Splendente come il tuo cuore {HopeMin}

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Consiglio di leggere questo capitolo ascoltando Nuvole Bianche di Ludovico Einaudi
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"Quando non sarai più parte di me ritaglierò dal tuo ricordo tante piccole stelle, allora il cielo sarà così bello che tutto il mondo si innamorerà della notte."
- Romeo e Giulietta
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- CAPITOLO SETTIMO -

La prima volta che vidi HoSeok ne rimasi incuriosito, si era trasferito da poco nella fattoria vicino alla mia. Mi ricordo il grande sorriso che mi fece dopo avermi osservato con stupore perché ero in sella al mio cavallo che a quell'epoca non era Sally, ma una cavalla di nome Lyly. La più vecchia è cara amica di mia madre, del colore del miele, quanto dolce.

Non lo vidi per molto tempo, dopo quel giorno, colpa della sua salute. Ma ogni volta che passavo sotto casa sua, lo trovavo col naso all'insù ad osservare le nuvole che chiare, nei giorni di vento si rincorrevano veloci, andando chissà dove. Lui sembrava non notarmi mai ed io ero sempre più triste perché con lui volevo giocare ma, come potevo se se ne stava chiuso in casa?

E poi un giorno lo vidi a scuola, ma per qualche ragione non mi ci avvicinai per molto tempo. Ogni volta che tentavo di parlargli non riuscivo mai a capire cosa volevo dirgli e così rimanevo indeciso a ricambiare il sorriso che mi faceva.

Era un bambino silenzioso HoSeok. Sempre sorridente ma silenzioso. Se ne stava zitto ad osservare gli altri, come se aspettasse qualcosa. All'ora di pranzo, mangiava solo soletto e io lo guardavo provando il desiderio di stare al suo fianco. Sarei stato in silenzio se erano le chiacchiere a disturbarlo, pur di stargli vicino ma invece continuai per giorni solo a guardarlo. Il destino però, aveva altri piani per noi due e in un pomeriggio di primavera cambiò tutto. Bastò un attimo. Uno spintone dato da un mio compagno un pó bullo e senza quasi rendermene conto ero fra lui e HoSeok, un secondo prima di ricambiare lo spintone e far cadere quel bimbo col sedere sul terriccio polveroso.

Il mio sguardo stupito che si rispecchiava in quello dei miei compagni che mai mi avevano visto in quegli atteggiamenti ma tutto passò in secondo piano quando, mi sentì tirare il bordo della felpa leggera.

Era HoSeok che con la piccola mano mi chiamava timidamente. Era ancora seduto a terra, dove lo aveva fatto cadere quel bimbo e mi guardava da sotto le ciglia. Tutto quello che disse fu "grazie", con quella semplice parola iniziò tutta la nostra vita insieme.

Da lì ricordo ogni minima cosa. Ogni sorriso e litigata, perfino l'istante in cui le cose fra noi si ribaltarono e fu lui a diventare il mio custode, il mio scudo. Ricordo poi l'estate nella quale la felicità di averlo come amico, si tramutò in bisogno di averlo più vicino e tutto il dolce tormento che mi procurò l'attesa di vedermi ricambiare ma alla fine quel momento arrivò.

Indimenticabile, il nostro primo bacio fu bagnato di salate lacrime e colorato dai più splendenti sorrisi, sotto la volta del cielo notturno. Solo le stelle brillanti, furono silenziose spettatrici del nostro amore mentre la mia mente si perdeva nelle sue parole << sai cosa si dice? >> mi chiese mentre abbracciato a lui, stavo ad ascoltare il suo cuore battere forte, cullato dal ritmo regolare del suo respiro. Le labbra, me le sentivo ancora bruciare dal calore delle sue << su cosa? >> chiesi dopo un attimo di silenzio << sulla luce delle stelle >> rispose ed io alzai la testa per guardarlo in viso. La sua pelle scura era teneramente illuminata dalla luce della pallida luna e nel silenzio di quella notte temperata, mi persi un momento ad osservare il suo profilo. Accarezzai con gli occhi la fronte esposta dalla fragetta aperta, la linea perfetta del naso sottile e le labbra che mosse appena, sotto il mio sguardo per poi farle aprire nello splendido sorriso che io sapevo, stesse provocando l'invidia perfino di quelle belle stelle perché lui era capace di irradiare una luce più accecante, in quella dimostrazione di calda gioia.