Capitolo 27

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«Buongiorno ciurma!» Yumi mi abbraccia, euforico come sempre. Siamo tutti riuniti nella hall del locale, disposti in cerchio. Siccome stiamo ristrutturando buona parte del night, siamo pieni di faccende da eseguire e Yumi non aspetta altro, se non riprendere l'attività del posto.

«Spero che sta mattina voi siate carichi, perché ho diversi incarichi da distribuire.» il suo sorriso si allunga, quasi minaccioso, mentre osserva i ragazzi intorno a noi. «Ho bisogno che qualcuno vada al mercato di Seul per prendermi alcune cose... ho qui la lista. Chi si offre volontario?» Yumi si stacca dal mio collo, posizionandosi al centro della scena. Poi, con gli occhi si ferma sulla figura di Sangwoo, ben dritto e imponente sulle sue gambe muscolose. Ha uno sguardo penetrante, serio. Quasi mi fa venire i brividi.

Deglutisco a fatica la saliva, nel ricordare cosa abbiamo fatto ieri, per quasi tutto il giorno.

«Per esempio, tu Sangwoo potresti andare insieme a...» il dito indice di Yumi inizia a girare in senso antiorario, per poi fermarsi sulla mia figura. «Yoonbum, perché non vai a prenderti una bella boccata d'aria fresca insieme a Sangwoo, mh? Ti sarà anche utile per conoscere meglio la capitale, so che non l'hai mai visitata.» lo vedo sorridermi, gentile. Annuendo, sento le mie gote riscaldarsi, mentre addosso percepisco lo sguardo di Sangwoo fisso, pungente.

«Perfetto! Allora vi do subito la lista delle cose da prendere. Vedrai, ti piacerà Seul.» Sangwoo ed io ci avviciniamo all'uomo. Dopo averci consegnato quel foglietto di carta un po' stropicciato, io e il biondo usciamo dalla porta di servizio del locale. «Prendiamo la metro oppure... andiamo a piedi?» chiedo timidamente. Sangwoo sogghigna. «Si vede proprio che tu non sei mai stato a Seul.» ridacchia, divertito. Alzando lo sguardo, le nostre pupille s'intercettano e il mio corpo sussulta immediatamente. «Quando vivevo con mio zio... non mi era permesso uscire spesso. Andavo solo a scuola per poi tornare a casa.» distolgo lo sguardo dal biondo, abbassando il capo. Ad un tratto, sento la mia mano che viene sfiorata da qualcosa: le dita di Sangwoo iniziano ad intrecciarsi con le mie. Alzo immediatamente gli occhi verso il biondo. «Anche mio padre era... molto severo con me e mia madre... non potevamo uscire spesso anche noi, dovevamo sempre rimanere nelle vicinanze di casa nostra mentre quel bastardo se ne approfittava e usciva a bere, fino a ridursi come un verme, che a mala pena si reggeva in piedi.» gli occhi di Sangwoo sono fissi, freddi e taglienti come metallo. Ma questo racconto mi riporta alla memoria, i giorni passati a casa di mio zio, con la mia povera nonna. «Allora... abbiamo qualcosa in comune...» sussurro, timidamente. Sangwoo mi sorride, stringendo ancora di più la mia mano.  «Facciamo finta che questo sia il nostro primo appuntamento, ok? Voglio conoscere ogni minima cosa su di te...» sussurra alle mie orecchie, facendo sussultare il mio corpo. Mi irrigidisco immediatamente, non appena sento la fatidica parola "appuntamento". Ma per il biondo, sembra una cosa seria. Arrossisco, pensando a noi due insieme, come una coppia.

[...]

La giornata è passata in fretta.
Una volta raggiunto il mercato, abbiamo preso tutte le cose che Yumi ci aveva scritto sulla lista, ci siamo fermati a mangiare qualcosa in una pescheria che faceva anche da mangiare e poi abbiamo ripreso la metro per tornare al night club. Mi sono divertito molto, a dire il vero, non ho mai passato una giornata del genere. Insieme a Sangwoo poi, è tutto così... fantastico, quasi surreale.

Alzando gli occhi al cielo, noto che il cielo sta iniziando ad imbrunirsi, ormai sono le otto di sera.

«Ehy... Bum... ti va di restare da me sta sera?» ad un certo punto, la sua domanda mi coglie alla sprovvista. Il mio cuore sussulta leggermente, mentre lungo la mia pelle corre una scossa elettrica che arriva fino alla mia nuca. «C-certo...» arrossisco praticamente in tutto il volto, sentendo un forte calore salire fino alle mie orecchie. Sangwoo mi sorride, accarezzandomi il viso con gentilezza. Poi, arriviamo davanti al club. «Vado a portare la spesa a Yumi, tu aspettami davanti alla mia stanza, ti raggiungo subito.» lo vedo avvicinarsi a me, prendendomi dai fianchi, avvicinandomi ancora di più al suo corpo muscoloso. Delicatamente, mi lascia un bacio a stampo sulle labbra, quasi come se volesse stuzzicarmi prima di passare la notte da lui. Poi, si allontana, continuando a guardarmi con occhi desiderosi, mi volta le spalle, sparendo nel buio del corridoio del locale. E io rimango qui, fisso, con i piedi puntati sull'asfalto, ancora incredulo per ciò che è appena successo. Ad un tratto, sento una voce dietro le mie spalle che attira la mia attenzione. «Yoonbum...» quella voce, la riconosco all'istante. «T-tzuda..?» mi volto di scatto, ancora rosso in volto per ciò che è appena accaduto con Sangwoo. «Allora... tra noi è... finita..?» il suo tono di voce è triste, quasi dispiaciuto per come sono andate le cose fra di noi. «M-mi dispiace Tzuda ma...» vedendolo avvicinarsi a me, indietreggio a mia volta, ricordando ciò che era successo nella stanza di Sangwoo. Ma non appena il ragazzo mi vede indietreggiare, si ferma a sua volta. Lo vedo osservare il mio volto, poi abbassando lo sguardo, ricomincia a parlare. «Mi dispiace per quello che ti ho fatto l'altro giorno... non volevo picchiarti ma... vederti insieme a quello stronzo io-»
«Tzuda... Sangwoo era soltanto confuso, mi ha spiegato tutto: il perché del suo comportamento nei miei confronti e tutto il resto e... abbiamo chiarito. Lui prova qualcosa per me e... penso di provarlo anche io... forse noi due non possiamo stare insieme, forse era destino che andasse così... mi dispiace.» alzo lo sguardo verso il suo viso e lo vedo serio, impassibile.
«Che sta succedendo qui?» ad un certo punto, una voce a me familiare, interrompe il silenzio. Sento una mano muscolosa, poggiarsi sulla mia spalla, stringendola leggermente. «Niente... stavamo solo parlando...» ringhia Tzuda, alzando lo sguardo sopra di me. «Bene, allora mi sa che la discussione finisce qui, su andiamo Bum... inizia a fare freddo qua fuori, non voglio che tu ti ammala.» la voce di Sangwoo, rimbomba nei miei timpani ma senza poter controbattere, decido di seguire la figura imponente del biondo. Entriamo nell'edificio ma durante tutto il tragitto, nessuno dei due spiccica parola. «S-Sangwoo... ti prego... dì qualcosa...» sussurro, tremando per la paura. Ad un tratto, lo vedo fermarsi davanti a me, continuando a darmi le spalle.
«Che ti ha detto..?» ringhia.
«Nulla... mi ha chiesto solo se... veramente è finita fra noi e io gli ho risposto di sì. Adesso... l'unica persona con cui voglio stare sei... tu, Sangwoo.» stringendo i lembi della mia felpa con le mani, arrossisco, imbarazzato per ciò che è appena uscito dalla mia bocca. Il biondo si volta lentamente verso di me e, con espressione incredula, inizia a fissarmi.
«Ripetilo.» mi ordina.
«L'unica persona con cui voglio stare sei tu, Sangwoo.» ribadisco, timidamente. Il ragazzo inizia ad avvicinarsi a me, prendendomi dai fianchi, mi solleva da terra. Mi aggrappo velocemente al suo collo, non aspettandomi minimamente un gesto del genere da parte sua. «Ancora...» mi sussurra, iniziando a baciare il mio esile collo pallido. «V-voglio stare con te... S-sangwoo...» mi mordo il labbro inferiore, cercando di trattenere la voce che vorrebbe uscire libera dalla mia gola, continuando a percepire quel contatto così delicato sul mio collo. Sento il suo cuore battere all'impazzata: quel rimbombo echeggia nel mio petto. Lo stringo ancora più forte a me mentre, lentamente, mi porta verso camera sua. Chiudendosi la porta alle spalle, il biondo mi fa scendere sul suo materasso. Rimaniamo in silenzio per alcuni istanti, i nostri respiri iniziano a mischiarsi l'uno con l'altro, mentre le nostre bocche si stanno avvicinando sempre di più. Ad un tratto, sento le mani di Sangwoo scendere lungo il mio esile corpo, fino ad arrivare all'elastico dei miei pantaloni. Abbassando lo sguardo sulle sue dita, guardo i suoi movimenti in silenzio. Lui continua a scendere, fino ad arrivare al mio fondoschiena. Non appena inizia a toccare le mie natiche, il mio corpo sussulta, facendo gonfiare la mia intimità, ancora imprigionata sotto i miei boxer. «S-sangwoo...» afferro saldamente, le sue spalle muscolose, sentendo quelle sue dita curiose, iniziare a stuzzicare la mia cavità. «Da oggi in poi, tu sei mio, Yoonbum. Non voglio vederti più parlare con quello stronzo, intesi..?» la sua voce scivola lungo il mio collo, ringhiando feroce come un leone affamato, che non vuole farsi rubare la preda appena cacciata, dalle iene.
«V-va bene...» sussurro, mordendomi il labbro inferiore. Ma non appena finisco di parlare, Sangwoo decide di allargare la mia cavità con due dita. Ansimo, stringendomi ancora più forte al suo collo. Il mio cuore avrebbe voglia di uscire dal mio petto in questo momento, ma il biondo non mi da pace. Lo sento ringhiare, di nuovo. Apro leggermente gli occhi e noto che anche la sua intimità, si sta ribellando all'interno della sua biancheria.
Allungando una mano verso il suo basso ventre, inizio a palparla, sentendola ben dritta e dura sotto quel pezzo di stoffa che lo ricopre. I nostri occhi s'incrociano. Rimaniamo in silenzio, ma in questo momento vorrei soltanto baciarlo. Così, decido di avvicinarmi al suo volto ma, non appena sfioro le sue labbra, Sangwoo decide di cambiare posizione. Mi fa sdraiare a pancia in giù sul suo materasso, mentre con le mani si slaccia i pantaloni. Mi abbassa i boxer, avvicinando il mio fondoschiena al suo pube. Cerco di voltarmi per guardare cosa sta facendo, ma vengo bloccato da una sua mano, che mi spinge con violenza, il capo fra le lenzuola. Mugolo, sentendo la punta del membro del biondo, iniziare a spingere per entrare dentro di me. Poi, con una spinta decisa, Sangwoo ed io, diventiamo una cosa unica, senza preavviso. Entrambi ansimiamo, mentre il suo bacino riprende a muoversi velocemente. Sento una strana sensazione salire lungo tutto il mio stomaco. «S-sangwoo... fa- male... ti prego... fai piano-» stringo le lenzuola sotto le mie dita, cercando di sfogarmi su qualcosa ma il dolore inizia ad attenuarsi, per fortuna. «Non posso andare più piano... non ce la faccio più a trattenermi... ah-» ad un tratto, sento il membro di Sangwoo pulsare dentro di me.

-È già... venuto?-

«Sangwoo... sei già...» mi alzo leggermente dal materasso, voltandomi verso il biondo. Ha un espressione incredula stampata sul volto. Le gocce di sudore gli stanno scendendo lungo le tempie, bagnando quelle ciocche di capelli che gli cadono sulla fronte. «È tutto ok..?» chiedo timidamente, ma il ragazzo non mi risponde. Lo vedo portarsi una mano al volto, poi comincia a ridere. Sembra una risata nervosa, quasi isterica. «Ah... cazzo... guarda cosa mi hai fatto fare... ora per colpa tua, soffro di eiaculazione precoce...» sghignazza. La sua mano scivola, mostrando i suoi occhi sotto quei capelli umidi di sudore.

Vederlo così, mi fa venire i brividi.



---Angolo autrice---

Ehilaaaaaà!!! Chi l'avrebbe mai pensato che Sangwoo facesse una fine... del genere 😆

Anywayyyy spero vi sia piaciuto il capitolino e sì, è l'una di notte e dovrei andare a dormire perchè domani devo lavorare eheh 🤪 che voglia di vivere...😅

Vabb...

Al prossimo aggiornamento guysss!

Bacini a tutt* 😚

My new life with... you~ Fanfict su Killing StalkingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora