Capitolo 1

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Ultimamente mi chiedevo cosa si provasse a stare all'interno di una gang. Si, proprio una di quelle gang; quelle che andavano in giro a fare rissa, picchiarsi a vicenda per ottenere qualcosa a loro caro. Sembrava una cosa da stupidi, eppure sembrava che così facendo si divertissero assai, cosa che io non facevo quasi mai.

Sono Yui, Yui Harada e la mia vita è stata a dir poco complicata, o almeno credo. Odiavo relazionarmi con le persone, provavo un profondo fastidio.
Molte mi invidiavano per la mia bellezza a tal punto da diventare il loro argomento quotidiano. Ho sempre voluto essere lasciata in pace, non sopportavo le chiacchiere su di me e tantomeno chi cercava di avvicinarsi a me intento a rubarmi il cuore.
Sono sempre stata molto riservata e fredda con tutti. Non mi fraintendete, ma solitamente non mostravo l'affetto che provavo verso gli altri, l'ho sempre tenuto per me.

Takemichi Hanagaki, sfigato, nonché mio migliore amico. Prendevo lezioni di karate quando ero piccola, pertanto sfruttavo questo pregio per aiutare Takemichi quando si cacciava nei guai, pestato a morte da gente che compariva dal nulla per le strade della città.
Hina, la sua dolce e amata ragazza che lo rimproverava ogni volta che lo vedeva ridotto male a causa delle risse, per questo motivo lo portavo spesso a casa mia così da curargli le ferite prima che ella lo vedesse.
Mi basta conoscere loro, avere altre amicizie non era il mio obiettivo; almeno fino a quel giorno.

*

Era un giorno qualsiasi, noioso come tutti gli altri. Preferivo passare le mie giornate a casa, seduta sul divano, da sola, mentre i miei genitori lavoravano tutto il giorno.
Invece no, quel giorno mi toccava uscire. Decisi di andare da Takemichi, con dei dorayaki che avevo comprato per lui.
Ma mentre camminavo lungo la strada sentii delle urla provenire alla mia sinistra.

-Uccidilo! Uccidilo! Uccidilo!
-Dammi la mazza ho detto!

Doveva trattarsi di un'altra rissa, probabilmente. Così ci andai, senza neanche chiedermi il perché lo stessi facendo, e trovai tantissimi ragazzi messi sulle scalinate che assistevano al combattimento di un ragazzo molto alto, Kiyomasa lo chiamavano. Quest'ultimo combatteva contro un ragazzo biondo, sembrante molto più debole: si trattava Takemichi.
Potevo aspettarmelo? Molto pobabilmente si.
Decisi di aiutarlo, come sempre d'altronde.
Mi incaminai verso i due, mentre tutti gli sguardi furono rivolti verso di me, o almeno, così sentivo. Potevo aspettarmi anche questo, dopotutto sarebbe strano vedere una ragazza che passeggiava tranquilla e spensierata in una zona nel bel mezzo di una rissa.

«Ehi tu.» dissi al ragazzo dinanzi a me.

Lo vidi girarsi di scatto, perplesso di chi fosse la voce della persona che l'avesse improvvisamente chiamato.

«Eh? E tu chi saresti mocciosa?»

Non sopportavo essere chiamata così, eppure qualunque persona di quel genere io incontrassi doveva farlo: era d'obbligo?

«Fatti da parte spilungone.» ringhiai.

«Chi ti credi di essere ragazzina!? Sai con chi stai parlando?»

«No, e devo dire che non mi interessa affatto» gli risposi, talmente disinteressata da far innervosire ancor di più il ragazzo dinanzi a me.

Si preparò per tirarmi un pugno che schivai con molto facilità, per poi dargli una forte gomitata sul fianco destro, facendolo piegare leggermente e cadere col viso sul terreno.
Poi mi rivolsi a Takemichi.

«Oh Takemichi, si può sapere che ci fai qui?»

«Stai attenta, Yui-san!» gridò.

Mi resi conto che Kiyomasa si era rialzato pronto a sferrare il suo attacco contro di me, quando d'un tratto si fermò a causa di una voce che proveniva dietro di lui.

𝐓𝐇𝐄 𝐓𝐇𝐑𝐈𝐋𝐋 || Takashi Mitsuya Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora