La maledizione di Persefone

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Persefone passeggiava nell'Ade, si annoiava e si lamentava:
- Fa sempre caldo, sempre la solita puzza di zolfo e Ade che si diverte a tormentare i dannati.
Tra tutti i lamenti dei dannati si alzò una flebile voce:
- O mia regina, ti posso aiutare a risollevare il tuo animo?
Persefone lo guardò con disprezzo, ma convenne che non aveva nulla da perdere.
- Dimmi pure, - annusò l'aria, - ma tu puzzi ancora di cadavere.
- Perdonami, mia regina, ma la morte sopravvenne quando finalmente Cupido si era accorto di me.
In vita fui uomo timido e lavoravo in un cimitero.
Tutte le ragazze mi evitavano; all'inizio ci soffrì, poi mi rassegnai alla solitudine.
Vi  erano notti, però, che sognavo una fanciulla bellissima e ci amavamo, ma all'alba i sogni svaniscono e tornavo alla mia tristezza.
Nel giorno di Halloween stavo spazzando le stradine del cimitero e il mio cuore sobbalzò. Lei, la fanciulla dei miei sogni, era accanto ad una tomba che poneva fiori nel vaso; dopo molti ripensamenti, mi avvicinai tremante e le dissi:
- Sentite condoglianze per il suo familiare.
Lei mi guardò con splendidi occhi neri e singhiozzando mi disse:
- Era il mio adorato marito, - scoppiò in lacrime e in cerca di conforto mi abbracciò, - lo stuzzicadenti di una salsiccia gli fu fatale.
Da quel momento la mia anima fu legata alla sua dalle manette della passione.
Persefone lo guardò spazientita:
- Cosa mai potrà interessarmi di stuzzicadenti e salsiccia, - lo interruppe in malo modo, - arriva subito al dunque.
Il poverino divenne ancor più bianco ed emaciato se era possibile per un dannato.
- Vorrei proporre alla vostra graziosa maestà uno scambio; la accompagnerò alla festa di Halloween, in cambio di una sola notte d'amore con la mia amata.
Persefone, spinta dalla curiosità, accettò.

Persefone camminava per le stradine del paese e la divertiva vedere quanto fossero sciocchi gli uomini a pensare che i travestimenti potessero ingannare i morti.
- Di qua mia regina, la mia amata vive in quella casetta.
Entrarono e lei era intenta a mettere lo stuzzicadenti nella salsiccia.
- Non ha uno sguardo dolce? I suoi occhi sono due stelle e il suo corpo è fatto per appagare i sensi.
Persefone ascoltando le parole di apprezzamento del dannato si ingelosì.
La donna intanto aveva preparato la cena e la portò in tavola dove l'aspettava un invitato.
Gli rivolse i più dolci dei sorrisi:
- Lascia che ti aiuti amore mio.
Prese lo stuzzicadenti e lo infilò come un'arma in bocca, la morte sopraggiunse immediata.
-Non è meravigliosa! - Disse con sguardo sinistro, -
ti prego, mia regina, fa che possa passare l'eternità con questa meravigliosa creatura.
- Mi hai ingannata, è un'assassina!
- È l'amore che mi ha spinto! - Rispose lui.
Persefone gelosa dell'amore del dannato e arrabbiata per essere stata ingannata, sentenziò:
- Vi condanno a riunirvi nella notte di Halloween e a essere ucciso ogni volta, passerai il resto dei giorni nell'Ade aspettando solo quel giorno.
Passarono gli anni e i secoli e ancor oggi si racconta dei due amanti legati dalla maledizione di Persefone.

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