Three years later.
- Carotina dove sei?- chiese una voce divertita.
Spuntai da dietro un albero all'improvviso e Chris sobbalzo' dallo spavento.
- Non farlo mai più Madison! Mi hai fatto quasi morire d'infarto!- esclamò ridendo.
- Okay, scusa scusa! Però devi ammettere che è stato divertente vedere la tua faccia- ribattei con un sorrisino.
- Non è stato divertente, non è vero- commentò Chris.
- Invece sì-
- Invece no-
- Io ti dico di sì-
- Ed io ti dico di no!-
- Sì...-
- No!-
- Sì!-
- Sì!- finì lui, accorgendosi solo dopo di avermi appena dato ragione.
Scoppiammo entrambi a ridere e ci abbracciammo.
- Sei un amico fantastico, Chris- dissi, dopo minuti vuoti, riempiti solo dal rumore del silenzio.
Si voltò verso di me e, all'improvviso, scoppiò a piangere come un bambino.
Lo abbracciai senza proferire parola e lui si lasciò cullare dal mio respiro.
- Che ti succede?- chiesi timida, solo dopo essermi assicurata che si fosse calmato.
- I-io... Ho litigato ancora una volta con i miei genitori e, gli ho urlato che me ne sarei andato definitivamente via di casa- sussurrò flebilmente.
Lo strinsi ancora un po' a me.
- Tranquillo, troveremo una soluzione. Andrà tutto bene- tentai di rassicurarlo, ma neppure io sapevo come sarebbe andata.
- Sei pazzamente bellissima, Madison- disse, tutto d'un tratto.
Io rimasi stupita. Non mi sarei aspettata che dicesse una cosa del genere, ma non so perché, quando pronunciò quelle parole sentii le guance andare a fuoco e una sensazione strana si fece largo nel mio stomaco.
- Ma, saranno davvero queste, quelle che chiamano tutti " farfalle nello stomaco"? Quelle che papà mi raccontava di aver provato quando era con mamma?- pensai.
- Uh?- risposi.
Non era esattamente quello che avevo immaginato di dire ad un ragazzo che mi faceva un complimento, ma a quanto pareva, non ero stata capace di dire di meglio.
Mi riscossi dai miei pensieri.
- Oh, ehm, grazie- dissi, mentre il mio viso si tingeva di un colore troppo simile al bordeaux.
- Senti, è da due anni che aspetto di dirtelo... Io credo, anzi no sono sicuro, di amarti Madison- cominciò
- E, francamente, non mi importa se tu non mi ami o se la tua famiglia non mi accetterà. Dovevo dirtelo, era un peso che mi portavo da troppo tempo e poi avrei rischiato di esplodere- finì tutto d'un fiato.
Io rimasi di sasso. Non mi ero mai soffermata a pensare al fatto che Chris potesse provare dei sentimenti per me, che andassero oltre al nostro rapporto d'amicizia.
Non riuscii nemmeno a dargli una risposta, che mi trovai le sue labbra a contatto con le mie.
Io non ero pronta, lo sapevo.
Non avevo ancora capito se quello che provavo per lui era solo amicizia o potesse essere qualcosa di più.
Mi staccai e lui sembrò rimanerci male.
- Scusami tanto Chris, ma non posso.
Non ancora- mi scusai.
Lui mi sorrise amaramente.
- Devo andare adesso. Ci vediamo domani a scuola- lo salutai e mi avviai verso casa.
- Aspetta- mi fermò, prendendomi il braccio destro e mi abbracciò forte.
Ricambiai la stretta.
- Ora devo proprio andare- gli dissi, dispiaciuta: avrei voluto che quell'abbraccio non finisse mai.
Ci salutammo e, quando arrivai davanti alla porta di casa, scoppiai in un pianto disperato e pieno di dolore.
Solo in quel momento, mi accorsi dell'enorme cavolata che avevo appena fatto.
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Like A Flame (My Original Story)
FanfictionMadison McGregor era una ragazza dimenticata da tutti. La sua più grande passione era osservare, che osservasse persone o oggetti poco importava. Madison sorrideva spesso, ma sotto quel meraviglioso sorriso, nascondeva misteriosi e terribili segreti...