Capitolo-5~Aɪᴜᴛᴀᴍɪ

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«C:Ehy, tutt-»
Realizzai cosa avevo davanti Strecatto con un faccia completamente bianca e sorpresa a pochi passi da un corpo steso per terra con la faccia bruciata, non capivo bene di chi fosse ma sicuramente di un uomo.

«C: Strecatto, dobbiamo chiamare la centrale e farli venire qui e non puoi  avvicinarti più di così al cadavere viene vicino a me»

Lui non rispose si accascio per terra e si mise le mani tra i capelli e inizio a dondolare sembrava che volesse strapparsi i capelli, non volevo lascarlo lì da solo ma non potevo chiamare in un stessa stanza dove c'era un cadavere.

«C: ho trovato un corpo alla villa dei de Lucis veloci.»

«L:Arriviamo il prima possibile Cico»

Appena fini la chiamata ritornai dentro alla stanza e il ragazzino era ancora in quella posizione.

Mi avvicinai a lui con delicatezza e mi abbassi alla sua altezza ma senza sfiorarlo.

«C: Strecatto, se non vuoi sentire puzza di morto dobbiamo uscire»

«S:LASCIAMI STARE»

Dopo tanto tempo alzo lo sguardo stava piangendo nei suoi occhi vidi preoccupazione, paura e disperazione, Quel ragazzino era disperato.

«C: Strecatto posso capire benissimo come ti senti ma vedi non è nessuno che consci d'accordo? poterebbe essere chiunque»

lui rise una risata spregevole, non rappresenta felicità, ma crudeltà.

«S:si ovviamente tutti ogni giorno si ritrovano un cadavere in casa giusto? è questo quello che hai detto e poi come potresti capirmi non hai mai provato una cosa del genere»

Questa volta risi io e anche la mia non era felice.

«C: Tu ragazzino, credi di sapere tutto sulla vita di tutti? Ti dico una cosa, no tu non lo sai come va la vita degli altri e soprattutto la mia non puoi insinuare una cose del genere perché non mi consci e se vuoi rimanere qui rimarrai da solo a respirare l'odore orribile che procura il tipo là a terra, io esco.»



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Il poliziotto strano uscì ma io no non riuscivo a muovermi non ci riuscivo ero come incollato al pavimento.

Non sapevo avesse sofferto tanto anche lui non me lo immaginavo mi sembrava così felice ma ho sbagliato e di tanto se l'è presa così.

Vorrei dirgli che mi dispiace ma la mia bocca sembra incollata il labbro superiore con quello inferiore cuciti insieme.

Dopo vari secondi lo vidi rientrare e le mie labbra sembravano essersi scucite.

«S:M-mi dispiace»
balbettavo non lo avevo mai detto a nessuno.

«C:Cosa ragazzino puoi ripetere?»

Lo disse con fare superiore perché sapevo benissimo che aveva sentito

«S:No, ma puoi aiutarmi a uscire da questa stanza non riesco ad alzarmi»

Lui mi raggiunse si mise di fronte a me e vidi la sua faccia delineata il giusto, i suoi occhi verdi con le  diverse sfumature,i suoi fantastici piercing i suoi capelli che sembrano così morbidi e lisci, merda cosa sto pensando.

«C:Non ti sembra un po' strano che io ti dia una mano senza ricevere quello che ho chiesto?»

Gli feci il dito medio

«S:Va bene, MI DISPIACE, ma ora usciamo da qui ti prego questo odore mi sta ammazzando»

Lui fece un sorriso

«C:Subito ragazzino»
Mi prese a mo di sposa cioè mi mise una mano dietro ai ginocchi e una dietro al collo mi sollevò come fossi una piuma e uscimmo fuori.

Uscimmo e presi un immensa boccata d'aria perché dentro a quella casa si faceva sentire l'odore di quel corpo morto.

Vidi in lontananza le altre macchine delle polizia e arrivarono di corsa diversi poliziotti.













Spazio Autore
Spero che il quinto capitolo vi piaccia,
se si potete mettere una stellina e commentare grazie per me sarebbe importante :D mi dispiace se il capitolo è corto non ho avuto tempo di scrivere.
Se trovate errori colpa del correttore automatico.
Alla prossima.

Pᴇʀ Uɴᴀ Vᴏʟᴛᴀ, Aᴍᴀᴍɪ- ˢᵗʳᵉᶜⁱᶜᵒDove le storie prendono vita. Scoprilo ora