Capitolo due: weakness

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Ero lì, in quel bagno con il cuore che batteva a mille. Era stata solo un'illusione?

Ma no Edith, tutto quello che è successo, quella volpe, il bosco: era tutto così reale. Probabilmente sto solo impazzendo, la solitudine gioca brutti scherzi.

Mi alzai da quel pavimento piastrellato e decisi di sciacquarmi il viso, ormai umido e ricoperto di gocce date dalla sudorazione.
L'acqua era fredda e questo non aiutava; dato che la mia temperatura corporea era già bassa di suo. Guardai il mio riflesso nello specchio del bagno e per autoconvincermi dissi:

-Edith, piantala! È stato solo un sogno. Allora uscii dalla toilette e tornai nella mia classe, infondo al corridoio.

-Ma dov'eri finita?- disse Cassie seduta vicino a me.

-Ero andata in bagno, mi è arrivato il ciclo- Dissi a voce bassa.
Lei annuì, con fare poco convinto. Non potevo dirgli del sogno e di quell'animale, avrebbe pensato che io fossi pazza. Ma probabilmente, stavo davvero impazzendo.

Le ore stavano passando come giorni interminabili, il mio sguardo, era fisso sulle lancette di quell'orologio appeso sopra alla lavagna. Attendevo con ansia il suono della campanella che avrebbe concesso il termine di quell'orribile giornata.
E finalmente la campanella suonò, presi immediatamente la mia cartella e corsi subito verso un uscita, ma due figure in lontananza mi bloccarono il passaggio: erano i miei due migliori amici.

-Ferma, Edith, dobbiamo dirti una cosa..- dissero Cassie e Noel all'unisono, si scambiarono uno sguardo complice.

-Certo, ragazzi, ditemi- dissi guardandoli con aria attenta. E Cassie iniziò a parlare.

-Da un po' io e Noel stiamo nutrendo un nuovo sentimento che va oltre al nostro legame fraterno-

-È una fame, interiore, che non riusciamo a sfamare- disse Noel tutto in un fiato, sudava e le sue mani tremavano ansiosamente.

-Noi due siamo innamorati l'uno dell'altro, ma.. Non diedi loro, il tempo di continuare e dissi:

-Temevate che questo sentimento potesse rovinare la nostra amicizia. Ma ragazzi, avevo intuito questa attrazione da molto tempo e la vostra unione mi rende molto felice. Ma non dimenticatevi di me, adesso, eh- dissi quella frase con il mio classico tono ironico che fece scoppiare tutti i presenti in una gioiosa risata, facendo credere di essere felice.
In realtà non stavo bene, percepivo un vuoto incolmabile che dopo, quell'inquietante sogno, era cresciuto a dismisura dentro di me. Noel scaricò la sua ansia e diede una mano a Cassie. Ci salutammo e ognuno di noi tornò sulla strada di casa. Non appena varcai la porta, intravidi i capelli bianchi di mia nonna che le ornavano il viso, in una stupenda treccia.

Da piccola mi insegnò fin da subito ad attorcigliare i capelli , per creare delle meravigliose acconciature. Da quel momento, ero diventata "l'addetta trecce" di Cassie.
Ad ogni festa o uscita importante, io le sistemavo i suoi capelli dorati creando con quei preziosi fili d'oro, bellissimi capolavori.

Ho sempre amato il fisico di Cassie, alta, bionda e con due meravigliosi occhi verdi e carnagione olivastra. Era la ragazza perfetta, simpatica e apprezzata. Lei è l'unica che è sempre stata presente nei momenti bui di tutti, sia di me che di Noel. Tra noi due non è mai esistito un sentimento d'invidia o competizione, lei si fidava di me che come uno scrigno magico, custodivo i suoi segreti, proteggendoli. Noel è un ragazzo speciale, simpatico e estremamente fragile; quando eravamo piccoli, Cassie cadde giù dalle scale della scuola e Noel, si mise a piangere per la preoccupazione. Iniziò a gridare, quelle lacrime cadevano fluentemente dai suoi occhi marrone scuro. Io, invece, ero l'amica mora con la pelle estremamente chiara che mascherava tra i  lunghi capelli, i suoi occhi color nocciola. Un trio perfetto, eravamo differenti l'uno dall'altro, ma le nostre diverse sfumature, creavano un qualcosa di inverosimile e speciale.

Nonna Kate mi avvolse in un caloroso abbraccio al quale non esisteva via di uscita. I suoi occhi erano così felici che il loro color mare risaltava, come un piccolo spiraglio di cielo scoperto dalle nuvole.
Nonno John, invece, era steso sul divano per il suo classico pisolino pomeridiano, con le braccia dietro la nuca e i piedi l'uno sopra l'altro. Stava riposando, dopo la visita che tenne quel giorno che fortunatamente andò bene. Dopo cena, andai subito a letto, non ebbi manco la voglia di accendere il telefono e tentai di addormentarmi. Eppure anche quella sera mi era impossibile chiudere occhio: quel sogno mi aveva colpito dentro e non riuscivo a trovare nessuna spiegazione plausibile per giustificarlo. I miei dubbi sono i miei difetti, mi colpiscono, rendendomi debole.

Nel mentre Kate era in cucina che lavava i piatti utilizzati quella sera e nonno John la aiutava a sparecchiare.

-John, ultimamente ti sei accorto che la nostra piccola Edith è molto strana- disse Kate.

-Si tesoro, l'ho notato anche io. Ultimamente la vedo persa e vuota- John era sconvolto.

-Spero che non l'abbia scoperto-

-Tesoro è impossibile, abbiamo nascosto ogni traccia-. Lui si sedette sul misero divano in cucina e fece accomandare anche lei. Prese la mano e gliela strinse intorno al suo busto, ricoprendola di un abbraccio consolatorio. Erano estremamente preoccupati.
La serata per loro non durò a lungo; decisero di andare subito a dormire, cercando di nascondere i loro presentimenti.

La mattina seguente era cominciata bene, il sole era alto nel cielo azzurro e irradiava con i suoi raggi benefici le case con il tetto spiovente e le distese verdi-gialle nei contorni delle strade. Eravamo in pieno autunno, ma quella giornata appariva estiva e particolarmente calda. L'autunno è sempre stata la stagione che preferivo, le foglie gialle e arancioni che mascheravano il terreno abbandonato, lasciato a riposo dall'estate rigogliosa che lo precedeva. Tutto questo mi ispirava a tal punto da continuare il mio libro, lasciato in sospeso da giorni, isolando i dubbi che tanto mi opprimevano.
La serenità, la calma sono sentimenti spesso estranei, ma benefici. Mi serviva quella solitudine, dovevo mettere a fuoco le idee.

E proprio in quel momento, mi ricordai che quel giorno dovevo andare al lago con Noel e Cassie, lì iniziò il caos.

Ah, sono sempre la solita sbadata

Buongiorno a tutti cari amici lettori, scusate se sono scomparsa per più di un mese, ma la scuola non mi da tregua

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Buongiorno a tutti cari amici lettori, scusate se sono scomparsa per più di un mese, ma la scuola non mi da tregua.
Ditemi cosa ne pensate, ho dovuto dividere il capitolo in due.
Spero che mi farò perdonare xD
Alla prossima.

𝙵𝚎𝚊𝚛 𝚘𝚏 𝚃𝚑𝚎 𝙳𝚊𝚛𝚔𝚗𝚎𝚜𝚜|𝙻𝚘𝚔𝚒 𝙻𝚊𝚞𝚏𝚎𝚢𝚜𝚘𝚗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora