𝐼𝑛𝑠𝑡𝑎𝑔𝑟𝑎𝑚 || 𝐾agehina

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hinata pov

Appena è arrivato mi ha subito dato un bacio.
È ovvio che mi ha fatto piacere, forse anche troppo, ma non me l'aspettavo se devo dirla tutta.
Vorrei che le facesse più spesso queste cose.
Adesso siamo in soggiorno, e mi sa che tra poco vedremo qualcosa su netflix, tanto dobbiamo andare a cena fuori questa sera, abbiamo tutto il pomeriggio libero.

Mi piace quando ci mettiamo nel divano, abbracciati e a non fare nulla se non guardare la tv o a parlare di argomenti totalmente a caso, a volte senza senso.
Ogni volta mi sento come se nel mondo fossimo solo noi due, è un momento bello, intimo e speciale per me.
Vorrei che durasse per sempre.

Spero che lui non se ne vada mai.
Ogni tanto ho paura di ciò, che lui di punto in bianco mi dica "è meglio se la finiamo qui" o "non mi piaci poi così tanto", davvero, ho una paura tremenda che questo possa succedere da un momento all'altro.
Senza preavviso.
Forse non sembra dato il mio carattere estroverso, ma io sono molto insicuro di me stesso.
Ho la costante paura di non essere abbastanza ne per lui ne per le persone che mi stanno accanto ogni giorno.
E questo molto spesso mi crea dei crolli emotivi, anche se non lo do a vedere a nessuno.
Nemmeno Kageyama sa nulla di tutto ciò, delle mie insicurezze e tutto il resto.
E questo non perché non mi fidi di lui, ma semplicemente perchè preferisco non dirlo a nessuno e basta.
Se un giorno mi andrà di farlo, lo faró.

Oggi non sono nella mia forma migliore, e il fatto che questo sia un giorno molto speciale peggiora solo le cose purtroppo, ma come sempre nessuno lo saprà.
Nessuno deve saperlo.

"shoyo... tutto bene? non so mi sembri un po' spento oggi, sei meno euforico del solito"

"sisi tutto bene eheheh"

"se lo dici tu"

Come ha fatto ad accorgersi che qualcosa non va? Non è possibile, nessuno se ne è mai accorto prima.
Peró non posso dirglielo.
Non devo cedere.
Non posso farlo.
Non posso permettermelo.

Abbiamo chiacchierato un po' come al nostro solito, anche se per tutto il tempo mi guardava con uno sguardo leggermente confuso e stranito, ma ho fatto finta di non accorgermene.
Poi abbiamo messo un film.
Lui mi guardava sempre allo stesso modo.
Guardava più me che lo schermo.
I suoi occhi mi stavano dicendo qualcosa.
Ma io non volevo ascoltarli, e soprattutto non volevo vederli.
Li ignoravo.
Ero sicuro che se l'avessi fatto avrei ceduto, rivelandogli tutto.
E io non volevo farmi vedere in quello stato, soprattutto da lui, la persona a cui tengo di più al mondo.

Peró non cel'ho fatta.

Tutt'a un tratto le lacrime hanno iniziato a bagnarmi il viso senza un apparente motivo, e senza che io potessi neanche accorgermene.
Lui ovviamente lo notó.

"HINATA! perchè stai piangendo?! che è successo?"

"n-nulla, n-non sto p-piangendo"

Dissi mentre singhiozzavo.
Era come uno sfogo però, era liberatorio.
Tenermi tutto dentro in fondo non mi faceva bene.

"ah si? e allora perchè stai piangendo?"

"per il f-film, è commuovente q-questa scena"

"shoyo, è letteralmente un film comico. non prendermi in giro, dimmi perché stai piangendo. ti prego voglio saperlo, e se possibile voglio aiutarti"

"se te lo dicessi s-saresti tu a p-prendermi in giro"

Mi guardava serio.

"va bene..."

"su dimmi"

"ho paura"

"di che cosa?"

"ho paura che tu un giorno te ne vada, che tu ti stancassi di me. che con qualche scusa mi dicessi che non ti piaccio più e te ne andassi. non sai quanto io abbia paura di ció. di non essere abbastanza per te, di non essere abbastanza per i miei genitori, di non essere abbastanza per mia sorella, di non essere abbastanza per nessuno. ecco di cosa ho paura, ed ecco perchè stavo piangendo"

Scioccato.
Questa è la parola perfetta per descrivere la sua faccia in quel momento.

Si alzó di scatto.

"d-dove stai andando?"

"arrivo, un attimo!"

Mi urla dalla stanza dove aveva posato il suo zaino.
Ritorna qualche secondo dopo, con una scatolina quadrata in mano.

La apre davanti a me, e dentro c'erano due bellissime catenine dorate.
I miei occhi molto probabilmente si illuminarono, mi piacevano un sacco anche se erano semplici.

"pensi che io regalerei mai qualcosa del genere a una persona che non ritengo abbastanza per me o che voglio abbandonare? no, non lo farei. per favore, togliti questi stupidi e inutili pensieri dalla testa, che più di questo non sono. nessuno pensa queste cose, l'unico che le pensa sei tu, e non va bene. te lo ripeto di nuovo, come quella volta al parco, tu sei perfetto, e non hai assolutamente nulla che non va, quindi ti prego, quando ti senti così dimmelo e parliamone, non posso sopportare di vederti così"

Le lacrime hanno ripreso a scendere, anche più di prima, ma sta volta erano diverse.
Erano gioiose.

Non sapevo che dire, e se dicevo qualcosa era indecifrabile, i singhiozzi erano più forti delle parole.

Mi ha allacciato il bracciale al polso, e subito dopo ha fatto la stessa cosa su se stesso.
Che bello.
Il mio regalo sarà all'altezza del suo? Lo spero.

"vado a prendere il tuo regalo adesso"

Salgo le scale di casa per andare in camera mia.
Prendo il "libro" e scendo subito.

"ecco a te"

"emh cos'è?"

"tu aprilo"

Nella prima pagina c'era scritto per ricordarti quanto ti amo.
I suoi occhi brillavano, e io ero felicissimo di questo.
Inizió a sfogliare le pagine, e un piccolo sorriso stava spuntando sul suo volto guardando le nostre foto.
Lui non sorride spesso, e vederlo così mi rende davvero felice.

"è bellissimo shoyo. ma quanto ci hai messo per farlo?"

"non sai quanto, ma ne è valsa la pena"

"ti amo"

"ti amo anche io"

Fine