IV.

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Thomas non riusciva a darsi pace.
Dopo quella strana mattina (che ovviamente non sarebbe mai riuscito a dimenticare), era tornato a casa prima della fine delle lezioni e si era messo a pc a cercare su google cose tipo "come capire se sono gay" oppure "mi sento attratto da un ragazzo".
Dopo poco si accorse di comportarsi da sciocco e chiuse con rabbia il monitor del portatile, per poi buttarsi sul letto. Era stata tutta colpa di Minho: ora che lui gli aveva confermato che Newt era attratto dai ragazzi e, a quanto pareva, da Thomas in particolare, non riusciva a darsi pace. Gli piaceva fare il cretino con lui e... beh, gli piaceva Newt.
"Mi piace Newt" ammise a voce alta, con un sorriso.
Era la prima volta che lo ammettava e un senso di pace interiore lo investì interamente. Sì, era attratto da un ragazzo. Desiderava chiudergli quella bocca maliziosa con un bacio, fermargli i polsi con le mani e poi...
Si lasciò sfuggire un gemito di piacere.
"No, controllati Thomas."
Sospirò pesantemente e allungò distrattamente la mano per leggere l'sms che gli era appena arrivato.
Si sentì un po' deluso quando scoprì che era da parte di Minho.
"Brò, come ti senti? Newt ti ha messo k.o con così poco? Lol"
Una vampata di imbarazzo lo investì in pieno. Com'era possibile che Minho sapesse sempre cosa gli passava per la testa? Quel "Brò" a inizio frase lo fece sorridere.
"Questa storia ti diverte da morire, vero? Comunque mi sento meglio... BRO'."
Ridacchiò e andò a cambiarsi, indossando una tuta da ginnastica.
"Preferisci continui a chiamarti Pivello? Brò mi sembra molto più adatto ora che siamo diventati intimi... Beh, non sarò mai intimo ai livelli di Newt, ma posso ritenermi più che soddisfatto così :P ps. Da morire è un eufemismo"
Thomas si lasciò sfuggire una risatina e un commento poco carino nei confronti dell'amico, poi afferrò le chiavi di casa e la sua sacca da ginnastica, prima di uscire di casa.
"Non preoccuparti, non sono così intimo con Newt come credi tu... Per ora sei ancora il numero uno per me. Siccome mi sento meglio, ci vediamo al campo tra mezz'ora per gli allenamenti. Ps. Brò."
"Ps. Piantala o ti apro in due. Anzi, dirò a Newt di farlo ...lol."
Thomas borbottò e poi si avviò nuovamente verso la scuola.

Proprio mentre stava per raggiungere lo spogliatoio, si sentì strattonare e si ritrovò faccia a faccia con Alby.
"Ehi, Thomas, giusto?" chiese a denti stretti.
Fin dalla prima volta che lo aveva visto, Alby gli aveva provocato una sorta di sensazione sgradevole che Thomas non riusciva a spiegarsi. Non aveva niente contro di lui, non sentiva di certo lo stesso tipo di avversione che aveva provato verso Gally. Ma qualcosa in lui lo metteva a disagio.
Probabilmente il fatto che fosse alto almeno dieci cm in più di lui e due volte più muscoloso non aiutava.
"Ehm, sì, sono io... Alby, giusto?" sussurrò, guardandosi attorno.
Forse era venuto a sapere di lui e Newt e ora era li per prenderlo a pugni?
"Ma venuto a sapere cosa? Tra me e Newt non è successo niente..." pensò, cercando di farsi forza.
"Sì, piacere di conoscerti. Avrei una cosa da chiederti. Ho sentito che ti sei appena trasferito... sei in classe con Newt, giusto?"
Thomas deglutì, "Sì, esatto... siamo vicini di banco," specificò, sperando che la conversazione divergesse lontano dal suo amico.
"Infatti è stato Newt a parlarmi di te."
"Newt gli ha parlato...di me?"
Alby sollevò una sopracciglia e lo guardò dritto negli occhi, "guarda che non voglio fare a botte," specificò, cercando di mettere a proprio agio Thomas.
"Siccome sono il Presidente del Consiglio, volevo consegnarti il programma degli incontri e delle feste che si tengono nell'istituto. E' importante che i novellini come te si integrino al meglio all'interno dell'istituto... Anche se, a quanto pare, tu ti sei già fatto parecchie amicizie," sorrise e accennò al suo occhio, ancora leggermente gonfio, "mi hanno detto che hai avuto uno scontro ravvicinato con un certo Gally lo scorso Venerdì. Cerca di comportarti meglio... o la prossima volta potrei seriamente venire a parlarti per fare a botte," scherzò, ridendo sommessamente.
"Farò del mio meglio... non vorrei mai rischiare di finire sotto i pugni di uno come te."
Thomas sorrise, accennando ai muscoli del ragazzo di colore.
"Già... Spera di non doverti mai ritrovare mai in una situazione del genere," tutto d'un tratto il tono di Alby si fece burbero e minaccioso.
"A proposito: stai alla larga da Newt."
Thomas sgranò gli occhi e rimase a guardarlo confuso, mentre quello gli rivolgeva un ghigno. Poi, così com'era arrivato, si allontanò diretto chissà dove.

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