Capitolo 6

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Quella giornata fu un inferno per tutti specialmente per Michael, non era uscito dalla sua stanza neanche per mangiare pranzo. Durante l'ora di cena visto che Michael non sarebbe andato a mangiare Giò aprì la camera di Tyler e gli fece un sorriso, lui capendo cosa voleva fare gli andò in contro abbracciandola forte. Tutti e due andarono in cucina lentamente sedendosi a tavola vicini, quando Dylan si girò per portare i piatti con il riso a tavola, vedendo Tyler sospirò e gli diede il piatto. Bella non disse nulla per tutta la cena Dylan, invece, aveva incominciato a parlare per rompere il ghiaccio ma non fu sufficiente. Appena finita la cena Tyler si alzò prendendo i piatti vuoti dei ragazzi, che lo guardarono straniti, e andò a lavarli. Giò guardò i due amici e gli sorrise ma loro non ricambiarono. Quella notte Giò fu costretta a dormire in un'altra stanza,  perché Michael non voleva averla intorno, ma lei non voleva perderlo per una banalità. 

Visto che la camera dove dormiva Tyler aveva un altro letto, dopo qualche ora passata a guardare il tramonto più triste di sempre si decide di andare a chiedere se poteva dormire con lui.

 Si incamminò verso casa: aprì la porta piano per non svegliare Dylan sul divano e andò da Tyler. Bussò, aspettò un istante e poi comparve la faccia assonnata di Tyler sulla porta, che si strofinava gli occhi arrossati sussurrando: "Ma sei solita a tutti svegliare in piena notte per parlare o solo con me?!" Sbadigliò, Giò rise piano "Ehi sii onorato. Fammi entrare dai" aprì la porta e la richiuse subito dopo con un tonfo attutito. "Posso dormire qui stanotte? " gli chiese Giò, lui non esitò un istante e annuì, quindi lei andò a sistemare il cuscino che aveva in mano sul letto a fianco a quello di Tyler. Senza dire una parola si addormentarono. Qualche ora dopo Giò iniziò ad agitarsi nel sonno e poco dopo iniziò a urlare.

Con un balzo Tyler scese dal letto e andò da lei abbracciandola per calmarla. Dopo qualche istante di panico Giò si calmò avvolta tra le braccia di Tyler. Lui si sdraiò con lei coprendosi con le coperte. Poi gli chiese spaventato "Stai bene?" lei risponde con voce tremante: "Sì penso... di sì" "Cos'è successo?" gli chiese lui, nemmeno lei lo sapeva ma aveva vissuto un incubo e se lo ricordava anche bene, fin troppo.

 Cercò di aggrapparsi a quel ricordo per riviverlo ancora istante.

 Era tutto buio c'era un computer e una sedia con sopra un ragazzo poco più grande di loro. Era concentrato sul computer e sulla pagina che aveva aperto. Un'email con scritto ordini dal capo. Non riuscì a leggere molto ma la sua attenzione cadde sul suo nome e su quello di Tyler che erano scritti in grassetto rispetto al resto della lettera. Il ragazzo seduto girò la testa verso la porta che Giò non aveva notato fino a quel momento, si alzò, chiudendo la schermata prima che potesse vedere cos'altro c'era scritto. Fuori dalla porta vide degli uomini incappucciati che correvano. Giò la aprì e si ritrovò in mezzo a uno scontro tra i rapitori... e i suoi amici. Ma lei non c'era. Penso che quindi erano riusciti a scappare ma poi vide se stessa, dalla parte del corridoio in cui c'erano gli uomini incappucciati, stava parlando con uno di loro brandendo un arco con le frecce e poi iniziò a correre verso i suoi amici. Iniziò lo scontro ma non capi perché lei era con i rapitori. 

Tutto scomparve ritornando buio. 

Aprì gli occhi ed era ancora tra le braccia di Tyler. La stava guardando poi disse "Dormi ne hai bisogno" si addormentarono abbracciati rivolti verso il soffitto.

 La mattina dopo Giò si svegliò prima di Tyler rimettendogli le coperte addosso. Uscì dalla porta e incontrò Michael, l'ultima persona che avrebbe dovuto incontrare appena uscita dalla stanza di Tyler. "Che cosa ci facevi lì dentro, hai dormito con lui?" sussurrò Michael con voce arrabbiata. "Avevo altra scelta forse?"  ribatte lei.

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