VII.

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Thomas rientrò a casa poco dopo quello strano incontro al parco, agitato e confuso.
Non capiva fino a che punto potesse fidarsi delle parole di Gally ma qualcosa gli diceva che, almeno in quell'occasione, il ragazzo era stato sincero.
Ma se Mister X non era lui, allora chi...?
A Thomas non venne in mente nessuno che poteva avercela con lui.
Sbuffò sonoramente e andò in bagno a farsi una doccia calda, poi tornò in camera e controllò le notifiche sul suo cellulare.
C'era una chiamata persa di sua mamma e un messaggio di Newt.

Messaggio ricevuto da: Newt
Alle ore: 9:57
Testo: "Tommy, che ne dici di vederci oggi pomeriggio? E con "vederci" intendo tu ed io da soli, senza Minho."

Thomas si accorse di star trattenendo il fiato. Cercò di rilassarsi, sospirò e digitò frettolosamente: "Ok, se vieni da me possiamo guardare un film...", poi si fermò con il pollice alzato, indeciso o meno se continuare a scrivere. Alla fine aggiunse: "i miei non ci sono." e premette su invio, pentendosi di quello che aveva fatto dopo due nanosecondi.
"Ora penserà che lo sto provocando...di nuovo!"
Non è forse così?, domandò una vocina nella sua testa.

Messaggio ricevuto da: Newt
Alle ore: 10:43
Testo: "A volte penso che tu sia seriamente così ingenuo da non renderti conto di quello che dici. Sai come finisce ogni volta che due persone si danno appuntamento per "guardare un film", vero? Certo che lo sai. Non sei così ingenuo come vuoi farmi credere, giusto?"

Messaggio ricevuto da: Newt
Alle ore: 10:44
Testo: "ps. L'idea del film a casa tua mi sembra fantastica, visto e considerando l'ultima parte del tuo messaggio. Sarò li intorno alle 16:30 :P"

"Lo sapevo, avrei dovuto tenere la bocca chiusa!" pensò amaramente, ma non poté far altro che trovare divertente l'intera situazione. Iniziava a sbilanciarsi parecchio dando tutti quegli spunti di riflessione a Newt: prima il bacio, ora questi scambi di battutine a doppio senso. Nonostante si sentisse attratto da Newt, la sua immaginazione non aveva ancora esplorato la remota possibilità che prima o poi loro due sarebbero finiti a letto insieme. Primo, perché non voleva farsi troppe illusioni; secondo, perché non aveva idea di come funzionasse il sesso tra due ragazzi ...o meglio, sapeva come funzionava in teoria, ma non in pratica. Aveva visto tonnellate di materiale pornografico in giro per la rete (non era un patito del genere ma ogni tanto si concedeva queste debolezze), ma mai un porno gay. Forse era arrivata l'ora di documentarsi... Così si sedette al pc.

L'orologio sopra la tv segnava le 16:25 quando Newt suonò a casa Edison.
"Ciao Tommy, ho saccheggiato la scorta d'alcool di mio padre prima di venire... Spero ti piaccia la birra" lo salutò con un sorriso a trentadue denti, sventolandogli davanti una cassa di birre.
"Fantastico!" esclamò Thomas, spostandosi per lasciarlo entrare, "ma quattro birre a testa non saranno un po' troppe?" domandò titubante, dando uno sguardo veloce alla cassa.
Newt si limitò a ridacchiare, accomodandosi dentro.
"Allora, hai già scelto un film?" domandò curioso, sedendosi sul divano e guardandosi attorno.
"Beh, ho pensato che potremo vedere qualche stupidaggine tipo il nuovo film di American Pie..." propose Thomas, rimanendo in piedi accanto al divano.
"Va bene..." concordò Newt, indicando il posto vuoto accanto a sé, "che fai, non ti siedi? Non ti mangio mica..." rise.
"Sì certo. Scusa..." mugugnò quello: afferrò il telecomando e andò a sistemarsi di fianco all'amico, facendo ben attenzione a non sfiorarlo neanche per sbaglio.
Newt sospirò: si chinò, aprì una lattina di birra e la passò a Thomas, poi ne prese una anche per sé. Ne bevvero entrambi un sorso, mentre sulla tv iniziavano a scorrere le prime scene del film. Il biondo si sistemò meglio, mettendosi comodo: appoggiò la schiena nell'angolo del divano e allungò le gambe su quelle di Thomas, poi rimase a guardarlo sorridendo.
Thomas ricambiò il suo sguardo, rigirandosi la lattina di birra tra le mani, teso, senza sapere cosa dire.
Ieri, quando avevano parlato al telefono, si era sentito così sciolto e rilassato! Ora sembrava caduto in una specie di rigor mortis perpetuo. Forse, il fatto che Newt fosse un ragazzo, lo bloccava più di quanto avesse creduto.
"Stai bene Tommy?" domandò Newt preoccupato, rimettendosi a sedere composto per avvicinarsi a lui.
"Sì, scusa io non-..."
"Smettila di scusarti," lo interruppe Newt, il viso così vicino al suo che i loro nasi potevano quasi sfiorarsi.
Si guardarono negli occhi poi, lentamente, gli occhi di Newt caddero sulle labbra di Thomas.
Era così sexy.
Il modo in cui lo stava osservando lo aiutò a rilassarsi: a quanto pare non era il solo a desiderare così ardentemente un contatto fisico.
Thomas allungò le mani per cingergli il bacino e annullare la distanza che li separava: si lasciarono andare a una serie di baci intensi e intimi, finché Newt non si scostò per riprendere fiato: "Wow..." ansimò.
"Ehi, pivello... respira," gli sussurrò Thomas, schernendolo con un ghigno.
"Tommy, non dire mai più cose del genere... o non riuscirò a rispondere delle mie azioni," rispose Newt con un sorriso malizioso. Probabilmente quella frase gli aveva infuso un coraggio particolare poiché riprese a baciare Thomas con una foga maggiore, osando persino infilargli una mano sotto la maglietta per accarezzargli la schiena.
Thomas rabbrividì a quel contatto e qualcosa nei suoi pantaloni gli fece intendere che stava iniziando ad eccitarsi.
"Ti va di...?" sussurrò Newt indicando la sua maglietta, senza interrompere il contatto visivo che si era venuto a creare.
Thomas pregò che Newt non si fosse accorto della sua erezione e, senza pensarci due volte, si tolse la maglietta, rimanendo a petto nudo.
Lo stavano per fare?
"Thomas..." sussurrò al suo orecchio, prima di mordicchiargli il lobo, "se non sei pronto possiamo aspettare, non c'è fretta..."
Il suo cuore batteva all'impazzata: per un attimo se lo immaginò come un esserino antropomorfo che gli usciva dal petto e scappava urlando terrorizzato.
"Cosa mi hai fatto?" sibilò Thomas, così piano che iniziò a dubitare di averlo detto seriamente ad alta voce.
Newt rise e gli passò le mani sul petto, riprendendo a baciarlo, scendendo poi lentamente sul collo, sulle scapole... sul petto.
Thomas si ritrovò a gemere, gli occhi socchiusi, le mani che accarezzavano le braccia di Newt. Era così preso che non riusciva a concentrarsi su niente: la sua mente era completamente vuota. Ormai non sentiva neanche gli attori del film recitare quelle stupide battute da quattro soldi. Il suo mondo iniziava e finiva con i baci di Newt, che era prontamente passato a mordicchiargli le spalle, per poi iniziare a succhiargli un lembo di pelle accanto al collo.
Era la sensazione più bella del mondo e Thomas avrebbe voluto far durare quel momento in eterno.
"Ah..." ansimò, mordendosi il labbro per cercare di trattenere il piacere che stava provando.
"Sei così...così..." sospirò Newt, accarezzando ogni centimetro della sua pelle nuda.
Ma Thomas non seppe mai "cos'era".
Tutto ad un tratto si bloccò come se fosse rimasto paralizzato.
Aveva sentito un rumore.
Rimase a guardare Newt che ricambiò il suo sguardo terrorizzato quando realizzò di cosa si trattasse.
Qualcuno aveva parcheggiato una macchina sul vialetto sterrato di casa Edison e si stava pericolosamente avvicinando alla porta d'ingresso.
"Cazzo!" esclamò Thomas, chinandosi per raccogliere la propria maglietta mentre Newt schizzava dalla parte opposta del divano e alzava il volume della tv con mani tremanti.
"Le birre!" esclamò poi in preda al panico, prima di afferrare la cassa d'alcool e spostarla a lato del divano, in modo che non fosse visibile dall'ingresso.
Thomas aveva appena fatto in tempo ad infilarsi l'indumento quando la porta di casa si spalancò e sulla soglia comparvero i suoi genitori.

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