9. Ritorno all'inferno

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Prometheus sfruttò la versatilità di Frida in versione armatura per scatenare una raffica di proiettili magici contro il demone che aveva di fronte, quindi scattò di lato e sferrò un repentino pugno ad un altro nemico e all'ultimo evocò una barriera che lo schermò da una temibile scarica elettrica.

Le cose non stavano andando per niente bene. Drakuzan era forte, troppo forte, doveva pensare a qualcos'altro.

Guardò verso Trickster. Tutto sommato il semidio stava combattendo piuttosto bene, in poco tempo aveva già acquisito una notevole padronanza dei suoi incantesimi abituali, tuttavia non era abbastanza. Grazie ai suoi trucchi, i demoni sembravano incapaci di causargli danni, tuttavia non stava sfruttando le occasioni che aveva per lanciare una decisa controffensiva. Stava prendendo in giro i suoi avversari e sembrava più concentrato sulla musica che usciva dalle sue cuffie piuttosto che sull'obiettivo di quella battaglia. Il carcarodon non si stupì di questo: c'erano voluti anni per far capire a Trickster la differenza tra giocare e combattere, sarebbe stato utopico sperare di vedere fin da subito il suo vero potenziale al servizio della causa.

Colpì il pipistrello spara elettricità con un proiettile magico, quindi bloccò le fauci del primo demone. Frida stava cercando di non darlo troppo a vedere, però riusciva a percepire chiaramente la sua stanchezza. Con uno scatto si liberò dalla pressione dell'avversario, unì le mani e lo colpì al capo con forza incredibile, schiacciandolo a terra.

Lanciò un'occhiata a Kenvster. Anche lui stava lottando con coraggio e il suo corpo da alligatore umanoide era fatto apposta per sbaragliare qualsiasi nemico, tuttavia non lo stava sfruttando a dovere. Non aveva la cattiveria del predatore, quell'istinto che lo portava a fare a pezzi qualsiasi cosa gli si parasse davanti. E pensare che i primi tempi il suo peggior difetto era proprio quello di lasciarsi trasportare troppo dalla rabbia! Al contrario di Trickster, lui non aveva dimenticato come contenere il proprio punto debole, il problema era che adesso questo suo autocontrollo gli si stava ritorcendo contro.

Una nuova scarica elettrica colpì in pieno il carcarodon. Strinse i denti per non urlare di dolore, ma la sua vera preoccupazione non era per se stesso.

«Frida, tutto ok?»

L'arma spirituale ci mise un po' per riuscire a trovare la forza di rispondere: «Io... Sì... ce la posso fare...»

«No, che non ce la fai! Tu sei uno spirito, quindi sono sicuro che l'Albero della Vita ti sta attirando, esattamente come fa con tutte le altre anime.»

Era vero. Oltre a combattere contro i demoni, l'ex generale doveva anche vedersela con quella forza invisibile che cercava di trascinarla via.

«"Un bravo soldato sa quando è il momento di ritirarsi." Ricordi? Sei stata tu a dirmelo.»

Frida si concesse un sospiro di rassegnazione. «Hai ragione. Non posso esserti più d'aiuto per questa battaglia, mi dispiace.»

«No, hai fatto tutto il possibile. Ti ringrazio.»

L'armatura si tramutò in una massa di luce metallica e poi svanì nel nulla.

Non passarono neanche due secondi che già un demone simile ad una lince provò ad approfittare della cosa: si avventò sul carcarodon con gli artigli spiegati, ma il guardiano lo colpì in pieno con una palla di fuoco che lo rispedì indietro.

Senza perdere tempo raggiunse Trickster.

«Vieni, ho un piano!»

Il semidio congelò il nemico che aveva davanti. «Ossia?»

«Seguimi!»

I due corsero sul campo di battaglia cercando di difendersi alla meno peggio dagli attacchi dei demoni fino a quando non raggiunsero l'orco.

DLg - 2 - L'isola bianca [da revisionare]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora