Capitolo 23

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Silenzio: è tutto ciò che ci circonda in questo momento.

Tzuda sembra non avere le parole esatte per esprimersi, mentre nella mia testa si sta scatenando il caos.

I rami del salice piangente, iniziano a muoversi per il vento freddo che soffia questa sera, esaltando il fruscio rilassante delle sue foglie, che distoglie per pochi secondi la mia attenzione dal viso del ragazzo.

Ad un certo punto, Tzuda si alza dalla panchina di cemento, avvicinandosi ancora di più a me. Sento le sue mani che si aggrappano ai lembi della mia giacca, stringendomi poi verso il suo petto, in un abbraccio caldo e affettuoso. «Perchè non parli...?» chiedo, accoccolandomi nelle sue braccia. «Perchè non esistono parole per descrivere ciò che mi fai provare, Bum...» di colpo, allontano il petto del ragazzo dal mio viso. Alzo lo sguardo, voglio vedere i suoi occhi in questo momento. Tzuda mi sorride, compiaciuto. Poi, pronuncia le fatidiche parole: «Ti amo anche io, Yoonbum». Quelle stesse parole che forse stavo aspettando già da tempo.

Immediatamente, catturo le sue labbra, ritornando fra le sue braccia. In questo momento è come se mi stessi sciogliendo, sembra di vivere un sogno che non avrei mai pensato di realizzare sul serio: sentirmi amato da qualcuno. Dopo tutto quello che ho passato da piccolo con la mia famiglia, finalmente posso dire di essere libero da ogni pensiero e preoccupazione del passato. Quando sto con Tzuda, mi sembra di essere in un altro pianeta. Tutto ciò che mi ha sfregiato l'anima, sfugge dalla mia testa, lasciando che la realtà svanisca nel suo amore immenso.

«Tzuda... io...» lentamente, mi stacco dalle sue labbra per riprendere fiato, anche se in questo momento vorrei essere nel suo letto.

Il ragazzo mi guarda con le gote rosee. «Non mi abituerò mai ai tuoi baci, Bum..» Tzuda mi sorride. «Senti... ti va se... andiamo a casa tua..?» la mia domanda sorge dal desiderio che sto provando in questo momento, ma forse non sono l'unico a provare una sensazione del genere. Arrossendo leggermente, distolgo lo sguardo dal ragazzo. «Certo... i miei questa sera non sono in casa, avevano un cena importante a Seoul e dormiranno fuori città.» non appena il ragazzo smette di parlare, il mio cuore si alleggerisce. Sembrerebbe che questa volta, la fortuna stia guardando dalla mia parte.

«Andiamo.» la mano di Tzuda si intreccia con la mia, mentre con passo tranquillo, ci iniziamo ad incamminare verso destinazione.

Dopo alcuni minuti di camminata, arriviamo davanti al cancello principale che precede l'abitazione della famiglia di Tzuda.

Una volta aperto il cancello di metallo lucido, iniziamo a camminare mano nella mano, lungo il vialetto del giardino, fino ad arrivare agli scalini di mattoni rossi che precedono la porta principale della casa.

-Ci siamo quasi...-

Sento digitare il codice d'accesso di casa del ragazzo, poi un bip non troppo fastidioso, apre la serratura della porta. Non appena entriamo nella villa, Tzuda chiude velocemente la porta dietro le sue spalle. Poi, lo vedo avvicinarsi a me. Sento le sue mani impazienti, che mi alzano la giacca e la camicia bianca, fino ad arrivare alla mia pelle candida della schiena. Ci appoggiamo al muro del corridoio, mentre la corsa continua imperterrita, lungo i miei fianchi. Intanto, le nostre labbra si riuniscono in un altro bacio passionale. Adoro il suo profumo, adoro i suoi capelli che cadono svogliatamente sulle sue spalle, neri e intensi come i suoi occhi che, in questo momento, sono pieni di desiderio.

Con una mano, decido di scendere lungo il suo addome, iniziando a percorrere i suoi addominali non troppo accentuati, fino ad arrivare al suo pube. Le mie dita si diramano sulla sua intimità, ancora coperta dai pantaloni scuri che indossa. Sento il suo membro ormai del tutto duro, che spinge all'interno della stoffa. Tzuda ansima non appena arrivo a questo punto. «Andiamo in camera mia...» continuando a baciarci, ci spostiamo al piano superiore, fino ad arrivare alla sua stanza. Appena entriamo, Tzuda ed io ci buttiamo sul materasso del suo letto. Lentamente, senza distogliere le nostre labbra da quelle di ognuno, Tzuda mi sbottona la camicia, lasciandomi a torso nudo sul suo materasso. Mi alzo sulle ginocchia, mentre Tzuda rimane sdraiato a guardarmi dal basso verso l'alto. Lentamente mi sfilo la camicia di dosso. Entrambi ci guardiamo con sguardo voglioso.

Con lentezza, mi avvicino al suo petto, iniziandolo a baciare delicatamente, prima sui pettorali poi scendo lungo la sua vita. Sento i suoi muscoli che si rilassano, mentre le sue mani iniziano ad accarezzarmi i capelli, continuando a guardare la scena dall'alto. Finalmente arrivo alla sua intimità, così decido di liberarla dalla biancheria scura che la costringe. Il membro di Tzuda sembra non avere altra intenzione se non quella di essere toccato, in questo momento.

Allungo una mano, inizio a muovere le mie dita sulla sua intimità, su e giù. Tzuda ansima per qualche istante, colorando il suo viso di un rosso pallido.

Decido di andare avanti, iniziando a leccare la punta del suo membro con la lingua in linea verticale. Lentamente, percorro tutta la sua pelle inturgidita dal piacere, fino ad aprire la bocca per fagocitarlo nelle mie guance. Le mani dell'altro, incominciano ad aggrapparsi alla mia nuca, mentre con un braccio si nasconde il viso, cercando di trattenere i gemiti di piacere che ogni tanto, sfuggono dalla sua gola.

Così, continuo nel movimento aiutandomi con una mano. Ad un tratto, sento la voce di Tzuda che richiama la mia attenzione. «Aspetta... non voglio venire subito...» lentamente, mi alzo dalla sua intimità, spostando quei ciuffi di capelli che cadono svogliatamente sulla mia fronte.

Decidiamo di cambiare posizione. Tzuda mi prende dai fianchi, avvicinando il mio bacino al suo petto. Con le mani poi, mi sbottona i pantaloni, fino ad arrivare alla mia intimità. Sento come se il mio corpo andasse a fuoco, mentre le mie guance iniziano a diventare rosse. Non appena il ragazzo mi toglie quegli ultimi indumenti di dosso, il mio respiro inizia a farsi più affannoso. Ad un certo punto, Tzuda inizia a stuzzicare il mio membro con le mani e con la lingua, mentre la mia cavità viene violata dalle sue dita nervute. Prima uno, poi due dita iniziano ad entrare dentro di me. Sento le gambe tremare. A fatica, riesco a trattenere i gemiti di piacere. «Aah... t-ti prego... Tzuda aspetta...» mordendomi il labbro inferiore, allontano la nuca dell'altro dalla mia intimità. Lui alza gli occhi, iniziandomi a guardare con malizia. «E va bene...» allungando il collo, le mie labbra vengono raggiunte dalle sue. E proprio mentre ci stiamo baciando, lentamente mi abbasso sul suo membro col fondoschiena, iniziando a spingerlo dentro di me. Non appena sento la mia cavità riempirsi, dalla gola mi sfugge un gemito di piacere che rimbomba in tutta la stanza.

Gli occhi di Tzuda si spalancano di stupore. «Ti prego, voglio risentirlo...» le sue mani si allungano verso le mie spalle. Quel contatto, mi fa partire dei brividi di piacere lungo tutto il corpo.

Ansimo nuovamente. «Ti amo... Tzuda.» continuando a muovermi su di lui, lo guardo negli occhi arrossendo ancora di più.

Lui mi sorride.

«Ti amo anche io, Bum.»

My new life with... you~ Fanfict su Killing StalkingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora