Capitolo 6

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Parole chiave: magia, neve, argento
Suggerite da: Miky03005

Ophelia si rese conto che la sua domanda era stata piuttosto vaga, per cui aggiunse una precisazione.
«Se sei uomo non fare nulla, se sei donna sposta quella rivista» ce n'era una proprio lì sul tavolino davanti a sé.
Per una manciata di secondi ci fu ancora silenzio, poi una nota proveniente dal pianoforte la spaventò.
«Santo cielo» le parole uscirono inciampando nel sospiro che lasciò andare «Capito, vuoi fare il misterioso, o la misteriosa».
La lampada si riaccese e Ophelia notò un'ombra con la coda dell'occhio, un brivido l'attraversò e cercò di regolarizzare il suo respiro.
«Non capisco perché ti sei manifestato, o manifestata, ora e non prima, quando c'era la prozia Nadia» sospirò e provò a rilassarsi, i muscoli iniziavano a dolerle.

Nadia tornó un po' più tardi del previsto e ordinarono una pizza.
«Oggi ti hanno cercato» iniziò dicendo Ophelia, rivolta alla prozia
«Chi?»
«Uno dei tuoi amici invisibili, non ha fatto altro che infastidirmi per gran parte della giornata»
«Non ti stava infastidendo, bensì distraendo»
Ophelia, perplessa, alzó un sopracciglio
«Stavi pensando al tuo ex e la Presenza l'ha capito»
«Non sapevo che da morti si acquisissero dei superpoteri, come quello di leggere nel pensiero» il modo sarcastico in cui Ophelia parlò la fece sembrare una bambina indispettita
«Infatti non li acquisisci, semplicemente si è più sensibili. Ti ricordo che siamo fatti di energia e i nostri stati d'animo influiscono, alterando il modo in cui "brilliamo"»
«Fantastico, i fantasmi ci spiano» disse Ophelia infastidita
«Non lo fanno, solo che taluni vengono attratti da alcune energie. E tu, in questo momento, emani un certo tipo di energia»
Ophelia si immobilizzò
«Mi stai dicendo che sono una calamita per fantasmi?» domandò lei allarmata
«No, il punto è un altro, a prescindere dalla tua attuale energia, tu sei la calamita solo di quella Presenza»
«Molto divertente» e Ophelia accompagnò la frase con un finto sorriso
«Non so da quanto ti segue, ma non eri sola quando hai messo piede qui in casa, è da capire come mai segue proprio te» la naturalezza in cui Nadia parlò, lasciò la pronipote senza parole e le venne la pelle d'oca per quella rivelazione «Non temere, non è una Presenza indisponente»
«Come se questo potesse farmi stare meglio» borbottò Ophelia, poi si rivolse con sicurezza a Nadia «Come me ne libero?»
«Le Presenze non spariscono come per magia, devi capirle»
«Ti ricordo che io non vedo i fantasmi e poi ho già i miei problemi a cui pensare, non posso risolvere anche i suoi»
«Vedrai che il modo lo troverai» e Nadia diede un altro morso alla sua fetta di pizza, mentre la tv faceva da sottofondo
«No, aspetta!» esclamò Ophelia per la brillante idea che le era venuta «Se mi aiutassi tu? Potresti chiedere qual è il suo problema, me lo riferisci ed è fatta»
«Sarebbe un'opzione, MA» e la prozia enfatizzò l'ultima parola «Questa Presenza non è come le altre»
«Sarebbe a dire?» chiese Ophelia con un certo timore e preoccupazione
«Non ricorda quasi nulla di chi era»
«Scherzi?!» Ophelia non credeva alle sue orecchie, com'era possibile che stessero capitando tutte a lei
«Dev'essere stata una morte repentina la sua, è uno dei motivi per cui una Presenza è molto confusa»
«Il fantasma è qui, adesso?» si affrettò a domandare Ophelia
Nadia scosse il capo e bevve un sorso della sua birra
«Spiegami una cosa, tu mi ha sempre detto che i fantasmi tornano nei posti a loro cari, di quando erano in vita, questo fantasma cosa ci fa qui?»
«Per qualche motivo è attaccato a te, non alla casa, deve esserci un legame tra voi»
«Nessuno dei miei amici è mancato di recente, per fortuna»
«Non è un tuo amico e nemmeno un conoscente, perché non interagisce con te come se ti conoscesse. Per caso ultimamente hai incrociato persone con abiti antichi?» chiese Nadia
Ophelia non capì il senso di quella domanda così repentina, ma rispose ugualmente
«No, perché?»
«La tua Presenza pare uscita dalla fine del settecento, o inizi ottocento»
Ophelia sgranò gli occhi
«Zia non può essere così antico, un fantasma che resta per troppo tempo attaccato al mondo dei vivi rischia di impazzire e non potersi più reincarnare. E poi come può essere legato a me...» prima che Ophelia potesse andare avanti col suo discorso, Nadia la interruppe
«Infatti non è così antico, per quanto gli abiti che indossa siano stati ben confezionati, potrebbe trattarsi di un costume di scena, o un travestimento per qualche festa a tema. Ah, il suo linguaggio non è diverso dal nostro, un'altra prova che dev'essere mancato non molto tempo fa. A occhio e croce dev'essere poco più grande di te»
Ophelia non stava capendo cosa succedeva, distrattamente iniziò a giocherellare con la sua catenina d'argento, lo faceva ogni volta che era nervosa o sovrappensiero.
«Zia, hai detto che il fantasma ricorda poco o nulla del suo passato, potresti chiedere, invece, cosa ricorda?»
«Fiamme, voci che gli chiedono aiuto e dei volti sfocati» Nadia conosceva già la risposta, perché aveva parlato un po' con la Presenza.
«Anche se decidessi di aiutare il fantasma, non lo vedo e non lo sento» a Ophelia era passato l'appetito
«Però oggi lo hai percepito» puntualizzò Nadia.
Ophelia incrociò le braccia all'altezza del petto, non aveva fatto caso a questo dettaglio e non sapeva neppure quale spiegazione dare, questo non le piaceva.
«Secondo te, com'è possibile una cosa del genere?»
«Cosa provi?» domandò Nadia concentrandosi sulla pronipote
Ophelia conosceva la prozia quel tanto che bastava per sapere che se Nadia rispondeva a una domanda con un'altra domanda, c'era sempre un motivo, quindi pensò attentamente alla risposta.
«Delusione, tristezza, confusione» Ophelia deglutì, la sua prozia era la persona che più le era stata vicina nei momento più significativi della sua vita, le aveva praticamente fatto da nonna
«La confusione è un sentimento a lui familiare, oltre al presunto legame tra voi, posso affermare con sicurezza che è stato richiamato dal tuo essere così confusa. Vedi? Avete qualcosa in comune»
Ophelia storse la bocca e si imbronciò «Sto morendo dalle risate» il suo tono era piatto, Nadia ignorò la "battuta" della pronipote e finì la sua fetta di pizza.
«Sbaglio o sei in modalità Regina delle Nevi?»
«Ci vorrebbe un po' di neve, rende tutto più bello e magico» rispose Ophelia, perdendosi un attimo nei suoi ricordi.
«Tutto ha un inizio e una fine» iniziò dicendo Nadia «Ogni cosa troverà il suo posto e l'equilibrio riprenderà il giusto ordine» poggiò la mano su quella della pronipote e la strinse per farle sentire la sua vicinanza
Ophelia sospirò, era successo tutto da poche ore, eppure le sembrava fossero passati lunghi e interminabili mesi.
«Non partire zia...» mormorò Ophelia, Nadia si portò la mano della pronipote alle labbra e ne baciò il dorso, come quando era bambina.

••NdACiao caro/a lettore/lettrice ☺️Grazie per essere qui e aver dedicato un po' del tuo tempo a questo nuovo capitolo 🙏🏻🦄  poco a poco inizia a prendere piede l'avventura di Ophelia 🤭Se lo vorrai, ci rivediamo tra una settimana 🥰🌸

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NdA
Ciao caro/a lettore/lettrice ☺️
Grazie per essere qui e aver dedicato un po' del tuo tempo a questo nuovo capitolo 🙏🏻🦄 poco a poco inizia a prendere piede l'avventura di Ophelia 🤭
Se lo vorrai, ci rivediamo tra una settimana 🥰🌸

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