Capitolo 26

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«S-Sangwoo...» ho la bocca impastata dal sonno.
Lentamente, ancora in dormiveglia, apro gli occhi. Davanti a me c'è Tzuda, sul volto ha un espressione stupefatta, forse anche un po' irritata per quello che sta vedendo. Sono disteso proprio di fianco al corpo nudo di un ragazzo palestrato, dai folti capelli biondi e dall'aspetto magnifico che farebbe invidia a qualsiasi altra persona. Ma in questo momento, il mondo sembra quasi fermarsi.
Poi, realizzo ciò che sta succedendo.
«T-tzuda... ti prego, ti posso spiegare... n-non è come sembra, io-»
«Ah no? Non è come sembra? Yoonbum, ti rendi conto in che situazione sei in questo momento!? Non puoi dirmi che non c'è stato nulla fra di voi!» Tzuda si avvicina a me, furioso, con gli occhi rossi, assetati di sangue, colmi di ira. Lo vedo allungare una mano, afferrandomi il polso, lo stringe così tanto da farmi mancare il fiato per qualche secondo per il dolore. «Tzuda! Mi fai male- AH!» lo supplico di lasciarmi andare. Il ragazzo si azzittisce, mentre Sangwoo si sveglia. «Che sta succedendo...?» la voce roca del biondo, interrompe il silenzio. «Te lo dico io cosa sta succedendo, FIGLIO DI PUTTANA!» ad un tratto, Tzuda salta sul materasso del letto, iniziando a prendere a pugni il volto di Sangwoo. Il biondo cerca di difendersi, rispondendo a sua volta con altri pugni e schiaffi. Decido di immischiarmi anche io, cercando di fermarli, ma è tutto vano. Ad un certo punto, la mano di Tzuda manca il volto di Sangwoo, colpendo violentemente il mio viso. Sento la testa che mi gira all'impazzata, mentre atterro sul pavimento della stanza, perdendo i sensi per qualche istante. La mia vista inizia ad offuscarsi. Ormai rassegnato, mi adagio sulla superficie della stanza, cercando di recuperare quelle poche forze rimaste nel mio corpo per scappare dalla scena. «Yoonbum!» ad un tratto, sento delle mani che raccolgono il mio corpo da terra, senza fare alcuna fatica. Percependo la forza di quelle dita, intuisco che sono quelle di Sangwoo. «Ti prego perdonami, Yoonbum!» sento la voce di Tzuda che supplica ma nella mia testa, c'è soltanto un vortice che non ha intenzione di fermarsi.
«Va al diavolo, Tzuda...» sento il petto di Sangwoo rimbombare, è così caldo e rassicurante. Decido di accoccolarmi fra le sue braccia, aggrottando le sopracciglia per cercare di fermare quella tempesta che ho nella mia scatola cranica. Il biondo rimane in silenzio lungo tutto il tragitto, non so dove mi stia portando ma ho solamente voglia di rimanere fra le sue braccia per un altro po' di tempo. «Yoonbum...» ad un tratto, la sua voce mi fa riaprire gli occhi. «Ti porto nella mia stanza, vado a prendere la scatola dei medicinali che teniamo nel retro del locale, tu aspettami qui e non muoverti... ti devo medicare...» Sento le sue mani adagiarmi su di un materasso. Annuisco, richiudendo gli occhi. Poi sento i suoi passi allontanarsi da me mentre la porta della stanza si chiude dietro le sue spalle. Sento l'odore di Sangwoo ovunque, tutto intorno a me. Le sue lenzuola, così soffici e profumate, piacevoli al tatto. Immergo il mio viso fra quella stoffa profumata. Apro leggermente gli occhi per guardarmi attorno, non ero mai stato dentro la sua stanza. Ci sono un sacco di fotografie appese al muro, il suo letto è coperto da delle lenzuola scure mentre le pareti della stanza erano state dipinte di rosso. Mi alzo leggermente col capo, anche se la testa continua a girarmi vertiginosamente. Poi, la porta della stanza, si riapre violentemente, facendomi sobbalzare sul materasso. «Eccomi, ora puoi stare tranquillo. Ti medico io... quello stronzo di Tzuda non avrà mai più la possibilità di toccarti... te lo prometto!» vedo Sangwoo correre verso di me, con il kit medico fra le mani. Sembra essere più agitato di me. «Sangwoo... tranquillo, sto bene...» sussurro, ancora un po' frastornato per quello che è appena successo. Noto lo sguardo del biondo, addolcirsi, iniziandomi a sorridere. A dire la verità, non l'avevo mai visto sorridere, almeno non con me. Rimango a fissare il suo volto, con occhi stupidi, increduli.
«Perchè mi guardi così?» la sua domanda mi fa tornare alla realtà. «O-oh... scusa... è che...» abbasso immediatamente lo sguardo, iniziando a sentire le mie gote riscaldarsi. Sangwoo sospira, alzandomi il viso con il dito indice. «Fammi vedere... ti devo medicare questa ferita.» alzo di nuovo le pupille verso di lui, ma l'unica cosa che vorrei fare in questo momento, è baciarlo selvaggiamente. Poi, i miei occhi si spostano sul batuffolo di cotone idrofilo bagnato di disinfettante, che tiene in mano il biondo. Delicatamente, me lo passa sul viso, pulendo la mia pelle. Il suo sguardo è fisso sulla ferita che ho alla fronte, intento a non farmi troppo male mentre la tampona col cotone. Sorrido nel vederlo così premuroso, mi fa anche un certo effetto vederlo così tranquillo. Ripensando a come ci eravamo conosciuti, questa situazione del tutto nuova per me, fa alzare gli angoli della mia bocca.
«Perchè sorridi?» mi chiede, curioso. «Oh, niente... mi piace vederti così... premuroso nei miei confronti.» ad un certo punto, vedo l'espressione di Sangwoo cambiare. Appoggia il batuffolo di cotone nella valigetta di plastica rossa, abbassando lo sguardo. Sento dei brividi iniziare a percorre tutta la mia schiena. Ho forse detto qualcosa di sbagliato? A questo punto, inizio ad avere paura.
«Yoonbum... mi dispiace essermi comportato da stronzo nei tuoi confronti. Scusami se non sono stato in grado di esprimere i miei sentimenti e per averti confuso... se avessi avuto abbastanza coraggio, forse adesso non staremmo qui, a medicare una stupidissima ferita...» le parole di Sangwoo iniziarono a rimbombare nella mia testa. «Va bene così, non c'è bisogno che ti scusi... tutti hanno i propri tempi per poter capire cosa sono i sentimenti, come ci si sente... non è semplice capire se stessi...» lentamente, allungai una mano verso il viso del biondo, che teneva ancora basso lo sguardo. Mi avvicinai a lui, cercando di intercettare le sue pupille. «Sangwoo...» ormai le nostre labbra sono davvero vicine, mancano davvero pochi centimetri l'uno dall'altro. Sento le sue mani stringermi la vita, costringendomi ad avvicinarmi ancora di più al suo petto. Poi, mi posiziona sul suo bacino. Rimango in silenzio, continuando a tenere fisso lo sguardo sulle sue labbra. Sono così belle. Senza che me ne accorga, istintivamente, mi mordo il labbro inferiore, ma questo fa scattare la scintilla. Velocemente, le nostre bocche si uniscono in un bacio selvaggio, profondo, tanto da far smettere il mio dolore alle tempie. Afferro saldamente, la nuca del ragazzo, spingendolo verso di me. Poi, per riprendere fiato, mi stacco dalle sue labbra, alzando gli occhi verso di lui. Lo vedo ansimare, sogghignando. «Non ho ancora finito di medicarti...» sussurra. Il suo respiro scivola lungo il mio collo, fino ad arrivare al mio ventre. Riavvicinandomi al volto di Sangwoo, afferro delicatamente il suo labbro inferiore con i denti, tirandolo verso di me. «Se vuoi davvero prenderti cura di me beh... allora fallo.» lasciando il labbro del biondo, mi allontano dal suo viso, stendendomi sul materasso del letto. Lo guardo dal basso verso l'alto, divaricando leggermente le gambe. In questo momento, vorrei solamente essere una cosa unica con lui sopra di me.
«Oh... davvero..?» il biondo si alza, andando a chiudere a chiave la porta della sua stanza. Poi, con passi lenti e con due occhi assetati di sesso, si riavvicina a me, soffocandomi sotto la sua ombra. Ci guardiamo negli occhi, in silenzio. Alzo una mano, iniziando a toccare il suo collo, il suo petto, fino ad arrivare agli addominali. «Perchè ti sei innamorato di uno come me..?» questa domanda, mi esce spontanea. Sangwoo mi sorride. «Cosa vorresti dire con questo?»
«Perchè un ragazzo così bello e affascinante, si è innamorato di uno come me: magro, timido e fragile...» nella mia voce c'è una punta di malinconia, tristezza, e Sangwoo la coglie all'istante. «Yoonbum, tu sei perfetto per me, tu sei ciò di cui ho bisogno in questo momento... dimentica tutto quello che ti ho urlato contro, mi sono reso conto che tu sei la medicina perfetta per il mio dolore: la solitudine.» Non appena il ragazzo finisce di parlare, sgranando gli occhi per lo stupore, rimango in silenzio. La mia voce non ha intenzione di uscire dalla mia gola e tutto sembra complicato, anche il semplice sbattere le palpebre.
«Ti prego... di qualcos-» velocemente, mi avvinghio un'altra volta sulle labbra del biondo, interrompendolo prepotentemente.



°°°ANGOLO AUTRICE°°°

UUUFFFF da quanto tempo che non scrivevo qui sopra🥵😅 scusate la prolungata assenza ma è da un po' che ho "abbandonato" il fandom di ks, presentandomene davanti moooolti altri, si fa fatica a seguirli tutti, mi capite no?😆
Comunque vi ringrazio per il sostegno che state dando (nonostante l'assenza di aggiornamenti)🥰 però non demordete! Mi impegnerò al massimo per completare anche questa fanfiction!😎

Un bacino a tutt*!!!😇💗

My new life with... you~ Fanfict su Killing StalkingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora