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T/N'POV


"Da dove posso partire?" si domandò Toyomitsu alzando gli occhi al cielo con aria dubbiosa. 

Lo osservavo ansiosa mentre si arrovellava alla ricerca del suo ricordo, e mi sentii parecchio in colpa per averlo costretto a rivivere quel brutto periodo nella sua mente. 

"Ok, ci sono." sorrise. "Dopo quello che era successo sulle scale della scuola, venni subito portato all'ospedale. Mi parve un attimo, ma in realtà sono rimasto incosciente per più di una settimana e quando mi sono svegliato avevo solo un leggero mal di testa."

Calò il silenzio ed il ragazzo addentò un takoyaki mentre io rimasi ferma ad osservarlo in attesa che continuasse il suo racconto, ma poco dopo si voltò nella mia direzione con aria dubbiosa.

"Hai altre domande?" chiese.

"A-Aspetta. Non fraintendermi, ma...Tutto qui?" chiesi incredula dalla sua brevissima spiegazione.

"Tutto qui." sorrise.

"N-No, aspetta, ci deve essere per forza altro."

"Affatto. Beh, ci ho messo qualche giorno a riprendermi completamente, ma stavo benissimo."

Vuoto. Vuoto totale.

Ero incredula dall'estrema semplicità con cui mi narrò come si erano svolti i fatti, ed allo stesso tempo ebbi la sensazione di aver perso una marea di tempo dietro al mio trauma in tutti quei lunghi anni. 

"T/N?" mi chiamò il ragazzo notando il mio sguardo vuoto posato su di lui. "Va tutto bene?"

"S-Sì..." mormorai abbassando lo sguardo. "Mi giuri che non c'è altro? Insomma, non hai rischiato niente di particolarmente grave?" 

"Niente di niente, lo giuro. Ho solo avuto una botta in testa più forte del solito!" rise indicandosi la fronte. "Per questo ti dico che non hai nulla di cui preoccuparti nei miei confronti. Va tutto bene."

Quasi mi venne da piangere quando sentii gran parte del peso che mi portavo sul cuore svanire nel nulla liberandomi da quelle pesanti catene.

"S-Sul serio?" mormorai nascondendo le labbra dietro ad una mano mentre i miei occhi erano sull'orlo del pianto.

"Sul serio." confermò con un grande sorriso.

Non riuscii a trattenermi e gli saltai al collo abbracciandolo con forza iniziando a piangere come una bambina. Toyomitsu si irrigidii per qualche istante, e poco dopo si rilassò alzando una mano per accarezzarmi con delicatezza un braccio. Inclinò poi la testa di lato per far combaciare le nostre guance.

"Va tutto bene." mormorò con estrema dolcezza. "Non c'è bisogno di piangere."

"S-Sì..." biascicai. "S-Scusami."

"Ma sfogati pure se è ciò di cui hai bisogno."

Non risposi e continuai a piangere travolta da una marea di emozioni che non credevo di essere in grado di provare. Mi sentivo come liberata, in estrema armonia con il mondo, e la presenza del ragazzo in quel mio momento di fragilità mi trasmetteva sensazioni completamente estranee fino ad allora. Non mi sentivo più tesa e piena di senso di colpa, ma finalmente, un raggio di luce trafisse la tempesta presente nel mio animo ed aprì il cielo facendomi sentire in pace come non lo ero mai stata prima di quel bellissimo momento.

- - -

"Allora, che ne pensi di questa prima giornata di lavoro?" sorrise Fatgum dopo che uscii dallo spogliatoio dell'agenzia con la mia borsa sotto braccio.

NO SHAME - Fatgum x ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora