Mi sveglio con un senso di determinazione, e mentre mi preparo per il lavoro non posso fare a meno di sorridere. Scavo all'interno del mio armadio finchè non trovo un vestito blu che non metto da un pezzo. È più corto di qualsiasi altro vestito che normalmente indosserei ma lo trovo fresco e sbarazzino.
Apro la pochette dei trucchi. Applico solo un po' di mascara, del rossetto rosa e del blush ma quando mi guardo allo specchio vedo una persona totalmente diversa.
Lego i capelli in una morbida treccia che faccio cadere sulla spalla, invece che nel solito chignon. Visto che sto facendo tutto ciò, tanto vale farlo per bene, giusto?
Sono nel mio ufficio da soli cinque minuti quando Harry entra con un espressione rigida sul viso. Inarco un sopracciglio sorpresa, mi chiedo cosa riguardi la sua visita.
"Leah," inizia, con lo sguardo fisso per terra. "Volevo dire, signorina Evans..."
"Va bene Harry, puoi chiamarmi Leah," rido lievemente.
La sua testa scatta verso l'alto appena sente il suono della mia risata, e i suoi occhi si spalancano quando mi guarda per la prima volta questa mattina.
"Uh, wow, sembri diversa," sbiascica.
Inclino la testa, "Non sono sicura che questo sia un complimento..."
"Sì, lo è assolutamente," mormora così sottovoce che quasi non riesco a sentirlo.
"Cosa scusa?"
"È solo che...Io...Stai molto bene oggi," riesce a dire alla fine. È leggermente arrossito, se mi potessi avvicinare a lui noterei addirittura una sfumatura di rosa sulle sue guance.
Che strano.
Arriccio leggermente il naso al suo comportamento ambiguo ma lascio correre. "Grazie mille, allora," rispondo.
"Comunque, il motivo per cui sono venuto qui è che volevo scusarmi per ieri," dice, e sento il mio cuore diventare pesante. Dannazione, era stato davvero così evidente che avessi origliato la sua conversazione con Louis?
"Va bene," sospiro, sistemando alcuno fogli sulla mia scrivania per evitare il suo sguardo. "E' colpa mia comunque. Non avrei dovuto origliare."
Harry scuote la testa. "No, è colpa mia. Non avrei dovuto dirlo in primo luogo. E' stato crudele e senza motivo."
Cerco di serrare la bocca per non farla spalancare in un'espressione di shock totale. Chi è quest'uomo e cosa ne ha fatto di Harry Styles? Ho appena realizzato di non essere l'unica a voler rimettere a posto la propria vita e sistemare le cose.
"Grazie per le tue scuse," rispondo piano.
"C'è ancora una cosa," dice, e alzo lo sguardo per incontrare i suoi occhi. "Penso che abbiamo iniziato con il piede sbagliato, e mi stavo chiedendo se potessimo ricominciare. Chi lo sa, magari potremmo anche essere amici. "
Mi sto chiedendo se è il caso di alzarmi e passargli una mano attraverso per assicurarmi che non sia un ologramma o qualcosa così. Non capisco se si è drogato questa mattina o cosa, ma preferisco di gran lunga questa versione di Harry che non quella che ho conosciuto all'inizio.
"Mi piacerebbe," gli dico con un piccolo sorriso.
"Anche a me. Specialmente dal momento che lavoreremo insieme per un bel po'" aggiunge.
Il mio stomaco si chiude per l'euforia, "Stai dicendo quello che penso?"
Posiziona una cartellina sulla mia scrivania. "Congratulazione Leah, per non esserti fatta licenziare."
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YES,SIR (Italian Translation)
FanfictionLeah Evans è la definizione di donna d'affari: forte, intelligente e sulla buona strada per diventare amministratore delegato di una bella più importanti compagnie di New York. Tuttavia, quando la sfortuna irrompe nella sua vita, viene licenziata e...