4. Il Signore del castello bianco

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Il soffitto a cupola diffondeva la sua tenue luce in tutto l'ambiente circolare, le pareti erano ricoperte di schermi magici che mostravano le immagini da ogni angolo del castello, e al centro si trovava un alto scranno girevole. L'ampio schienale nascondeva completamente la seduta, ma i lembi di una veste candida rivelavano la presenza di qualcuno.

L'anziano uomo seduto sul trono si massaggiò la barba bionda con fare pensieroso. A giudicare dall'altezza doveva trattarsi di un barbariano, ma era piuttosto magro per la sua specie e le dita erano secche e ossute. La fronte alta era attraversata da alcune rughe, i capelli dorati scivolavano ai lati del capo rilucendo magnificante, e dalle labbra sottili non giungeva nemmeno un sospiro. Gli occhi grigi erano fissi su uno degli schermi e l'espressione del viso era imperscrutabile.

Per fortuna era riuscito a scacciare quei tre, ma sapeva che non era ancora finita. Sarebbero tornati, ne era più che certo, e a quel punto avrebbe fatto di tutto per impedire loro di mandare a monte il suo grandioso progetto.

C'era poi un altro pensiero che lo tormentava: come avevano fatto quei tre a scoprirlo?

Aveva ripercorso tutte le fasi del suo piano, analizzandole fin nei più minimi dettagli, ciononostante non era riuscito a darsi nessuna risposta. Sapeva che il Dipartimento per la Sicurezza Interplanetaria era sulle sue tracce, ma non credeva che sarebbero riusciti ad intercettarlo...

Ripensandoci però era davvero sicuro che quelli fossero dei poliziotti del DSI? Non portavano la divisa, erano solo in tre e non si erano nemmeno qualificati... Ma se non era il DSI, chi altro poteva intralciare i suoi piani? Di certo non la Polizia Galattica: eccezion fatta per le Unità Investigative, non avevano investigatori abbastanza intelligenti da impensierirlo; e allora chi restava? Non c'erano altre forze di polizia interplanetaria sulle sue tracce e non aveva detto a nessuno del suo progetto, nemmeno alla Sacra Accademia della Luce. A loro aveva annunciato solo che presto avrebbe fatto qualcosa di straordinario, e che a quel punto lo avrebbero accolto come uno dei loro adepti più illustri.

Non poteva permettere che quei tre rovinassero tutti i suoi sforzi! Mesi e mesi di pianificazione! Il fallimento non poteva essere un'opzione!

Si passò una mano sugli occhi come per scacciare quei cattivi pensieri e poi tornò ad osservare gli schermi. Ognuno di essi poteva riprodurre la visuale di uno qualsiasi dei suoi homunculus, e lui ne aveva sparsi a decine per la foresta, ma ancora non erano riusciti a trovare gli intrusi.

Strinse i pugni. Se quell'irritante moccioso di Peter Pan si era messo in mezzo, allora poteva dire addio all'idea di rintracciarli. Quella piccola peste conosceva quel posto meglio delle sue tasche, e se dopo intere settimane ancora non era riuscito a trovarlo, tanto valeva rinunciare.

Diede ordine agli homunculus di ritirarsi per sorvegliare il castello. Del resto era quello l'unico luogo che gli importava proteggere. Fintanto che l'albero e il marchingegno erano al sicuro, non aveva nulla da temere.

Si dondolò un paio di volte sul suo scranno, che era come sospeso su una sfera bianco latte. Grazie ai macchinari che aveva progettato, era in grado di ricreare i suoi soldati tutte le volte che voleva attingendo all'energia delle anime raccolte, tuttavia questo aveva due effetti collaterali: da una parte avrebbe consumato quel preziosissimo potere che costituiva la sua chiave d'accesso alla Sacra Accademia della Luce, dall'altra non era sicuro che mandare un esercito di homunculus fosse la strategia migliore. Quei tre erano molti forti, lo poteva capire chiaramente dalle loro aure, quindi doveva schierare anche lui un guerriero di un certo valore. Ma chi?

Avvicinò le mani davanti a sé in modo da far toccare solo le punte delle dita. Non poteva chiamare dei mercenari perché non voleva svelare a nessuno la posizione di quel posto, senza contare che lì la connessione faceva schifo, quindi doveva contare solo sulle sue forze e sulle sue conoscenze.

DLg - 2 - L'isola bianca [da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora