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Con ancora la gattina stretta tra le braccia, Pucca osservava ad occhi sgranati la figura del ninja sdraiata a pochi metri dai suoi piedi.

Che cosa ci facesse là, nel boschetto confinante con casa sua, in quello stato, la ragazza non riusciva proprio ad immaginarselo.

Che avesse incassato l'ennesima sconfitta contro Garu? Per quale ragione i suoi ninja allora non lo avrebbero portato via, abbandonandolo in quelle condizioni? Non aveva alcun senso.

- Ehi, tutto bene? -

Non ricevendo alcuna risposta, la ragazza iniziò a sudare freddo.

"Non sarà... morto, spero"

Con preoccupazione crescente, Pucca lasciò a terra la piccola Mia, intimandole di non muoversi, per poi avvicinaesi cautamente al corpo del ninja privo di sensi.

-... Tobe? -

Provò a chiamarlo ancora, ma ottenne solamente lo stesso risultato di prima. Un lungo e poco rassicurante silenzio.

"Oh caspiterina. Se è morto davvero io che faccio?"

La corvina iniziò a guardarsi intorno, allarmata, fino a quando gli occhi scuri non le caddero su un rametto poco lontano da loro. Le venne un'idea.

Rapida afferrò il legnetto, non poco più lungo di una trentina di centimetri, e si accovacciò a terra. Se fosse davvero passato a vita migliore, Pucca non aveva la più che minima intenzione di toccare con mano un cadavere. Era un'esperienza di vita che non teneva affatto a sperimentare.

Per questo, armata di rametto, iniziò a punzecchiare delicatamente il petto del ragazzo.

- Sei morto? -

Dovette punzecchiarlo un'altra volta, prima di ricevere un gemito sommesso come risposta.

Pucca tirò un lungo sospiro di sollievo.

"Almeno non è morto" pensò, portandosi una mano all'altezza del cuore.

Nonostante l'appena acquisita consapevolezza che il ninja non fosse passato davvero a miglior vita, la corvina non riuscì a sentirsi completamente sollevata. Per questo si avvicinò ulteriormente a carponi al corpo del ragazzo per studiare meglio la situazione.

Gli abiti scuri sembravano essere intatti e, a parte qualche macchia di polvere e terra qua e là, non sembrano dar segno di colluttazioni violente.

Pucca non vide traccia nemmeno di eventuali ferite su tutto il corpo, e così spostò l'attenzione verso il viso del ninja.

Ebbe un piccolo sussulto nel notare che Tobe non portava la sua solita maschera.

Le era già capitato innumerevoli volte negli anni di vedere il suo viso scoperto, ma nonostante ciò... rimase comunque sorpresa. Vedere Tobe al... "naturale" restava comunque un evento raro. Quasi quanto un'eclissi solare che cadeva ogni diciotto anni, o giù di lì.

Con lo sguardo percorse tutta la linea della mascella squadrata, e si fermò ad osservare prima gli zigomi marcati e poi la linea non perfettamente dritta del naso.

Era la prima volta che Pucca si ritrovava ad osservare Tobe così da vicino, e ne rimase rapita.

Riuscì a notare dettagli, nel volto di lui, che mai aveva notato prima. Come la piccola gobbetta appena accennata sulla base del naso, le sopracciglia folte e scure come le lunghe ciglia degli occhi, e per finire la sua distintiva cicatrice a "X". Si era da sempre interrogata sul come se la fosse procurata quella ferita...

Fu allora che notò un ulteriore dettaglio: le gote del ninja erano colorate di un vistoso rosso acceso.

D'istinto gli portò una mano alla fronte, per contrargli la temperatura.

Moonlight || PuccaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora