parlare di chi abbia sbagliato quando penso di essere io una delle persone più nel torto qui dentro.

Ma come ha detto Denki, parlare di sbagli e rammarico ora non ha senso, non dopo tutti questi anni, forse è meglio parlare di quella estate che a quanto pare ci ha resi tutti così felici. Ed è vero se dico che è così.

L'estate del novantanove suona come l'album di Selena, e ti ho visto, niño, che hai usato una sua canzone come titolo. Il solito scemo che cerca in ogni modo di farmi contento. Sa degli hamburger americani che ci preparava Hizashi al sabato, dell'umidificatore di Aizawa, delle bambole con cui giocavamo con Eri.

Sa dello stereo rovinato del pick up di Bakugo, del balsamo al cocco che si litigavano Kirishima e Mina, che mi sporcava le mani quando dovevo andare a pettinare quelle due chiome impossibili. Ha il colore rosso acceso come i rivoli di sangue che quasi ogni giorno uscivano dalle ginocchia di Denki quando cadeva dallo skate, e che dovevo poi pulirgli e mettergli dei cerotti.

Sa di io e Midoriya in giardino e in spiaggia a parlare di fumetti della Marvel contro quelli della DC, di Uraraka che mi spalmava la crema nonostante le dicessi che non ne avevo bisogno, di Iida da mezzo ubriaco che mi raccontava dei suoi progetti per il futuro, di Shinso che mi mostrava i suoi vinili e di Tsuyu che mi insegnava ad andare sui pattini. 

Sa di Shinso che veniva a chiedermi quale musica piacesse di più a Denki per farli le playlist, di Bakugo che mi tirava schiaffi sulla schiena quando io li tiravo alle natiche d'oro del suo ragazzo, di Uraraka e Midoriya sdraiati sulla spiaggia a coccolarsi dopo aver fumato, e di Mina che rubava sguardi spaventati ma emozionati quando Tsuyu la guardava un po' troppo.





L'estate del novantanove posso dire che sa d'amore.

L'amore tra i miei amici, l'amore tra Aizawa ed Hizashi e l'amore che provavano per i loro figli, il bene che ci volevamo io e gli altri.

Sa del suo amore. Il suo amore timido ed impacciato, tutto per me, tutto nelle mani di un ragazzo che non aveva mai avuto niente di suo. Sa dei suoi capelli morbidi sparsi sul mio petto, del suo profumo che anche solo all'odore era costoso, delle sue mani morbide, dei suoi occhi diversi eppure incantevoli, di quella cicatrice che avrei baciato per ore intere solo per fargli capire che non m'importava che fosse lì, e che se non ci fosse stata mi sarebbe mancata.

Sa del suo pianto isterico e arrabbiato la sera che mi presi uno schiaffo da suo padre. La guancia non faceva male, ma il cuore per vederlo così spaventato di perdermi, sì. Ma di questo parlerò dopo.

E poi suona come la sua voce, come la sua risata bassa e sommessa come se non fosse abituato a farla sentire, dei suoi sospiri e dei suoi gemiti. Sa del suo tic di mangiarsi le unghie, a cui rispondevo prendendogli la mano e baciandone il dorso.

Suonerò ipocrito alle orecchie di qualcuno a parlare così, lo so. Credetemi che lo so meglio di voi i miei errori dove stanno, e li sa anche lui. Non gli ho mai imposto di accettare la cosa e stare con me. Vivo con la costante paura di poterlo perdere, ma sono una persona debole, e non voglio aggiungere altro.








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