Thomas scattò in piedi così improvvisamente che la sedia si ribaltò, poi schizzò fuori dall'aula come un fulmine, lasciando i suoi compagni di stucco.
Stava mentalmente passando in rassegna ogni santo che conosceva per imprecare contro Gally.
Era stato sicuramente lui a scrivere quel messaggio e, oh, non poteva averlo fatto sul serio.
Era così furibondo che gli prudevano le mani: questa volta lo avrebbe preso a pugni con tutta la forza che aveva in corpo e non si sarebbe trattenuto per nulla al mondo.
"Tommy!"
"E' stato Gally!" urlò Thomas in mezzo al corridoio deserto, "quello stronzo psicopatico ce l'ha con me e ora ha trovato un modo per vendicarsi!"
"Tommy, fermati! Non sai se è stato lui e poi... Non puoi picchiarlo, questa volta rischi di essere sospeso!" cercò di dissuaderlo il biondo, raggiungendolo e afferrandolo per un braccio.
"Lasciami!" Thomas gli rivolse un'occhiata furente e con uno strattone divincolò il braccio dalla sua stretta, poi ringhiò: "E' tutta colpa tua! Se non fosse stato per te io..." si bloccò a metà frase, senza però distogliere lo sguardo dall'amico, che ora lo osservava confuso.
"Thomas non so di cosa tu..."
"Non fare il finto tonto adesso!" sbottò Thomas, per poi allontanarsi senza degnarlo più di uno sguardo.
Scese di corsa le scale ed entrò nella sezione E, la sezione di Gally.
Il ragazzo era lì: seduto sul suo banco, con le gambe a penzoloni, stava osservando lo schermo del cellulare ridacchiando ma, quando si accorse di Thomas, il suo sorriso si spense e impallidì visibilmente.
"Ehi, Thomas, ti giuro che non sono stato io..." arrancò, scattando in piedi e indietreggiando verso la cattedra.
"Ah no? Lo vedremo." Thomas avanzò verso di lui, i pugni tesi e il viso contratto.
"Amico, parliamone, non avrei mai..."
"Non voglio parlare!"
In un attimo Thomas era su di lui: lo spinse a terra, mentre alcune ragazze scappavano fuori terrorizzate. La lezione non era ancora iniziata, quindi nessun prof avrebbe potuto dividerli.
"Sei un maledetto..."
"TOM."
Teresa era in piedi, appoggiata alla porta. Stava ansimando: dopo aver letto il messaggio si era precipitata a cercarlo e ora lo stava guardando sconvolta.
"Non lo fare... Non ne vale la pena," sussurrò, avvicinandosi.
Thomas rimase immobile, il braccio sinistro teso in alto, pronto a colpire.
Tutti i compagni di Gally lo guardavano terrorizzati, senza sapere come comportarsi.
"Ma lui è..."
"So che cos'è... Ma non dargli questa soddisfazione. Ti metterai solo nei guai," lo interruppe lei, afferrandolo per un braccio.
"Vieni via, andiamo..."
Thomas si lasciò trascinare fuori: la rabbia stava lentamente scemando e Gally, steso a terra con quell'espressione terrorizzata, non gli era mai parso tanto patetico."Dovresti ringraziarmi sai? Ti ho evitato una bella strigliata dal preside!"
I due erano usciti dalla scuola e si erano appartati dietro al capanno degli attrezzi, per non farsi vedere. Thomas sapeva bene che la lezione era ormai iniziata da una decina di minuti, ma non gli interessava. Era così agitato che se la sarebbe potuta prendere persino con Minho in quel momento, se avesse provato a tirargli su il morale con una delle sue stupide battutine.
"Dai calmati... Tieni," Teresa tirò fuori un pacchetto di sigarette dalla tasca e gliene offrì una, "una sigaretta non credo comprometterà i tuoi polmoni da atleta... "
Thomas cedette e si infilò la sigaretta tra le labbra, per poi accenderla.
Si appoggiò al capanno, espirando il fumo ad occhi chiusi, senza dire una parola.
"Quando ho ricevuto il messaggio ho pensato che avresti potuto fare qualche sciocchezza... a quanto pare inizio a conoscerti abbastanza bene," sorrise, rigirandosi il proprio mozzicone tra le dita.
"Si beh, chi non se la sarebbe presa al mio posto? Voglio dire... Ora probabilmente sarò preso di mira da metà scuola. Già immagino i commenti e le occhiatine che mi rivolgeranno gli altri," sospirò, passandosi una mano sugli occhi.
"Arrabbiandoti in quel modo hai solo peggiorato le cose," lo bacchettò lei, "se avessi fatto finta di nulla e l'avessi presa sul ridere, tutti avrebbero pensato ad uno scherzo e si sarebbero dimenticati dell'accaduto in due minuti."
Quella frase colpì Thomas come un pugno nello stomaco.
Ora, a mente lucida, sapeva che quello che diceva Teresa era la soluzione più ovvia. In quel momento però, un po' perché era stato preso dall'ansia, un po' perché lui stesso non era ancora sicuro di essere gay, non si era fermato a riflettere.
"Non ci avevo pensato," sospirò affranto, guardandosi i piedi.
"Sei un tipo che agisce seguendo l'istinto, questo lo avevo capito già da un po'" controbatté lei, divertita.
Thomas si prese la testa tra le mani: "e ora? Che dovrei fare?"
"Niente!" esclamò semplicemente Teresa, alzando le spalle.
Thomas la guardò incredulo "Come sarebbe a dire niente? Ora tutti mi credono...gay."
"Lo sei?"
Thomas la guardò dritto negli occhi questa volta, il cuore che iniziava a martellargli nel petto. Non lo aveva mai ammesso di fronte a nessuno e... Beh, comunque ancora non ne era sicuro.
"Non lo so," ammise, scuotendo la testa.
Teresa si avvicinò a lui e gli prese una mano tra le sue: "Ora non stare a scervellarti troppo su queste cose. Gli altri possono pensare cosa vogliono di te, non hai bisogno di persone negative nella tua vita. Hai un sacco di buoni amici e se qualcuno non ti accetta per quello che sei... Beh, non è un tuo amico."
Thomas si sentì infinitamente rincuorato da quelle parole. Nonostante tutto avrebbe sempre avuto vicino persone che lo supportavano, come lei e Minho ad esempio, e questo pensiero bastò per calmarlo.
"Ok..." sussurrò, abbozzando un sorriso.
"Bravo, così mi piaci!" e, detto ciò, si avvicinò per schioccargli un bacio sulla guancia, prendendolo alla sprovvista.
"Che fai...?!" borbottò imbarazzato, scostandosi da lei.
"Era un bacio di incoraggiamento... Non farti illusioni!" spiegò lei, facendogli la linguaccia. Poi lo prese per un braccio e i due tornarono dentro l'edificio.
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No control
FanfictionAU!School con i personaggi principali tratti dal primo film/libro di the Maze Runner, pairing: Newtmas (Newt/Thomas). Thomas è un nuovo studente appena trasferitosi in città. Nella nuova classe fa la conoscenza di Minho, capitano del Club di atletic...