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E mi dimentico di me ogni volta che ti lascio entrare, un passo in più vicino al vetro delicato di un cuore tagliente che la sofferenza la assorbe più che arrecarla...

E mi dimentico delle promesse, della legenda personale che tace inquieta tra passi esitanti e maldestri di chi procede senza una meta ma non si perde il piacere di chiedere, di usufruire di un cuore fin troppo debole...

E ti dimentichi e ti ricordi al tempo stesso di quanto un vetro fragile possa tagliare, quanto possa nelle imperfezioni create dal tempo essere prezioso, usarsi per sanguinare, restituire o smettere, smettere di dimenticarsi...

Dialoghi InterniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora