Finito l'esercizio, chiudo il libro e mi volto.
Sorrido: alla fine si è addormentato.
Ha voluto mangiare presto, e appena ha finito è crollato.
Ha avuto dei giorni stressanti, anche se non ammetterà mai di aver bisogno di riposo.
Senza fare troppo rumore, inizio a sistemare la stanza: gli altri arriveranno tra non molto e voglio che sia tutto a posto.
- Ti sei messo a fare la casalinga, Rei-chan?- la voce di Nagisa è bassa e impastata, ma lo sento comunque.
Mi volto e vado verso di lui.
- Come ti senti?- gli chiedo.
- In che anno siamo?- mormora.
- Non hai dormito così tanto, tranquillo- gli rispondo.
Lui sorride.
- Tra quanto arrivano gli altri?- mi chiede.
- Una ventina di minuti-.
- Voglio mettere il pigiama. Mi dai una mano?-.
Mi sento arrossire e distolgo lo sguardo.
Mi dirigo verso il suo armadio e prendo uno dei suoi pigiami, poi glielo porto.
- Vuoi farti una doccia?- gli chiedo.
- Non posso bagnare la gamba, ma magari mi sciacquo la faccia- usa il materasso per spingersi in piedi, rimanendo su una gamba sola.
- Cavallino!- esclama, sorridendo, mentre prende in mano il pigiama.
Sospiro e mi volto, chinandomi leggermente.
Lo sento salire sulla mia schiena e vado verso il bagno.
Lo lascio giù davanti al lavandino.
- Hai bisogno di aiuto?- gli chiedo.
- Vuoi aiutarmi a cambiarmi, Rei-chan?-.
Mi sento arrossire nuovamente.
- Chiamami se hai bisogno- mormoro.
Prima di uscire dal bagno, lo vedo farmi la linguaccia.
Mentre finisco di sistemare i cuscini, penso a come poter aiutare Nagisa.
Sua madre è veramente esagerata, non capisce minimamente quanto il figlio ami il divertimento e la libertà.
Certo, so anch'io che studiare è importante; ma sono anche consapevole di quanto Nagisa faccia fatica.
Lui è in grado di impegnarsi veramente nello studio, me l'ha dimostrato più volte: ma non gli importa di avere sempre il massimo dei voti, come a sua madre.
E non vedo neanche perché dovrebbe: l'università non gli interessa minimamente, almeno per ora.
Vuole finire la scuola ed essere libero di fare ciò che vuole.
Ed io lo aiuterò a tutti i costi; Nagisa ha bisogno di divertirsi nella vita, vuole portare gioia alle persone intorno a lui, e ci riesce veramente bene.
Non permetterò che nessuno, neanche sua madre, faccia sparire definitivamente il sorriso dal suo volto.
Sento un rumore provenire dal bagno e mi fiondo nell'altra stanza.
Trovo Nagisa seduto per terra, senza maglietta, che quando mi vede entrare fa un piccolo sorriso alla "ho combinato un guaio".
- Stai bene?- gli chiedo, chinandomi verso di lui.
- Sono scivolato- ridacchia.
Alzo lo sguardo al cielo.
- Ti avevo detto di chiamarmi in caso di necessità- gli ricordo, mentre lo aiuto a rimettersi in piedi.
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REIGISA-IL TUO SORRISO SEGRETO
FanfictionATTENZIONE: QUESTA FANFICTION È STATA SCRITTA SEGUENDO LA STORIA DI "SOURIN-TUTTI I TUOI SEGRETI". CIÒ NON RENDE IMPOSSIBILE LA COMPRENSIONE DI QUESTA STORIA, MA SE NON SI CAPISCONO ALCUNE SCENE È PERCHÉ SONO IN RIFERIMENTO A QUELLE. - Mi hai insegn...