All I Need Is You

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- Emily! Dove ti sei cacciata?!- esclamai preoccupata dall'improvvisa scomparsa di mia sorella.
Era un mattino di Luglio e tra pochi giorni sarei partita con i miei genitori alla volta di New York e poi delle spiagge della California ed io ero più che eccitata all'idea di una vacanza al mare.
Al momento, però, sembrava che mia sorella stesse giocando a nascondino e non si faceva trovare.
Dopo almeno un'ora passata a cercarla, girovagando per tutta la casa e per il giardino attorno alla nostra villa.
Mentre stavo risalendo le scale che portavano al piano superiore, senza più speranze di riuscire a trovare mia sorella, sentii dei rumori provenire dal seminterrato e - accidenti alla mia sfrenata curiosità- decisi di dirigermi verso esso, seguendo il rumore che si faceva sempre più vicino.
Ad un tratto vidi Emily in posizioni piuttosto... ehm... discutibili con un ragazzo sul vecchio divano di mia nonna Katherine.
Mia sorella, mio malgrado, mi vide all'istante e il suo viso prese una sfumatura simile ad un pomodoro maturo.
- Madison, che accidenti ci fai qui?!- chiese imbarazzata e infastidita dalla mia presenza.
Arrossii fino alla radice dei capelli e mi accorsi che la mia faccia era diventata un tutt'uno con essi.
- Io, ehm, i-io non ti trovavo e volevo... ehm... sapere se stessi bene... tutto qui. Non sapevo che non potevi essere disturbata- farfugliai in un totale imbarazzo e vergogna, nonché essere un po' dispiaciuta per aver rovinato il loro momento.
Prima che potesse aggiungere qualcosa, scappai da quella stanza e uscii da casa per prendere una boccata d'aria e per riprendermi dalla vista di quella scena.
- Carotina! Che hai? Sembra che tu abbia visto un fantasma!- esclamò divertita una voce conosciuta.
Voltai la testa e mi trovai faccia a faccia con Chris: aveva un sorriso smagliante sulle labbra come se fosse un bambino a cui hanno appena comprato le caramelle, i capelli erano tutti scompigliati e questo lo faceva sembrare più attraente - non che non lo fosse già di solito- ed i suoi occhi brillavano ancora di più dei diamanti.
Era bellissimo.
Credetti di essermi imbambolata ad osservare la sua meravigliosa perfezione perché lui stava ridendo quando mi ripresi e tornai alla realtà.
- Lo so che sono figo Madison, ma se mi guardi troppo poi mi sciupi eh!- disse scoppiando a ridere.
Io mi unii alla sua risata.
- Comunque, sono qui perché ti voglio fare una proposta. Insomma... Ti andrebbe di andare al cinema con me stasera?- chiese, con tutte le sue speranze rivolte ad una risposta positiva da parte mia.
Tentennai nel rispondergli, non perché non sapessi cosa rispondergli, ma per farlo ansiare ancora di più di quanto già fosse.
Okay, non era un comportamento corretto, va bene, lo ammetto, ma avreste dovuto vedere il suo viso carico di ansia ed agitazione che cresceva sempre di più ad ogni secondo che passava.
- Sì, Chris, verrò con te al cinema- risposi finalmente e lui si rilassò.
Sorrise e mi baciò. Ricambiai il bacio e ci demmo l'appuntamento per la sera.
Rientrai a casa e, a cena, chiesi il permesso ai miei genitori di poter andare al cinema con Chris.
- No, Madison, non puoi andarci. Sei in punizione, non ricordi?- rispose mia madre appena ebbi finito di pronunciare la mia richiesta.
Ero scioccata. Non ero affatto in punizione e lei mi stava proibendo di fare una cosa che mi avrebbe reso felice solo per il semplice gusto di farmi soffrire.
Era sempre stata brava a farmi soffrire, purtroppo.
- Ma, cosa? Io non sono in punizione, non ho fatto niente di male!- esclamai arrabbiata , lanciando un'occhiata furiosa a mia madre Marie.
- Calmati e resta seduta, Madison.
Non mi va di litigare, come facciamo la maggior parte delle nostre cene oramai.
Siamo una famiglia e alla base di una famiglia ci deve essere amore fra tutti i componenti. Ma, Madison, se tua madre dice che sei in punizione è così e ci sarà un valido motivo per cui ti ci ha messo- prese parola papà e a quel punto nessuno osò fiatare.
Quando parlava papà nessuno osava mai contraddirlo.
Lui doveva avere obbligatoriamente e sempre l'ultima parola. Era così da secoli. Era una vecchia tradizione celtica in cui il padre era il capofamiglia e colui che decideva le sorti di tutta la famiglia, e così si era conservata nelle vecchie Highlands della Scozia.
- Quindi no, figliola, non ci potrai andare al cinema con Chris- annunciò lui.
Scoppiai a piangere e corsi in camera mia senza neppure finire la mia cotoletta di pollo.
Dopo un po' giunse sulla soglia papà.
- Madison, mi apri per favore?- chiese bussando sulla porta.
Aprii la porta.
Lui mi abbracciò forte ed io ricambiai la stretta. Mi sentivo bene tra le braccia di papà, mi sentivo al sicuro.
- Mi dispiace di averti proibito di andare al cinema con Chris, ma tua madre preferisce che tu non vada in giro da sola di notte e per di più in città- spiegò, ma la sua versione non mi convinceva troppo.
- È solo preoccupata per te Madison. Ti vuole molto bene, credimi- disse, ma ancora una volta non gli credetti anche se avrei voluto farlo con tutto il mio cuore.
20:00 era l'orario dell'appuntamento con cui avrei dovuto andare al cinema con Chris.
Gli scrissi un messaggio: "Esco di casa di nascosto, vienimi a prendere dalla strada io ti raggiungo lì" scrissi, lo visualizzo'.
Misi un paio di jeans neri, gli stivali eleganti anch'essi neri e una camicetta bianca. Mi feci un muccetto curato e mi misi solo un filo di mascara. Mi infilai una giacca pesante nera e, dopo aver preso la mia borsa nera, uscii diretta alla strada.
Dopo circa dieci minuti di cammino vidi Chris: era vestito con un completo nero elegante ed era bello.
Salimmo in macchina e, con il cielo stellato e l'aria pungente che ci strofinava il viso l'atmosfera era magica.
- Agitato?- chiesi sorridendo.
Ricambiò il mio sorriso.
- Sì, un pochino- ammise lui.
- Tranquillo, non devi essere agitato.
È tutto perfetto.
Tutto ciò di cui ho bisogno sei tu- dissi per rassicurarlo.

Like A Flame (My Original Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora