Pucca si lasciò ricadere sulle coperte fresche di bucato ancora incredula per cosa fosse successo quella stessa mattina. Nonostante fossero già a sera tarda non aveva smesso di ripensare al comportamento di Tobe.
Le sembrava di essere impazzita.
Prima la ringrazia, poi le dice velatamente che è carina ed infine la ringrazia di nuovo accarezzandole la testa.
Lui.
Tobe.
Che le accarezzava la testa.
Se non era impazzita lei, lo era lui. Sicuramente qualcuno era impazzito quella mattina. Bisognava capire solo chi.
- Mia, te che dici? Secondo te sono pazza? -
La micina appallotolata sul davanzale della finestra alzò appena la testolina per guardarla con i propri occhioni scuri.
Ma cosa le veniva in mente? Si metteva a chiedere parere alla propria gatta?
Forse, alla fine dei conti, era la quella che era davvero uscita di senno.
La giovine si lasciò andare all'ennesimo sospiro, rigirandosi sul fianco. Il piccolo orologio posto sul comodino segnava già le 23:45, e Pucca già preannunciava l'ennesima notte insonne.
Come se non avesse già abbastanza problemi di suo. Ci si doveva mettere pure quel delinquente di un ninja a toglierle il sonno. Accidenti a lui!
Infastidita, Pucca scalciò malamente le coperte girandosi sul fianco opposto, ritrovandosi così con la schiena rivolta alla porta della camera e il viso verso l'ampia finestra. Da un angolo di questa vedeva spuntare i possenti rami dell'albero centenario piantato nel giardino di casa sua. I raggi serali illuminavano le foglie verdi, creando un interessante gioco di luci ed ombre.
Nel futile, ennesimo, tentativo di prendere sonno iniziò ad osservare con maggiore attenzione le macchie scure che si formavano tra le foglie, e provò ad associarle a elementi a lei noti.
Un bastoncino di dango, un paio di nuvolette, Tobe, un'altra nuvoletta...
Pucca impiegò un secondo per realizzare, e quando lo fece scattò a sedere sul letto stropicciandosi gli occhi.
No, quella non era un'allucinazione e nemmeno un gioco di ombre!
Sul ramo vicino alla sua finestra era appena balzato Tobe, che le stava giusto facendo segno di aprire la finestra.
Ok, ora ne era certa al 110%.
Era impazzita.
- Si può sapere che diavolo ci fai qui? -
Quello della ragazza fu un bisbiglio quasi urlato, tanto era il suo sgomento, non appena spalancò la finestra a due ante.
Tobe entrò come se nulla fosse, andando a sedersi sul davanzale della finestra, esattamente dove poco prima si trovava giusto la piccola Mia. Infatti la gattina rosa si era vista costretta a migrare sul letto dove, con occhi di sfida, osservava il ragazzo che le aveva appena sottratto il suo posto preferito.
- Per un attimo avevo pensato che mi avresti lasciato lì al freddo - fu l'esordio del ninja, una volta accomodatosi.
Aveva appena eclissato la sua domanda.
- Non sapevo che rispondere fosse passato di moda - lo provocò allora, ricevendo inizialmente in risposta un verso stizzito.
- Sono appena entrato, dammi un secondo. Non iniziare già a fare la bisbetica -
"Ancora con questa storia della bisbetica?" pensò infastidita, sentendo la vena sulla fronte pulsare sempre più.
Pucca era sul punto di defenestrare il ninja, quando questo le mise sotto il naso una busta bianca.
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Moonlight || Pucca
FanfictionIn una notte estiva di fine luglio, Pucca si ritrova a rincorrere la propria gattina Mia nel bosco vicino casa fino a quando non trova, svenuto per terra, il corpo privo di sensi di Tobe. Pucca x Tobe