10th in europe

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15/02/2009

Harry era seduto con le gambe incrociate, con la schiena appoggiata al muro del campetto da tennis, il cui, era duro come pietra.
Era freddo, l'aria gelida sfiorava le fini orecchie del riccio, gli alberi di fronte a lui, erano spogli, senza vita, l'unica cosa che dava un colore a questa vista erano le montagne ricoperte di neve candida alla schiena dei tronchi.
Harry alzò lo sguardo, il vento soffiava sulle sue narici, i ciuffi ricci del ragazzo svolazzavano a destra e a sinistra senza mai fermarsi, si fermò a guardare il cielo.....era così azzurro, lo stesso azzurro che vedeva sempre negli occhi di l- 'o no no no non tornare a pensare a louis harry, basta' si ribattè nella testa, eppure questo non servì a cambiare nuovamente le cose.
Fra un paio d'ore, harry, avrebbe dovuto giocare la finale, e l'ansia lo tormentava alquanto, per questo decise di rifugiarsi nel campetto, per poter pensare e magari per rallentare la tensione....questo lo fece rilassare abbastanza rispetto a prima.
Mentre pensava sulla sua vita, una vocina dentro di lui qualche volta lo richiamava e gli faceva tornare in mente louis, i suoi occhi, la sua pelle, il suo sorriso....il cielo azzurro e tutto ciò che lo circondava non lo aiutavano affatto a dimenticarlo, tutto gli ricordava lui, tutto, ma non voleva dimostrarlo....
Restò li per molto, non pensò alla temperatura, al freddo, alle orecchie e il naso ormai quasi gelati, aveva tanti di quei pensieri che si capovolgevano nel suo capo che non si era nemmeno accorto dell'ora.
Infatti, quando si decise ad alzarsi per andare a controllare l'orario si accorse che mancavano solo venti minuti alla partita e che avrebbe dovuto correre a riscaldarsi.
Prese lo zaino, lo riempì velocemente di due bottigliette d'acqua e un energizzante per poi correre al campo centrale e iniziare a correre nel suo interno, il suo avversario era già lì a provare le andature, caldo e pronto per la partita.
La cosa che notò subito è che era veramente tanto alto, sarà stato alto minimo 2 metri, per un ragazzo di 16/17 anni era veramente tanto.
Lo si immagina quando ne avrà 20.
Non molto dopo arrivò il giudice, gli diede le palline, e gli ripetè con molta chiarezza tutte le regole....poi prese posto sulla sua panchina e li guardò mentre palleggiavano e provavano le battute per poi dare l'inizio alla finale.
Harry riusciva bene a costruire il punto, ma l'avversario, Jacob, era così alto che non  trovava difficoltà a fare uno, due passi indietro per andare a prendere la palla arrotata del riccio.
Questo avversario era nettamente un pallettaro, fu la prima cosa che penso harry al primo cambio di campo, e lui li odiava decisamente i pallettari....
I pallettari sono giocatori che arrivano su quasi tutte le palle e non sbagliano mai, però non si impegnano nemmeno a costruire il punto e a chiudere le palle, in poche parole, aspettano che sia il suo avversario a sbagliare.
Questo non è giocare a tennis.
Nel mentre louis era lì fuori su uno degli spalti a guardare la partita e ogni tanto faceva qualche foto a harry, gli piaceva fargliele, ma soprattutto adorava il fatto di avere foto del suo ricciolino in galleria, purtroppo però non capiva molto di tennis e per il punteggio andava qualche volta a chiederlo al giudice, ma non poteva farlo ogni cinque minuti.
Harry stava sotto 5 a 1 perché era davvero difficile per lui fare punti, dopo minuti e minuti in cui lo scambio non cessava mai era costretto a cercare di cambiare qualcosa, spesso faceva qualche passo avanti per andare a chiudere la palla ma la maggior parte delle volte sbagliava.

......

Questa fu una delle partite più lunghe che abbia mai fatto Harry, dal punteggio non sembrava molto, ma ogni singolo punto durava minimo 5 lunghissimi minuti.
Sono tanti nel tennis.
Dopo ben 2 ore e 45 minuti il match finì con il punteggio di 6/1 6/3 per Jason.
Entrambi erano stanchissimi ma almeno uno dei due aveva la gioia nel cuore per aver combattuto la partita e per averla portata a casa, questo però non era harry...,
A malincuore passò la sua metà campo con la rete, con la testa bassa e il fiatone che sembrava fumo nell' aria.
È brutto quando vinci tutte queste partite, ti ritrovi in finale e proprio lì dopo tutti i sacrifici che hai fatto per arrivarci perdi.
Chi non fa sport non se ne rende proprio conto.....
L'unica cosa che lo fece sorridere in quel arco di tempo prima della premiazione fu quando controllando le classifiche europee si accorse di essere tra i primi 100 in Europa.
Si chiedeva come era possibile, aveva anche perso la finale, poi si rese conto di tutte le partite che aveva fatto per arrivarci e i punteggi ottenuti per ciascuna.
Dopo aver preso la coppa e aver fatto alcune foto insieme al suo avversario, prese le cose e rimanendo a testa bassa uscì dal campo.
Davanti a lui c'era qualcuno, neanche il tempo di capire chi era che questo lo abbracciò, allora capì chi era, 'finalmente, il mio louis' si limitò a pensare prima di ridirsi 'Harry, ma che cazzò stai dicendo, sei proprio un perfetto coglione che è anche riuscito ad innamorarsi di un ragazzo porca puttana'
Ecco, era la prima volta che se lo diceva nella sua testa, in fondo lo aveva capito, ma adesso se ne era più convinto.
Non sarebbe potuto comunque tornare indietro e non dire a louis tutto quello che aveva già detto.
Neanche avrebbe potuto parlargli, era ancora convinto del fatto che louis sia un errore, che lo faccia solo distrarre, è ancora troppo piccolo per capire "l'amore".
Per i sedicenni l'amore a volte è ancora un passa tempo, e ci giocano sopra, louis che era già più grande aveva capito i suoi sentimenti con molta più facilità.
Però, harry, adesso, Si limitò a tornare insieme a louis senza dire una parola, a farsi una doccia veloce in hotel e a buttarsi sotto le lenzuola pronto per dormire.
Louis lo capiva, o almeno capiva che era distrutto per la partita e mai mai avrebbe fatto qualcosa con il rischio di poter litigare con Harry, quindi lo lasciò stare anche questa volta, andò da solo a cenare, per poi preparare con lentezza ,senza fare rumore le valigie sue e di harry per poi mettersi a letto pronti per partire il giorno dopo....

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