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Ci sono storie d'amore che iniziano ogni ora. Effettivamente penso che nel mondo ci siano tanti cuori innamorati, quante stelle ci sono nel cielo. Alcune brillano maggiormente perché il loro sentimento è forte, altre sono flebili e magari a malapena visibili perché non sono ricambiate, altre splendono così forte nella loro sofferenza.

Sono le più belle quelle.

Doloranti e comunque più luminose delle altre. Ma in ogni caso, tutti questi cuori che splendono hanno una cosa in comune; sono morti e noi ne vediamo la luce solo ora.

Ecco; se voi aguzzate lo sguardo, in questa notte fonda, potrete vedere due stelle, sono le più vicine del firmamento. Qualche sera, se le osservate bene, sembrano splendere di tanti colori. Sono così belle nella loro reciproca solitudine e mi domando; se quello che ho appena detto è vero, quanto devono aver sofferto quei due cuori così splendenti?

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- Splendente come il tuo cuore -

Capitolo primo

Si sentono già le cicale cantare così forte che quasi è impossibile udire nient'altro, dalla finestra di camera mia. È mattina presto, devo alzarmi a quest'ora perché i campi non si coltivano da soli e di certo, fra poco mia madre mi chiamerà dalle scale per andare a lavorare. Mi alzo pigramente dal letto e mi dirigo in bagno per sciacquarmi la faccia. Faccio correre l'acqua e quando decido che è abbastanza fresca, mi sciacquo con cura il volto e poi i miei occhi si focalizzano su quella macchia sul collo << maledizione >> dico a voce alta. È ancora talmente ben visibile quel segno. Lo tocco piano. È caldo ed è piacevole averlo sulla mia pelle, ma sarà anche fonte di numerose domande ed allusioni fastidiose. Sorrido, pensando a quando è stato fatto e poi mi sollevo la canotta, osservando con attenzione i gemelli sul mio petto. Li accarezzo tutti, con cura, come se potessi raggiungere la persona che li ha fatti.

"Chissà se anche tu provi quello che provo io? Se ti stai accarezzando e mi pensi?" Dico fra me stesso, sorridendo e sento quel solletico allo stomaco che mi pende sempre quando ci penso.

<< JiMin! >> sento chiamarmi e vengo trascinato alla realtà dalla voce squillante di mia madre che mi chiama dalle scale. Abbasso subito la canotta, infilo i pantaloni da lavoro e mi precipito giù, mettendo in disparte quei pensieri e a chi appartengono.

Sceso in cucina, trovo mio padre che mangia, tutto preso dal notiziario. Mio fratello maggiore al suo fianco che sembra il suo specchio. Hanno le spalle incurvate, mentre prendono a forchettate la colazione come fosse il primo pasto dopo mesi. Quasi non guardano neanche la scodella, troppo presi dalle notizie che passano alla piccola TV dal vetro arrotondato che gli sta proprio di fronte. È accomodata su di un mobiletto a tre cassettoni di legno scuro e rigato. Era un cimelio di famiglia quel mobiletto. Di mia madre per la precisione. Mi piaceva averlo in camera mia, pensare ai miei nonni, quando lo osservavo ma mio padre aveva da sostenere la televisione ed il mio attaccamento era da "femminucce" troppo scomodi i sentimenti, per lui che è impegnato a fare l'uomo. Non può permettersi di accigliarsi in modo triste o di versare lacrime.

Mia madre arriva dalla cucina e mi sorride. È bella lei. Porta i capelli lunghi, legati in una treccia. I suoi capelli sono di un castano chiaro, ma al sole hanno una leggera sfumatura rossa, merito di una tinta sbagliata dice lei, secondo me le stanno bene e credo le piacciano anche perché non ha mai fatto nulla per rimediare. Ha la carnagione chiara come la mia, le labbra carnose e gli occhi sono delle mezze lune. In tutto, sono il suo specchio quanto lei lo è di me che sono invece, il più differente possibile da mio padre e da mio fratello maggiore che invece sono scuri di carnagione, più alti di me e dai capelli neri come il buio che si arricciano naturalmente in boccoli spettinati.

Splendente come il tuo cuore {HopeMin}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora