1)Viaggio nel tempo

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 "Ok. Sono le sette e cinquanta. Ho tempo di alzarmi, vestirmi, fare colazione e lavarmi" "Devo muovermi!" Scesi dal letto e ovviamente non c'era nessuno. Quindi presi uno yogurt e due biscotti, mentre già salivo le scale.

Riuscii a vestirmi ea lavarmi entro le sette e cinquantasette, quando uscii di casa e dirigendomi verso scuola vidi che Lexa, il gatto del quartiere, mi seguiva.

Per fortuna abitavo lì vicino e non ci avrei messo molto ad arrivare, eppure erano già i cinquantanove! Passai, accelerando, davanti a una biblioteca senza purtroppo fermarmi; passai davanti a una gelateria ma proseguii. Adesso riuscivo a intravedere la scuola e decisi che facendo arrivare una breve corsetta sarei riuscito ad arrivare. Iniziai a correre quando, attraversando l'area di lavori in corso, il telefono mi cadde in un tombino. Indecisa sul da farsi mi guardai intorno, mi inginocchiai a terra e provai a stimare il danno e la perdita di tempo. Tentai a prenderlo: allungando la mano e quasi sfiorando terra con la pancia, toccai qualcosa di viscido. "Forse il mio telefono bagnato e pieno di alghe delle fogne" Pensai disgustata. All'improvviso quel qualcosa si mosse e mi afferrò il polso, trascinandomi giù con lui.

O meglio, poteva darsi ci fosse qualcosa, ma era bianco, così come bianche erano le pareti e il pavimento. Guardando in su invece riuscivo a vedere un paesaggio visto dal basso. Mi guardai ancora intorno alla ricerca di qualcosa che potesse anche solo apparire utile. Improvvisamente tutto tremò e io caddi impaurita. Una voce di donna mi è nuovo nella testa: "Ciao Britt, so che ti senti confusa ma non devi preoccuparti, si risolverà tutto. Anni fa te ne sei andato lasciando l'Universo in pace ma ora l'equilibrio è cambiato di e sei andato tornata per rimetterlo a posto" "No senti, ti sarai sbagliata, io devo solo andare a scuola. Non so niente di questa storia anzi, non so neanche chi tu sia" Risposi fingendo una risata quando invece ero impanicata dalla testa ai piedi . "Non ti ricordi, questo si chiama PED, ossia Preparazione E Dimenticanze. In pratica ti abbiamo tolto tutti i ricordi finché saresti stata sulla Terra. Una volta qui però vedrai che avrai degli innocui flashback. Adesso ti devo lasciare: sei pronta. Verrai portata nel primo livello, il livello D" "No, aspetta, io..." Troppo tardi, era andata. Fissai un punto casuale proprio di fronte a me. Vicino riuscivo a vedere un enorme cartello con scritto "DCCD". Pensandoci bene... cosa poteva andare storto? Presi la rincorsa e mi lanciai sopra il mega-bottone. 

Mi svegliai su una strana collinetta verde. Era notte. Il mio corpo doleva tutto e, provando ad alzarmi, vidi delle ferite sulle gambe attraverso squarci di tessuto. Le mie mani erano secche e sporche, le unghie nere. Intorno a me c'era una specie di radura con palme, alcune zone senza erba e il mare. Dove mi trovavo? La risposta non tarda ad attendere e mi giunse un autorevole verso mi spaccava i timpani. Mi alzai tappandomi le orecchie e, per assurdo, mi misi a correre verso la fonte del suono. Quello che intravidi mi fece scordare del rumore: un'enorme figura che dedussi essere un dinosauro, era a pochi metri da me, in tutta la sua potenza. Tra le zanne qualcosa gli luccicava: un bellissimo smeraldo mi attendeva proprio lì, tra le fauci del T-rex. Sentendomi chiamata dalla lucente pietra, mi feci una coda con i miei lunghi capelli biondi e cercai un modo per arrivarci. Repentinamente mi ricordai di Lexa, di come sfruttava ogni minimo attrito per scalare anche le pareti sembrano più lisce. Qualcosa mi aveva sempre detto che Lexa non era normale.

Concentrandomi arrivai alla coda di Dino, così soprannominato da me, e iniziai la scalata.

Dopo una buona mezz'ora mi ritrovai in cima al suo collo, mentre sudata cercavo di reggermi alle sporgenze sopra i suoi occhi. Provando a non stramazzare mi lasciai scivolare sul suo muso, che all'improvviso si aprì e... La pietra! La presi in mano e provai a cadere a terra nel migliore dei modi, ma le fauci si erano già chiuse e sentivo la lingua del dinosauro che mi trascinava sempre più giù. Iniziai a respirare più velocemente e poi capii che dovevo considerarla come una prova in cui restando calma mi avrebbero liberata. Arrivata nel punto in cui la gola sembrava iniziare, caddi e atterrai sul morbido: sotto di me riuscivo a vedere i resti decomposti di un altro dinosauro più piccolo, insieme a varie ossa tra cui una specie di corno. Entrai nel panico. cosa potevo fargli? Dargli dei pugni? Dei calci? O perforarlo con il suo stesso cibo? Sorridendo afferrai un'estremità del corno e, come fosse un ariete, mi scagliai contro la parete della pancia di Dino. Una piccola ferita fu tutto ciò che ottenni. Ci riprovai e stavolta riuscivo a vedere le luce, ma non bastava. La terza e ultima volta che ferii il T-rex mi catapultai direttamente fuori e toccai terra. Guardandomi le mani vidi che erano tutte insanguinate e dedussi che lo era anche il resto del mio corpo.

Mi guardai la tasca del pantalone e vidi che la pietra era ancora lì. La presi e la osservai, quando la stessa voce di prima si fece sentire: "Benfatto Brittany, adesso possiamo procedere con il livello due, il livello C" Senza neanche protestare aspettai finché non svenni.

Al mio risveglio ero in cima a una montagnetta di sabbia. "Dove sono? O meglio, quando sono?" Iniziai a camminare quando, dopo una decina di minuti, vidi un grosso cumulo che si muoveva sotto la sabbia, innalzando una miriade di polvere. Istintivamente mi misi a correre e mi ritenni al sicuro solo quando arrivai all'apice di una montagna. Poi vidi ciò che emerse: un gigantesco verme con la bocca aperta grande dieci volte una casa, piena di denti che si sovrapponevano e scorrevano gli uni sugli altri. L'avevo attirato perché mi ero mossa normalmente, senza imitare la tipica camminata degli Edzi, il primo popolo egizio. Come facevo a saperle queste cose? Chi lo sa...

Ripresi il mio cammino e scoprii che dietro la montagna c'era un villaggio di Edzi. Quindi ero in Egitto... all'epoca di Cleopatra? Beh questo l'avevo dedotto io:ondate di soldati romani si erano stabiliti in qualunque posto disponibile, facendo risaltare il colore rosso nella città.

Camminando per i viali di Alessandria, molto probabilmente, vidi una donna mora con gli occhi gialli da gatto che la fissava. "Lexa?" Quando mi avvicinai mi diede in mano una pietra gialla, un po' scolorita, per poi urlare: "Questa ragazza ha la Pietra! Ha la Pietra!" Poi mi sorrise e se ne andò, mentre delle guardie mi trascinavano via.

Arrivati ​​al palazzo di Cleopatra le guardie mi calciarono il retro delle ginocchia per farmi cadere e mostrare mostrare rispetto, ma tutto ciò che riuscivo a mostrare era una faccia sbalordita negativamente: mi trovavo faccia a faccia con quella Cleopatra e non era tutta sta bellezza, anzi! Aveva la faccia deformata, gli occhi scavati, il naso adunco, le labbra sottilissime ed era persino fuori forma! Non me l'aspettavo proprio così... che delusione. Quando però iniziò a parlare rimasi incantata: che termini, che voce! Allorché smise di parlare mi vidi trasportata in una cella sbarrata su due lati e murata dagli altri due. "Visto che sei così attratta dalle pietre preziose, ho nascosto nel fango la Pietra, se la ritroverai e riuscirai a salvarti, sarai libera. Altrimenti morirai sbranata dai coccodrilli notturni" Disse Cleo, mentre con un elegante movimento indicava la gabbia degli alligatori. "Avrai dieci minuti di tempo. Una volta terminati, la gabbia verrà aperta e forse morirai. Ricorda che il Sole e la Pietra sono le tue sole salvezze" Poi tacque e capii che era iniziato il conto alla rovescia. Mi misi a cercare ma non trovavo niente. Bussai in ogni parte del muro nella speranza che ci fosse un buco. Guardai Cleopatra e vidi che con le mani segnava il numero cinque. Come poteva passare così velocemente il tempo? Continuai a bussare, ma non trovavo niente. Quindi mi ricordai che la prof di Mistero e Leggenda mi aveva detto una volta che due pietre preziose si attraevano. Così presi fuori lo smeraldo e lo agitai. Erano passati otto minuti. Avvicinandomi di più ai muri sentii una vibrazione che poteva significare solo una cosa. Sfondai la copertura del muro con lo smeraldo e vidi un bellissimo topazio che mi accecava. Mancava un solo minuto. Presi le due pietre e guardai in cerca della soluzione. La gabbia venne aperta; i coccodrilli si stavano avvicinando. Mi misi le mani sulla faccia come protezione, temendo la fine quando... un applauso mi colse di sorpresa. Alzai la testa e abbassai le braccia. I coccodrilli se n'erano tornati al buio nella cella, che poi chiusero. Vennero dentro le guardie e mi tesero la mano.

Quando mi fui lavata e vestita con abiti nuovi la regina mi convocò: "Ciao Brittany, stavamo aspettando da tempo qualcuno come te... Ti ho mentito: non avevo nascosto nessuna pietra, non sapeva dove fosse. Prima di te sono morte tante persone provando a completare la sfida" La guardai sbalordita ed ero sul punto di picchiarla quando mi disse: "Come scusa ti dirò le trovare tappe per trovare le altre due pietre: i crociati, con lo zaffiro blu e alla fine Dante, con il rubino; per questo all'inizio della tua avventura avevi letto DCCD: significa Dinosauri, Cleopatra, Crociati e Dante. Adesso addio, è ora che tu vada" E come al solito svenni.

Mi svegliai su un carro in corsa e capii che Cleopatra, in qualche modo, aveva ragione: due con un'armatura bianca e una croce rossa sul petto stavano guidando il carro. Mi alzai e gli parlai.

Ma questa è un'altra storia.

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Allora iniziamo con il dire che i testi che metterò sono quelli che ho fatto da tre anni fa a oggi, per cui non aspettatevi un granché. Io questi testi li userei per il mio stesso scopo se ne hai necessità, altrimenti ciccia. Se ci sono degli errori potrei averli fatti io come potrebbe averli fatti Wattpad.

Buona fortuna per i testi e alla prossima!! <3

DW98

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