9 marzo 1984
Bene. Un altro compleanno di merda in questa casa di merda. Non vedo l'ora di scendere dal letto e scolarmi un bicchiere di cianuro.
per essere una bambina di 11 anni Nerva aveva un umorismo molto cupo, ma d'altronde in un ambiente del genere o eri ironico o avevi costantemente crisi di panico. I compleanni non erano una cosa che la emozionava, visto che si ritrovava tutte le volte a dover discutere con i suoi genitori sul come stesse crescendo e dovesse cominciare a prendere in considerazione l'idea che da lì a poco ci sarebbe stato un matrimonio combinato. Ormai questa storia andava avanti da un paio di anni, ed erano sempre le stesse argomentazioni: ''sei nella giusta età per comprendere che non potrai restare zitella a vita, ti dovrai trovare un marito dal buon sangue, prendere una case e portare avanti la stirpe dei Frigidian'' diceva la madre come una cantilena ''sempre se lo trova un marito, già è tanto che ha smesso di distruggerci casa, figurati se riuscisse a gestire delle relazioni interpersonali'' nonostante il padre fosse un emerito idiota, non aveva tutti i torti. Nerva sapeva benissimo che gestire le emozioni non era il suo forte, figuriamoci quelle romantiche, ma alla fine doveva provarci per sapere se avesse avuto un riscontro positivo.
Le lenzuola del letto erano tutte attorcigliate attorno ai suoi piedi, segno che quella notte era stata una delle più fredde di quella stagione. Voleva restare sotto il piumone caldo almeno per altre due orette, ma sapeva che facendo così avrebbe solo rischiato degli insulti dai genitori e non sarebbe stata in grado di aprire neanche uno dei suoi regali. L'unica cosa positiva della sua famiglia era il fatto che fosse incredibilmente ricca, questo significava che non risparmiavano in regali di compleanno. Spesso si ritrovava un gruzzoletto di galeoni in una sacchetta di velluto color smeraldo e le veniva detto di andarsi a comprare qualcosa che le piacesse, erano troppo impegnati per comprarle qualcosa loro stessi, così si faceva accompagnare dalla nonna, Furia Valgus, per le vie babbane di Roma per comprare vinili o poster di cantanti famosi. Ma da tre anni a questa parte, dato che si erano trasferiti e la nonna era rimasta in Italia, avevano ricominciato a comprare regali per i propri figli, chiedendogli cosa volevano ricevere e mandando il proprio elfo domestico, Monty, ad acquistarli nei negozi a Diagon Alley. A Nerva questo pensiero fece improvvisamente attivare la voglia di svegliarsi, così si alzò dal letto, si tolse il pigiama e si diresse verso il suo armadio, dove prelevò un abito color vermiglio con delle decorazioni di foglie e rametti e delle maniche lunghe, delle calze nere e le sue amatissime scarpette nere lucide. Cominciò a vestirsi davanti allo specchio, per essere una bambina di undici anni era molto alta, i suoi capelli ricci erano lunghi fino a metà braccio ed aveva ancora quel visino da bambina, quasi uguale a quello del fratello alla sua età. Raccolse la cresta folta in un fiocchetto rosso e scese per la colazione.
''buongiorno cappuccetto rosso, dove hai lasciato il lupo?'' disse una voce profonda, quasi da uomo maturo. Era Remo, il fratello maggiore, che era appoggiato allo stipite della porta del soggiorno. Quasi non lo aveva visto mentre scendeva dalle scale. Era una bella sorpresa rivederlo, considerando il fatto che lui frequentava il quinto anno alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts, ed in questo periodo dell'anno doveva essere in piena sessione d'esame.
''cosa ci fai qui?!'' disse Nerva gettandosi al collo del fratello maggiore. Lui la accolse in un'abbraccio, facendole fare un giro sul posto sollevandola da terra. Era diventato incredibilmente alto all'età di sedici anni, quasi come il padre. Indossava la sua classica camicia con maniche a sbuffo, un gilet verde con ricami, dei pantaloni color nero pece, delle elegantissime scarpe lucide della grandezza di una barca da pesca ed un elegantissimo cappotto lungo che incorniciava la sua figura perfettamente. Aveva cercato di dominare i suoi capelli ricci in passato con del gel per capelli magico, ma anche quello non aveva nessun effetto su di lui, e quindi si arrese al portarli al naturale, anche se gli donavano molto. Ora il suo naso non era più piccolo ed all'insù, ma era di grandezza media e con una gobbetta nel mezzo, ''un naso tipicamente romano'' lo descriveva il padre.
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Castle on the hill - primo anno
Fantasy-Mirtilli. Mirtilli idiota. Mirtilli. Pensa ai mirtilli- Era una frase tipica che si ripeteva in testa, aiutava nelle situazioni di panico, principalmente quando i suoi genitori erano dei completi imbecilli nei suoi confronti, quindi praticamente tu...