CAPITOLO V.

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- Sei sicuro di voler dare una festa?- mi chiede Rei.

Annuisco.

- Non mi va di starmene sdraiato tutto il giorno: quasi quasi mi manca anche fare lezione. Voglio almeno vedere i miei amici-.

Mentre parlo osservo Rei: ieri sera, dopo la visita di Nitori ha iniziato a comportarsi in modo strano.

Si è messo il pigiama, mi ha aiutato a cambiare la fascia ed è andato a dormire.

Ero talmente stanco che mi sono addormentato subito, ma oggi sono rimasto in camera da solo e ho avuto abbastanza tempo per pensare: è evidente che si sente a disagio.

Ed è successo da quando è arrivato Nitori... Forse lo imbarazza che qualcun altro ci possa scoprire.

È stato lui a dirmi di non preoccuparmi, però ha anche detto che lui non mi giudica: non ha parlato degli altri.

- E va bene, ma cerca di non esagerare d'accordo?-.

Sorrido.

- Farò il bravo- affermo, facendogli la linguaccia.

- Ho lezione, torno in classe; chiamami se hai bisogno, se senti male, se hai fame, se non riesci a...-.

- Rei-chan, ho solo un graffio alla gamba: me la posso cavare mentre sei a lezione. Anche se mi mancherai- affermo.

Lui diventa leggermente rosso, ma questo lo rende anche più carino.

- Be', bene, allora io vado- mormora, aprendo la porta.

- Rei-chan- lo richiamo.

Lui torna a guardarmi.

- Nessuno ti obbliga a fare niente, lo sai vero?- gli chiedo.

Lui non risponde, poi richiude la porta.

Si avvicina a me; rimango immobile, non sapendo bene cosa intenda fare.

Si china verso di me e sento il mio cuore iniziare a battere all'impazzata.

Mi sfiora la guancia con le labbra, poi si alza lentamente.

Sorrido e lo vedi diventare più rosso dei suoi occhiali.

- Vado- stavolta corre fuori dalla porta prima che possa dirgli altro.

Mi ributto sul letto, non riuscendo a fare sparire il sorriso dalla faccia.

Di solito smetto quando sono solo, ma in questo momento proprio non ci riesco.

Solo che... Prima o poi anch'io devo dirgli qualcosa, sia su quello che provo io sia per rassicurarlo.

Lui mi accetta per come sono, e devo fargli capire che per me è lo stesso.

Però ho bisogno di parlarne con qualcuno...

Prendo il cellulare e controllo i miei amici: Ai probabilmente rimarrebbe di sasso, così come Makoto che inizierebbe a balbettare cose senza senso, Momo e Sosuke non li conosco abbastanza bene, Rin mi sembra piuttosto preoccupato per i fatti suoi... Rimane sono una persona.

Mando velocemente un messaggio al mio amico, che dopo pochi minuti mi risponde che è fuori dalla porta.

- E adesso come faccio...- mormoro.

Mi avvicino al margine del letto ed uso l'asta tra esso ed il letto sopra per sollevarmi.

Dopodiché, saltello fino alla porta.

Per fortuna Rei tiene le chiavi su un mobiletto di fianco ad essa, perciò la apro senza problemi.

- Tutto a posto, Nagisa?- mi chiede Haru.

REIGISA-IL TUO SORRISO SEGRETODove le storie prendono vita. Scoprilo ora