Capitolo quattro: liberation

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È proprio quando stai per toccare il fondo che capisci il vero valore della lucciola che illumina la tua anima

Asgard un luogo esemplare ricco di persone e di colori, governato dal grande re Odino e dalla sua amata regina Frigga.
Una fiaba e il cinguettio degli uccelli aprivano la giornata in quel grande castello dorato e luccicante.
Una figura da possenti muscoli percorreva le grandi gradinate del palazzo reale: Thor. Il grande dio dal grande fascino e forza inimmaginabile, scese le scale ed entrò in una grande sala contornata da fiaccole dai bagliori arancio che definivano i pavimenti marmorei. Ad attenderlo c'era Odino, seduto sul suo lussuoso trono.
"Padre, perchè mi ha chiamato con tale urgenza?" disse Thor con aria interrogativa.
"Qualcuno sta minacciando la pace nei nove regni. So che ultimamente ti chiedo molto, ma ho bisogno del tuo potere per evitare il caos"
"Padre, a breve devo partire con Sif, Tyr e gli altri. Non posso abbandonare il mio compito ciò comporterebbe a delle preferenze e degli innocenti morirebbero" Thor chiamó al suo palmo il suo martello mjolnir.
"Che altra scelta avrei!? Sei l'unico su cui posso contare! " Odino era pieno di rabbia e nei suoi occhi si notava un luccichio di delusione.
" Che dovrei fare? Contare sul tuo adorato fratello, assassino e traditore? " il re continuò e nel nominare Loki, il gigante di ghiaccio rinchiuso nelle segrete, il suo cuore impazzii.
Thor da quella frase capii lo stato del padre e sapeva che non sarebbe stato in grado di accontentarlo, non poteva abbandonare la sua missione a quella gente serviva il suo aiuto. Stanco di tale lite, Thor si girò pronto per andare e disse: "non vedo altre opzioni, Padre" e andò via, senza attendere risposte da colui che non era in grado di trovare un compromesso.
Odino era dubbioso, liberare Loki sarebbe stato un errore. Non poteva lasciare quel criminale libero, aveva ucciso centinaia di midgardiani senza pietà e se non fosse stato per sua moglie quel gigante di ghiaccio, sarebbe stato solo un orribile ricordo.
I minuti passarono e Frigga arrivò nella stanza. Il suo vestito giallo ondeggiava ad ogni suo passo, la sua grazia ed eleganza erano uniche. Con piccoli passi la regina si avvicinò al trono e si rivolse verso il Re.
"Odino, se vogliamo evitare la fine dobbiamo fidarci, lui non è come credi e..." la regina venne interrotta.
"Zitta donna!" gridò il grande dio.
Frigga fece uno scatto dato dallo spavento. Il suo sguardo era compassionevole perchè sapeva che per il Re tutto non ci sarebbe stata pace: nei nove regni sarebbe arrivato il caos e questo Frigga lo sapeva per certo. Le sue visioni e sensazioni non sbagliavano mai, un cacciatore che centra sempre la sua preda.
Lei si avvicinò al re con delicatezza e con fare calmo disse " ascoltami, ho visto quello che succederà e l'unico modo è liberarlo, troveremo delle condizioni ma non possiamo non agire".
Dopo lunghe riflessioni Odino prese la sua scelta.

Il buio calò e ogni asgardiano riposava nei propri letti ignaro di tutto.
Un uomo era sdraiato nel proprio letto, sfogliava le pagine di un libro antico in una misera cella priva di ogni benessere. Le mani delicate e candide voltavano le pagine, i suoi capelli corvini erano ben stesi sul cuscino e dal suo volto si udiva uno stato di pace.
Successivamente, dai lati del letto, comparve la figura di Frigga e il Dio spalancò lo sguardo lasciando il libro sulle coperte.
"Loki, dobbiamo parlare.."
" Dopo tutto questo tempo ti ricordi che esisto? " il suo tono era ironico e pungente come un pugnale ben affilato.
" Ti prego non fare così io sono qui per te e per avvisarti" lei avanzò con l'intendo di abbracciare colui che ha allevato e istruito per secoli.
Lui si spostò, non voleva un contatto con colei che lo aveva lasciato lì a marcire in una cella come un animale in cattività. Infondo lui è il cattivo.
" Indovino ti ha mandato qui Odino prima della mia inevitabile fine? " accennò un sorriso freddo.
"Io e tuo padre.."
" Lui non è mio padre!" serrò la mascella dopo aver gridato il suo dolore.
" Ed io non so tua madre?" disse Frigga.
" No.. non lo sei".
A Frigga pianse il cuore ad udire quella frase così netta e dolorosa.
"Loki.. Odino vuole liberarti temporaneamente ad un prezzo, per poi ottenere una assoluta libertà" disse tutto in un fiato per poi scomparire nell'oscurità.
Il dio dai capelli corvini usò la sua magia d'impulso e spaccò il letto per poi cadere a terra nel rimpianto.
Cosa ho fatto?
Ogni asgardiano dormiva sotto le coperte, ogni midgardiano era a casa felice e lui era lì a pensare a ciò che è stato. Quella cella era fredda come il suo cuore, una rosa priva di petali.
Cosa vuole Odino da me? Non gli è bastato tutto questo?
La notte fu lunga per il dio degli inganni e breve per il capo degli dei.

"Alzati" disse una guardia con tono duro e pesante.
Loki non aveva dormito, ma con un'illusione reggeva il suo solito gioco.
Fu incatenato e trascinato fino all'immensa stanza del trono. Odino era lì, impassibile.
" Lasciateci soli " ordinò alle guardie.
Le catene fecero un rumore nel cadere sul pavimento e il dio dai capelli neri scrutò l'altro e disse: " Sei così disperato da venirmi a cercare, dov'è il tuo adorato figlio adesso? "
" Loki, non incominciare con i tuoi giochetti. Se fosse stato per me tu ora saresti stato nel Hel" Odino si alzò e lentamente si avvicinò e proseguì " Io ti do la possibilità di scegliere... tra la salvezza e la vita in una gabbia. Ora dimmi, vuoi rimanere là dentro? "
Odino non agisce mai di impulso, era più che certo che lui aveva un piano e Loki di questo ne era consapevole.
Ci fu del silenzio.
E Loki parlò " cosa vuoi da me?"

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Alla prossima<3

𝙵𝚎𝚊𝚛 𝚘𝚏 𝚃𝚑𝚎 𝙳𝚊𝚛𝚔𝚗𝚎𝚜𝚜|𝙻𝚘𝚔𝚒 𝙻𝚊𝚞𝚏𝚎𝚢𝚜𝚘𝚗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora