NO SHAME - Fatgum x Reader

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T/N's POV

"E va bene." sospirò Taishiro prendendo posto sulla sua sedia non appena rimettemmo piede nell'ufficio per la pausa pranzo. "Diamo un'occhiata a quei file. Dammi solo un secondo che metto su da mangiare. I takoyaki vanno bene anche a te?"

Dall'incontro con Taro quella stessa mattina, Toyomitsu sembrava essere particolarmente nervoso, e mi era dispiaciuto moltissimo vederlo mentre era stato costretto a subire la sua presenza, anche se solo per pochi secondi.

"Sì, mi vanno bene." dissi sedendomi sull'area libera del tavolo accanto alla griglia e portando la schiena nella sua direzione. "È per l'incontro con Taro che stai così?"

"Uhm? Ma no, ma no!" disse, e percepii chiaramente quanto il sorriso che mi mostrò apparve forzato. "Mi hai detto di non dargli peso, no? Così voglio fare!"

"Taishiro..." sospirai. "Dimmi la verità."

"È...È il suo modo di fare che mi infastidisce, ok? Ma non ce l'ho con te, mi chiedo solo cosa ci faccia qui." ammise versando la pastella già pronta sulla teglia ormai calda. "Insomma, quando ti ha riconosciuto a Kyoto aveva detto di dover venire qui ad Osaka per qualcosa, ma..."

"Credo di sapere per quale motivo si trovi qui."

"Cioè?" chiese bloccandosi.

"Prima di salutarmi, ha mimato un gesto che ricordava una siringa, non vorrei che si occupasse delle tue stesse indagini a Tokyo riguardo alla droga."

Taishiro posò il contenitore della pastella di fianco alla piastra strabuzzando gli occhi e subito dopo, con fare concitato, aprii il plico di fogli che aveva portato in ufficio quella stessa mattina. Scorse tutti le pagine fino all'ultima e controllò attentamente le righe finali del dossier.

"No, dai, è uno scherzo." sospirò gettando i fogli sul tavolo, ed io raccolsi il blocco andando a controllare cosa lo avesse tanto infastidito.

Effettivamente, quel referto era firmato da alcuni nostri colleghi tra cui AlfaIncrediboy, o per meglio dire il nome da eroe di Taro Nakano, il mio ex.

"Allora diceva la verità." constatai richiudendo il plico.

"Non si può mai stare tranquilli." sospirò stizzito iniziando a rigirare i takoyaki sulla piastra. "Ma sai una cosa? Non importa, l'importante è che riusciamo ad ottenere nuove informazioni. Mangiamo e poi vediamo cos'ha da dirci il dossier."

"Va bene."

Per via della stazza del ragazzo, sedermi sulle sue ginocchia come solo qualche giorno prima era a dir poco impossibile, e scelsi di prendere posto sul tavolo al suo fianco per la consultazione del referto non appena concludemmo il pasto. Taishiro iniziò subito a leggere ad alta voce e, man mano che la nostra lettura proseguiva, venimmo a conoscenza della composizione della sostanza, denominata Iris dalla polizia, in grado di rafforzare la droga e al tempo stesso di far perdere all'utilizzatore il controllo del proprio corpo. Era un insieme di droghe di comune utilizzo, legate insieme da una determinata sostanza chimica, ma purtroppo non riuscimmo a saperne nulla dato che sembrava mancare la pagina utile a spiegarne la composizione. Anche i numeri a fondo pagina facevano sospettare la sua voluta assenza da parte di chi ci aveva fornito il dossier.

"Che facciamo?" chiesi al ragazzo voltandomi nella sua direzione, e lo scoprii osservare i fogli con aria concentrata.

"Onestamente? Non ne ho idea." sospirò. "Provo a contattare i miei colleghi di ricerca e vedo se sanno qualcosa."

"E se... Se provassi a chiamare Taro? Ha firmato anche lui il referto, probabilmente sa qualcosa."

Taishiro mi osservò con occhi attenti per alcuni secondi e poco dopo sbuffò avvicinandosi a me e posizionandosi tra le mie gambe mentre mi trovavo ancora seduta sul tavolo al suo fianco. Mi abbracciò e ne approfittai per toglierli il cappuccio della felpa arancione lasciando che le mie dita scorressero tra i suoi morbidi capelli. Solo in quel momento notai una cicatrice bianca e particolarmente grande fare capolino tra i suoi capelli, e realizzai che altro non era che la ferita che gli aveva inferto la caduta dalle scale ai tempi delle elementari. Strinsi gli occhi, ricordando quell'infausto momento, ma continuai ad accarezzarlo mentre espirava con forza.