Capitolo Uno: Realtà

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Dire che sto avendo una brutta giornata è dir poco.
Sono sorpresa che uno dei miei tacchi neri non si sia ancora spezzato mentre solco le strade trafficate di New York con una foga brutale. Ciò nonostante, le persone intorno a me non mi degnano di uno sguardo perchè correre freneticamente per la strada è quello per cui i newyorkesi sono famosi. Probabilmente pensano che io sia in ritardo, che io debba essere da qualche parte.
Piccolo particolare che loro non sanno è che si stanno orribilmente sbagliando. Non devo essere da nessuna parte. Non ho nessun posto in cui andare.

Questa è tutta colpa del mio fidanzato, no scusate...Del mio ex fidanzato, ovviamente. Ryan Coleman, l'uomo con cui solo due settimane fa stavo facendo dei piani per il nostro matrimonio, mi ha effettivamente licenziata dal mio lavoro. E nella maniera piú umiliante possibile, aggiungerei.

Mentre l'adrenalina cala e la realtà della mia disoccupazione inizia a palesarsi nella mia mente, sento la testa iniziare a vorticare. Mi fermo bruscamente, tanto che l'uomo alle mie spalle sbatte contro la mia schiena.

"Signorina, guardi dove sta andando!" brontola prima di sorpassarmi. Rimango ferma a fissare nella sua direzione a lungo, anch dopo che è già stato inghiottito dalla folla. Quell'uomo ha sicuramente un posto dove andare. Magari un meeting con il suo capo, o con dei nuovi clienti.

Non riesco a credere di non avere piú tutto questo.

Io e Ryan ci siamo lasciati male, a dir poco. In breve, una sera sono entrata nel nostro appartamento senza aver avvissato Ryan del mio arrivo. Sarei dovuta andare  a cena con le mie amiche Kenna e Rachel, ma Kenna era malata e Rachel aveva qualcosa da fare con il suo ragazzo, entrambe avevano disdetto. Ryan mi aveva detto che avrebbe fatto tardi in ufficio.

Il nostro ufficio.

Avere una relazione con un collega non può mai funzionare, lo sapevo dall'inizio, ma io e Ryan eravamo così perfetti insieme. Mi faceva sognare, organizzava degli appuntamenti splendidi. Ancora prima di accorgermene, mi ero già innamorata di lui. Era tutto cià che avevo sempre cercato in un uomo, il perfetto gentiluomo.

Certo, questo era prima di entrare nel nostro appartamento e trovare Ryan con quella che  doveva essere la mia migliore amica Kenna nel bel mezzo di un intenso atto sessuale. Ho vomitato sul posto, esattamente ferma dove mi trovavo.

Persino ora, ripensandoci, sento la bile risalire lungo la gola. Loro erano addirittura così coinvolti da non essersi neanche accorti di me, fino a che non ho iniziato a sbraitare e piangere istericamente. Che disastro.

Ovviamente, quella notte ho detto delle cose a Ryan che ammetto fossero un po' dure, però chi può biasimarmi? E lui ha detto delle cose davvero brutte contro di me, in risposta. Quella stessa sera, ho fatto le valigie e mi sono trasferita nel mio vecchio appartamento, qualche quartiere piú in là. Non ho piú parlato con Ryan e Kenna da quella sera. 

Questo porta direttamente alla domanda principale, come diavolo ha potuto pensare di sabotare la mia carriera e farmi perdere il lavoro dopo tutto quello che già mi ha fatto?

Mi appoggio a un muro e cerco di fermare le lacrime che stanno riempiendo i miei occhi, devo smetterla. Ho pianto piú in questa ultima settimana che non in tutto il resto della mia vita, e lo odio. Odio essere  la donna patetica e debole a cui un uomo ha appena spezzato il cuore. E che è stata licenziata da quello stesso uomo.

Non penso di aver mai odiato qualcuno come sto odiando Ryan in questo momento. Ricaccio indietro le lacrime, mi ricompongo velocemente e scendo le scale che portano alla metropolitana. Ora che ho cambiato appartamento non posso piú fare avanti e indietro a piedi dal lavoro. Un altro stress che il mio ex fidanzato ha aggiunto alla mia vita.

Tuttavia, ora che sono stata licenziata non credo che sarà piú un problema. 

Mentre sono in metropolitana verso casa, penso ad almeno 32 modi in cui Ryan potrebbe morire. È incredibilmente coinvolgente. Il mio preferito è che si prenda la clamidia da Kenna. Emetto un verso imbarazzante a metà fra una risata e un sospiro. Il signore al mio fianco mi lancia un'occhiata stranita, ma invece che sentirmi in imbarazzo, mi sento sollevata.

La prima cosa che faccio appena arrivo a casa è una doccia, cantando a squarciagola come mio solito. Mi invento le mie canzoni e la maggior parte dei testi hanno a che fare con lo spedire Ryan in tutti i gironi  dell'inferno. Una volta finito, inizio a vagare per il mio appartamento persa. Ora che il momento di rabbia e isteria è passato, la realtà mi colpisce come uno schiaffo in pieno viso.

Ho 22 anni, vivo a New York e sono sola. Sono discoccupata e le mie opportunità di trovare lavoro saranno davvero poche una volta che la voce su come sono stata licenziata inizierà a girare. E nel mondo degli affari, le voci si propagano come gli incendi.

Credo che dovrò iniziare a metter insieme il mio curriculum per domani.

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Giulia

Quanto mi fa strano introdurre una nuova storia, anzi una nuova traduzione. Sono anni che provo a tradurre questa fanfiction e per motivi vari non ci sono riuscita, ed ora eccola qui. Tutta per voi! Dovete farmi assolutamente sapere cosa ne pensate, un abbraccio enorme, Giulia.
P.s. Se volete parlare con me o confrontarvi mi trovate su Instagram: gi.comi

YES,SIR (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora