2//It's you?

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Casey spinge la grande maniglia verso il basso, aprendo la grande porta bianca e facendoci entrare.

-Amiche mie, respirate l'aria della fama e del successo.- ride Emily, giocherellando con una ciocca di capelli rosa. Lo fa spesso.
-Si, si, okay. Dove sono i ragazzi?- si agita Brianna, guardandosi intorno.

Siamo in un lungo corridoio, ai lati ci sono mille porte e io non riesco già più ad orientarmi.

Perché voglio fare la groupie? Semplicemente, amo la musica e voglio seguire questa band per tutto il mondo.

Cammino lentamente sulla moquette grigia, faccio scorrere le dita sulla superficie irregolare del muro bianco, canticchiando.

-Ragazze?- guardo le mie migliori amiche, per poi riguardare il piccolo foglio appiccicato ad una delle mille porte.

-Siamo arrivate.- continuo, sorridendo al cartello.

'5 Seconds Of Summer'

Emily si fa avanti e ci guarda.

-Avete già deciso di chi sarete?- scuoto la testa, ma smetto subito quando le altre annuiscono.

Ci hanno pensato e sono riuscite a scegliere?

-Okay, perché Calum è mio, puttanelle.- scherza Brianna, picchiettandosi l'unghia smaltata di rosso sul mento.

-Michael.- dice Emily, guardandoci e con un sorriso compiaciuto stampato in faccia.

-Ash.- Casey si appoggia contro la porta, e tutti i loro sguardi si focalizzano su di me.

Chi è rimasto? Oh, no, per favore.

-Uhm, suppongo Luke?- dico e annuiscono. Brianna mi da una pacca sulla schiena.

Entriamo nella stanza, non c'è anima viva. Decidono di sedersi sui divanetti di pelle, mentre io vago in giro e prendo una maglia strappata dal mobile vicino ad uno specchio.

La porto vicino al viso e inspiro, dovrebbe essere questo l'odore di Luke? Se si, allora mi piace da morire.

Delle voci provengono da fuori, le tre ragazze corrono verso la porta ed escono, mentre io non so cosa fare. Non è una novità, io non so mai cosa fare.

Stringo la maglietta tra le mani e aspetto. Aspetto che qualcuno mi spieghi cosa dovrei fare.

Un ragazzo entra nella stanza e la mia mascella cade a terra. Biondo, alto, converse nere, skinny jeans strappati e una chitarra elettrica bianca tra le mani.

Ingoio la poca saliva che mi rimane e lui va verso il mobile, stappa una bottiglia di acqua e appoggia la sua Fender a terra, con cura.

Raddrizzo la schiena e prende i lembi della sua maglia, alzandoli e lasciandomi una visuale perfetta dei muscoli della sua schiena.

Mi siedo sul tavolo di legno, guardandolo. Se ha deciso di ignorarmi allora meglio che io stia comoda, no?

Si schiarisce la voce e lancia il tessuto nero vicino a me, sfiorandomi.

L'aria spostata dal lancio della maglia si butta sul mio viso, e scopro che è il profumo che ho sentito prima. Buonissimo.

Mi sistemo i capelli e finalmente mi lancia un'occhiata.

-Mh.- mugola e armeggia con il bottone dei suoi pantaloni, sfilandoseli e prendendone un altro paio da una valigia.

-Amy?- chiede, sedendosi e guardandomi.

-Audrey.- correggo il mio nome e annuisce, pizzicandosi il naso con le dita.

I suoi occhi sono più chiari dal vivo.

Mi scruta per alcuni minuti e le mie guance si colorano leggermente quando rimane con lo sguardo sulle mie gambe.

-E così tu sei la mia groupie, eh?- dice e sorride.

Groupies//5SOSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora