24 dicembre, Los Angeles
Un'altro amore che devasta è quello che si è spento, una volta c'erano le scintille e sembrava di vivere in una favola, poi all'improvviso qualcosa è cambiato e quel fuoco che c'era si inizia pian piano a spegnere. Ciò che devasta non è perdere l'amore, ma il modo in cui finisce.
Louis Tomlinson lo sapeva da mesi che quell'amore non aveva più speranze, ma a volte si continua a provare perché quella persona è una spalla che si ha paura di lasciare andare. Ma, purtroppo, il suo amore era finito nel peggiore dei modi e Louis non vedeva l'ora di cacciarlo dalla sua vita.
"Louis fammi entrare, parliamone" continuava a ripetere River da ormai cinque minuti battendo la mano sulla porta della camera da letto.
"Davvero pensi che io voglia parlare con te?" rispose Louis con una risata esasperata, quasi non gli interessava più cosa era successo, voleva solo mandarlo via.
River era il fidanzato di Louis da ormai cinque anni, si erano conosciuti a lavoro e la loro storia la invidiavano tutti perché all'apparenza erano perfetti, ma mai farsi ingannare da essa. La loro storia stava andando in frantumi da almeno un anno, vivevano insieme ma quasi non si parlavano mai, non sapevano mai cosa facesse l'altro e forse neanche gli interessava.
La sera prima, però, River era tornato a casa con la camicia sbottonata e con un bellissimo attore che sembrava tutt'altro che un amico. Probabilmente pensava che Louis fosse ancora in viaggio, non si ricordava mai che giorno tornasse, ma quando lo ritrovò seduto sul divano che lo fissava con uno sguardo schifato, probabilmente River si rese conto di essere stato un vero idiota.
"Louis andiamo! Voglio spiegarti, hai frainteso tutto, aprimi e ne parliamo. Ti stai comportando come un bambino" continuò quel cretino che fino a qualche ora prima definiva il suo fidanzato. La rabbia prese il sopravvento in Louis e decise di aprire la porta. "Finalmente!" esclamò River prima che una scarpa lo colpisse in testa "ma che?"
"Ammettilo, da quanto tempo mi tradisci?" chiese Louis con un'ottava troppo alta, non gli stava cadendo il mondo addosso, non si sarebbe fatto abbattere da questo, ma voleva comunque delle risposte.
"Lou..."
"Parla! E non chiamarmi più 'Lou'" disse scocciato, poi decise di scendere in salone, seguito da River che continuava a non dirgli nulla, non avrebbe sprecato la sua giornata litigando con lui, aveva comunque un lavoro.
"Ok, senti non abbiamo fatto nulla, è solo un amico, adesso calmiamoci, vieni qui" disse dolcemente River, poi però rimase interdetto quando Louis scoppiò a ridere fragorosamente.
"River vai via, non sono stupido e so cosa ho visto", dopodiché aprì la porta d'ingresso e lo spinse fuori. Quella scena faceva male anche a Louis, non voleva avere più nulla a che fare con lui ma sapeva che una parte importante della sua vita se ne sarebbe andata da lì a poco.
"Cosa stai facendo? Sono in pigiama Louis!"
"Ammettilo!"
"Va bene, ti ho tradito, sei felice ora?"
A quel punto la rabbia offuscò Louis, si avvicinò a lui e gli tirò un pugno, forte e deciso, in faccia. Era una soddisfazione, ma faceva un male cane. "Mi hai chiesto se sono felice?!"
"Non intendevo dire questo! Ahia, da quanto ti trattenevi?" si lamentò River, con una mano a coprirsi la faccia e l'altra che lo sosteneva ad un muretto. "Le cose tra noi vanno male da almeno un anno, stai sempre a lavoro, ne sei talmente ossessionato che hai un'intero studio in casa! Non ti importa più nulla di cosa faccio, e sai una cosa? Non sei neanche un granché a letto"
Beh, non era necessario, ma Louis gli tirò un altro pugno che questa volta lo stese completamente, poi si girò e rientrò in casa chiudendosi il portone alle spalle. Corse in camera da letto, prese tutto ciò che gli capitava tra le mani che fosse di River e lo butto giù dal balcone sapendo che quell'uomo stava ancora lì in giardino.
Si era appena chiuso un capitolo e forse non nel migliore dei modi, si sedette sul letto e ci provò, in tutti i modi, ma non gli scendeva neanche una lacrima. Era distrutto, si, ma a quanto pare non riusciva a piangere neanche per questo. Lanciò un urlo di frustrazione e poi schiacciò la faccia su un cuscino.
River era stato il suo prima vero amore, adesso tutto quello gli sembrava falso. Si erano conosciuti perché Louis aveva creato il trailer di uno dei suoi film. Tutti erano gelosi della loro relazione, era bellissimi entrambi, ricchi e sembrava che avessero una relazione incredibilmente perfetta. 'Come è facile illudere le persone a volte' pensò Louis.
Adesso doveva solo riprendersi, quale modo migliore se non lavorare? Andò nello studio dove Maya e Liam stavano già lavorando. Possedeva una sua agenzia da ormai due anni, i suoi due dipendenti principali erano Liam, il suo migliore amico da quando erano piccoli, e Maya, la fidanzata del suo amico. Liam era un uomo molto affascinante, Louis non aveva mai capito come avesse fatto a non innamorarsene, era muscoloso ma aveva dei tratti dolci, aveva un ciuffo castano, così come gli occhi e il sorriso luminoso come un bambino. Maya invece poteva essere presa per una modella, alta, magra, con i capelli scuri, era bellissima, insomma quei due erano una di quelle coppie che non si sarebbero mai lasciate, troppo perfetti l'uno per l'altra. Quando lo videro sconvolto non fecero domande, avevano già sentito tutto e Louis lo sapeva benissimo.
"Allora" sospirò Louis "avete finito il trailer di 'spie sotto copertura'?", doveva distrarsi ma forse neanche lavorando ci sarebbe riuscito. Loro, sempre in completo silenzio, glielo mostrarono. Quei pochi minuti di trailer forse aggiustarono qualcosa in lui, amava davvero molto il suo lavoro, ma una volta finito i pensieri tornarono a tormentarlo.
"Mi ha tradito, e per di più il giorno del mio compleanno! Ma non mi importa e non capisco come faccio ad avere così pochi sentimenti. Sono senza speranze, perché passate ancora del tempo con me? Ho una vita monotona, non faccio altro che lavorare. L'anno scorso ho comprato quattro libri e ho letto solamente la trama, leggo solo i giornali e tutto ciò fa pena" sbottò Louis non capendo neanche lui quale fosse il punto del suo discorso.
"Amico, a me sembra che tu te la stia prendendo più con te stesso che con River. È lui il verme! Tu non hai fatto nulla, non tormentarti. Dovresti metterti un po' in pace con te stesso perché in questo momento mi sembra che tu non sappia cosa più cosa vuoi, probabilmente non lo sai da tempo e con tutto ciò te ne sei reso conto" disse con un tono calmo Liam, voleva aiutare l'amico ma non aveva la più pallida idea di quale fosse il problema principale, perciò provò solo a confortarlo.
"Forse hai ragione. Sapete cosa? Devo andarmene, magari in un posto tranquillo, isolato da tutto e tutti, potrei fare cose che magari voglio fare da tempo, magari anche mangiare carboidrati senza sentirmi in colpa. Ritenetevi in ferie fino alla fine dell'anno, basta lavoro"
"Louis sei serio?! Non ci dai qualche giorno di ferie da mesi!" esclamò sconvolta Maya guardando prima Louis e poi il suo fidanzato.
"Riposatevi un po', farà bene anche voi. Buona vacanza ragazzi!" gridò Louis dal corridoio mentre correva dal suo computer per cercare un posto dove fuggire per quelle settimane.
Una vacanza, ecco cosa gli serviva.
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The Holiday - L. S.
Fiksi PenggemarLouis Tomlinson e Niall Horan, due persone con una vita completamente diversa l'uno dall'altro, delusi dalla loro vita sentimentale, decidono di scambiarsi la casa per le vacanze di natale. Doveva essere un modo per allontanarsi da tutto ciò che rig...