Un Atto d'Amore

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Il capitano si era svegliato nel vicolo con il gatto accoccolato vicino. Ricordava vagamente ciò che era successo e si era convinto che i troppi whisky gli aveva giocato un brutto scherzo. Tornato a casa aveva dato da mangiare al micio una padella di marshmallows, - dovrai accontentarti, - il felino lo guardò con gli occhi eterocromi, - Ti chiamerò Zaffiro.
Improvvisamente si sentì stanco, rassegnato; non aveva un bell'aspetto.
- Basta, - disse ad alta voce, - torno in mare.
Si tolse la camicia e non poteva credere ai suoi occhi: sui pettorali aveva tatuati due crisantemi azzurri. Si sentì mancare e in un attimo ricordò tutto - Claire!

Il paesaggio intorno al castello era desolato. Gli diede il benvenuto una civetta che gli planò dinanzi e prese a volteggiargli intorno, per poi dirigersi alle spalle del maniero.
Damien la vide appollaiarsi sul ramo di uno smunto cipresso, la guardò con sospetto, aveva l'impressione che avesse qualcosa di umano.
Aprì il cancello arrugginito che fece un suono stridulo e il rapace rispose con uno squittio acuto aprendo le ali.
Si addentrò nei viali, preso dai suoi ragionamenti non si era reso conto che aveva imboccato un vialetto e si ritrovò davanti ad una lapide.
Damien osservò l'angelo in pietra al lato, in una mano aveva due crisantemi azzurri; istintivamente mise la mano sul petto. L'angelo con l'altra mano indicava l'epitaffio:
L'amore mi ha tolto la vita, un atto d'amore mi ridarà la vita.
Il nome, la data di nascita e morte erano illeggibili, così si avvicinò e passò la mano sulla scritta. Fu in quel momento che vide il marmo della lapide aprirsi. Ne uscì uno scheletro che gli afferrò la mano trascinandolo con sé.
Il canto della civetta spezzò il silenzio.

- Ma com'è possibile finire sempre nella stessa trappola? - urlò Damien, - ritrovandomi sempre in un posto puzzolente!
- Perché l'amore rende sciocchi!
Dal buio uscì la megera, il capitano scattò in piedi.
- Maledetta strega! Dimmi dov'è Claire...
- Calma calma - la strega fece una smorfia di scherno, - siete tutti uguali: minacciate, urlate. Poi quando dovete dimostrare di che stoffa siete fatti, sparite!
- Ma che vai blaterando...
- Non mi interrompere, - lo guardò truce, - ma tu e Claire avete dimostrato che il vostro legame non si può spezzare. Dunque ho deciso di concedervi un po' di pace.
- Non credo nella tua magnanimità.
La strega sbuffò piccata.
- Claire potrà lasciare il castello solo nella notte di Halloween.
- Vivrò qui con lei.
- Non puoi, lei non è più in vita.
- Ma questo vuol dire condannarci...
- Damien...
Claire comparve accanto a lui.
- Amore, - frugò nella tasca, - questo è per te.
Lei aprì la scatola e toccò il cristallo delle montagne della luna che sprigionò una luce accecante.
- Apri gli occhi.
Damien ubbidì alla voce di Claire e la baciò.
- Un atto d'amore ha spezzato il sortilegio.
I due si girarono verso la voce. La megera era avvolta da una luce bianca.
- Finalmente sono libera. Siete liberi.
La videro svanire.

Se nella notte di Halloween incontrerete due innamorati offrite loro crisantemi azzurri.

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