Capitolo 7

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«Accidenti, sei proprio bravo"» gli dissi stupita dopo averlo visto cucinare, mentre posavo i piatti sul tavolo.

«Grazie Harada» mi sorrise.

«E non chiamarmi così» borbottai.

Mi guardò solamente senza rispondermi. Odiavo quel gesto, mi metteva soltanto a disagio. Ma, fortunatamente, d'un tratto sentii squillare il telefono.

«Chi è?» mi chiese Mitsuya.

«Oh, è Takemichi. Pronto, Takemichi?»

«Yui-San!» esclamò il biondo dall'altra parte del telefono.

«Abbassa la voce, che succede?» gli chiesi.

«Una tragedia, Yui-san!»

«Che cosa?! Mi fai preoccupare, Takemichi!» esclamai.

«La mia vita non ha più senso, che cosa farò adesso!?» si agitò.

«Stai piangendo? Si può sapere cos'è successo!?» insistetti nel sapere.

«Hina! L'ho vista con un altro!» mi disse.

«Oh...avanti Takemichi. Sai che Hina non ti tradirebbe mai.» lo rassicurai.

«Chi vorrebbe un fallito come me!?»

«Beh ecco...non hai tutti i torti, ma...» stetti per dire, quando egli mi interruppe.

«Yui-san! Tu devi consolarmi!»

«Davvero?» mormorai.

«Giuro che se lo vedo gli faccio rimpiangere di essere nato!» esclamò.

«Ma non stavi piangendo? Takemichi. Non puoi batterti sapendo che finirai a terra dopo un sec...» gli dissi, ma non feci in tempo che egli mi interruppe una seconda volta.

«Si. Ho già tutto in mente. Non mi sfugge.»

«Takemichi!» lo richiamai.

«Grazie Yui-San, sei stata davvero d'aiuto! Ci vediamo domani!» concluse per poi riattaccare.

«Che cosa voleva?» mi chiese Mitsuya.

Prima di rispondergli guardai l'orario. Avevo perso la cognizione del tempo.

«È davvero tardi! Devo tornare a casa!» esclamai.

Mi sbrigai ad andare in salotto e prendere le mie cose, quando d'un tratto la porta d'ingresso si aprì lasciando intravedere la madre.

«Sono a ca...Oh ciao ragazzi.» ci salutò, appena entrata in casa.

«Oh sei tornata mamma» le disse Mitsuya.

«Buonasera Hisako» sorrisi timidamente.

«Rimani per cena, Yui?» mi chiese la donna.

«Mi piacerebbe molto ma io dovrei tornare a casa. Magari un'altra volta» proposi.

«Non preoccuparti! Ti accompagna Takashi a casa, è pericoloso per te andare in giro sola a quest'ora» mi disse poi.

«Ma no, non si preocc...»

«Per me non c'è problema.» mi interruppe Mitsuya, sogghignando.

Sospirai in segno di arresa. Salutai e uscii di casa con il ragazzo, salimmo sulla moto e partimmo.
Mi piaceva tanto andare in giro la sera a quella velocità, con il vento che ti colpiva il viso. C'era aria di libertà insomma.
Così concentrata e persa nei miei strambi pensieri che neanche mi accorsi che eravamo già arrivati a destinazione...e neanche mi accorsi che ero rimasta tutto il tempo con la testa poggiata sulla sua schiena stringendolo forte a me.

𝐓𝐇𝐄 𝐓𝐇𝐑𝐈𝐋𝐋 || Takashi Mitsuya Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora